La posizione del Gruppo Agrati
La Agrati S.p.A. rappresenta l’evoluzione di una piccola officina meccanica nata a Veduggio con Colzano (MI) nel 1939, votata alla produzione di pezzi ad elevata performance. [AGR2] Vi sono documenti storici che attestano però come la famiglia Agrati già nel diciottesimo secolo avesse un piccolo laboratorio di produzioni metallurgiche.
La Agrati dei primi anni ’40 è una piccola azienda metalmeccanica di ridotte dimensioni: inizialmente la produzione riguarda cerniere, serrature e minuteria metallica, successivamente anche viti e bulloneria. La produzione di bulloneria, in questi primi anni di attività, è limitata a viti per legno, articoli per mobilieri e tiranteria e la clientela è rappresentata generalmente dai produttori lombardi di mobili. Il macchinario a disposizione consiste in trance, ribattini a un colpo, fresatrici e rullatrici manuali, che servono anche per la realizzazione di altri prodotti di minuteria metallica. Per allargare la propria offerta ai clienti del mercato motociclistico la Agrati comincia a produrre anche selle in un reparto ad hoc con il marchio “Prestigio”. La gestione è artigianale ed il volume produttivo relativamente basso; la manodopera impegata si aggira sulle venti persone, che oltre alla produzione, provvedono alla realizzazione delle attrezzature necessarie alla manutenzione dei macchinari.
A partire dagli anni ’50 il mercato della bulloneria si fa sempre più esigente: diventa più massiccia la richiesta di viteria unificata e speciale, cioè “a disegno”, ad alta resistenza. È in questo periodo che la Agrati acquisisce i suoi primi grandi clienti nel settore automobilistico (Lancia e Alfa Romeo) e in quello del ciclo e del motociclo (Bianchi, Moto Guzzi e Garelli). Diventa indispensabile quindi dotarsi di una struttura responsabile della qualità e nasce di conseguenza il reparto collaudo, con compiti ispettivi sulle fasi di lavorazione e controllo finale per i prodotti speciali.
Nel 1959 Agrati e Simmonds, società francese leader nella produzione di dadi e ghiere autobloccanti, fondano una azienda di nome Urama Simmonds.
Gli anni ’60 sono caratterizzati da una costante espansione della Agrati (coincidente con il “boom economico”) che continua però anche nel decennio successivo fino a farle avere dimensioni da grande azienda (400 dipendenti e clienti stranieri). Intanto nel 1969 Agrati acquisisce una quota del 60% di FEV, una viteria a Ozzano Emilia, che nel ’74 diventa del 100%. Nel 1970 viene abbandonata l’attività produttiva delle selle, a causa dell’impoverimento di questo mercato, e sull’area liberata dalle vecchie linee viene costruito un nuovo magazzino del prodotto finito, con moderne scaffalature servite da carrellini semoventi, sospesi ad una linea aerea, per agevolare e velocizzare le operazioni di stoccaggio e prelievo.
Il settore viti viene potenziato con nuove serie di stampatrici progressive, più veloci ed a quattro stazioni, ampliando la gamma delle viti a testa e cava esagonale, stampate a freddo, fino a M20. Il settore dadi è in questi anni quello trainante; è potenziato con una serie di stampatrici a freddo e a caldo che coprono la gamma fino a M33. In questo periodo il volume produttivo è composto per il 30% da prodotti unificati e per il 70% da pezzi speciali.
Dal punto di vista gestionale, rispetto al più tradizionale buy dei mezzi produttivi, Agrati opta per la strada del make, facendo così di Veduggio uno dei maggiori stabilimenti per la fabbricazione in proprio di macchinari e impianti per la bulloneria. L’U.T.I.M., l’Ufficio Tecnico Impianti e Macchine, fortemente potenziato, diventa il protagonista di questo sviluppo mentre l’U.T.O., l’Ufficio Tecnico di Officina, si concentra e specializza nella progettazione e nello sviluppo delle attrezzature, nell’organizzazione e nei metodi di lavoro. La qualità e la specializzazione del personale tecnico, che hanno consentito questa scelta, un po’ autarchica ma certamente da grande impresa, contribuiscono a formare ulteriormente un insieme di risorse umane di grande competenza nella tecnologia dello stampaggio delle lavorazioni meccaniche e dei trattamenti altrimenti impensabile. Ma ha anche facilitato, attraverso una sorta di autofinanziamento a costi nettamente più bassi del mercato, uno sviluppo prorompente della capacità produttiva.
La qualità, anche come spinta verso il continuo miglioramento, coinvolge tutto il processo industriale: la scelta dei nuovi contenitori, i bidoni cilindrici da 700 kg di semiprodotto, montati su staffa, movimentabili da muletti con forche girevoli per il travaso nelle tramogge delle macchine, si è rivelata indovinata perché è tuttora valida; lo stesso si può dire per l’assetto della prima trasformazione del materiale (un nuovo magazzino per le matasse di tondino, le vasche di decapaggio e bonderizzazione, il forno di ricottura, le trafile per arrivare da pochi a tutti i diametri). Per i trattamenti termici sul semiprodotto alle tradizionali linee, riscaldate a corrente elettrica, si affianca un forno continuo a gas (500 kg/h) di fabbricazione americana, concomitante, forse non a caso, alle prime grosse vendite agli importatori USA di dadi (prodotto ancora trainante e strategico) e di viti. Così le cinque tonnellate al giorno di materiale a più alta resistenza degli anni ’50 diventano ora 115, in pezzi di dimensioni maggiori e qualitativamente migliore.
La sistemazione dei fabbricati sull’area di Veduggio si completa verso la configurazione attuale con il raddoppio dei capannoni industriali, l’assetto dei servizi per il personale e la palazzina degli uffici. Così il processo di sviluppo della Agrati contribuisce a portare il Comune di Veduggio ad avere una forza lavoro residente inferiore agli addetti delle sue industrie metalmeccaniche.
Nell’ultimo triennio degli anni ‘70, una parte del personale tecnico e produttivo della Agrati, grazie al know-how acquisito ed all’esperienza nella costruzione di impianti, è chiamato alla realizzazione di una bulloneria in Venezuela: la fabbrica si chiamerà TORCAR e sorgerà a Guacara nello stato del Carabobo per produrre viti e dadi di tutti i tipi, fino a M16. Il contratto è “chiavi in mano”, completo di know-how tecnologico ed istruzione del personale.
Agrati acquisisce inoltre il 100% delle azioni di Urama Simmonds nel 1979 ed espande contemporaneamente la rete delle proprie filiali al Centro e al Sud Italia.
Nel 1980 il Gruppo Agrati assume la sua fisionomia attuale. Viene creata una struttura moderna e compatta per rispondere alle sfide del mercato globale, capeggiata dalla holding finanziaria Finagrati, che controlla le società operative del Gruppo, siano esse produttive o commerciali. Nel 1984 inoltre Agrati acquisisce il 50% di Fivit, una bulloneria del torinese, a Collegno.
Dal punto di vista industriale nei primi anni ’80 viene rinnovato radicalmente il parco macchine, soprattutto nel settore viti, che rappresenta il 70% del prodotto; quella di non affidarsi più al solo make è una scelta coraggiosa, che però si dimostrerà poi vincente, visto il mutato panorama industriale. La collaborazione con il fornitore prescelto, la Sacma di Limbiate, si evolve sempre più verso quella che oggi si definisce comakership, sia in termini tecnici che in termini di piano di attivazione, minimizzando i tempi di ritorno dell’investimento. La qualità del fornitore diventa così in un certo modo patrimonio aziendale. Anche i potenziamenti dei trattamenti termici, sono attuati con l'acquisto di nuovi forni continui, che gradualmente prendono il posto delle vecchie linee progettate a Veduggio.
Nel 1985 parte il nuovo magazzino prodotti finiti: è completamente automatico, a doppia profondità di cella e capace di 12000 posti pallet, che si affiancano ai 6000 del semiautomatico, per realizzare nell’accoppiata trasloelevatori-computer un binomio di elevate prestazioni governato dal personale Agrati per la gestione concomitante di pallet interi e prelievi parziali. L’accesso è casuale e nel terzo turno il magazzino opera senza alcun presidio, sia per quanto riguarda il riordino dopo la giornata che si conclude che per preparare i nuovi prelievi.
In questo decennio, ben governato dal programma degli investimenti, la produzione si avvicina al raddoppio (si passa dalle 25373 tonnellate prodotte nel 1979 alle 44526 del 1989) mentre l’esistenza nella dispensa degli attrezzi si riduce di un terzo ed il personale cala del 30%.
Si può dire che se non ci fosse stato il riassetto finanziario ed industriale degli anni ’80, ben più difficilmente la Agrati avrebbe potuto fronteggiare in modo efficace la sfida degli anni ’90, a causa della comparsa sul mercato mondiale dei nuovi Paesi emergenti dell’Est europeo e del Sud-Est asiatico.
I primi anni '90 sono gli anni dell’integrazione delle singole aziende a livello di Gruppo, che si trasforma in un Sistema di imprese, dove la produzione delle diverse aziende si inquadra in un contesto unitario. Prevale la scelta della specializzazione delle aziende, che fa accentrare, per esempio, sulla Fivit (acquisita totalmente nel ‘93) la maggior parte della produzione della FEV per il settore elettrodomestici (viti a media resistenza), mentre la Agrati si converte da produttore prevalentemente di unificato a produttore tendenzialmente di speciale (a seguito della crisi di sovrapproduzione del mercato dell’unificato), con vocazione consolidata nell’alta resistenza del settore automotive (motore, scatole cambio, chassis, fissaggio ruote). La specializzazione dei prodotti favorisce e accompagna così la diversificazione dei clienti tra le varie entità del Gruppo Agrati. Vengono centralizzati l’acquisto e la produzione di materie prime, i trattamenti termici e quelli superficiali.
Intanto il laboratorio di Veduggio si dota di apparecchiature sempre più sofisticate per il controllo, per la simulazione e per le analisi del materiale e del prodotto in tutti gli stadi di lavorazione. Le macchine e gli impianti produttivi vengono equipaggiati con dotazioni di bordo che consentono il risconto immediato delle non-conformità. Il processo produttivo si completa di una fase di selezionatura, automatica per il controllo dei pezzi medio-piccoli e semiautomatica per quelli di dimensioni maggiori, a monte della confezionatura per garantire ulteriormente una fabbricazione zero-defect per i componenti destinati al montaggio nelle linee robotizzate dei clienti più esigenti.
Inoltre i grossi clienti del mercato automobilistico cominciano a chiedere l’installazione di connessioni E.D.I., l’etichettatura personalizzata con codici a barre, contenitori ad hoc “a rendere” (i KLT di Opel e Ford, le scatole speciali di Renault e Fiat) per la movimentazione totalmente integrata nel loro processo. Per questo viene ristrutturato il reparto di confezionatura, che garantisce anche l’adeguamento sistematico delle procedure. Agli stessi clienti la Agrati garantisce anche l’unicità di responsabilità, per sé e per tutto il Sistema di imprese che la corona, per i trattamenti termici, il cui reparto viene ulteriormente potenziato con le linee di bonifica Aichelin e di carbonitrurazione Safed, garantendosi così una capacità esuberante.
Oltre alla capacità produttiva vengono anche sviluppati i servizi di supporto, dallo sviluppo prodotti alla qualità, alla logistica. A coronamento dello sforzo dell’azienda per arrivare al massimo livello qualitativo arrivano le certificazioni di qualità ISO9002 prima e ISO9001 poi, ed infine il QS9000, la massima attestazione dei tre grandi dell’auto americana, nell’ottobre del 1997.
Oggi il Gruppo sta lavorando alla realizzazione di un nuovo sistema transazionale E.R.P. (Enterprise Resource Planning) per fronteggiare in modo organico il processo di globalizzazione del settore automotive.
Il Gruppo Agrati come Sistema di Imprese
La storia della Agrati S.p.A. e delle imprese di volta in volta acquisite ed integrate si sviluppa su due binari paralleli: da un lato la costituzione di un Gruppo solido e consolidato di società partecipate e controllate (in totale sono 25 e generano un fatturato totale di circa 350 miliardi), dall’altro la formazione di un Sistema di imprese strutturalmente compatto per fronteggiare le sfide del mercato globale sfruttando al meglio le sinergie interne. [AGR1] [AGR2] Il Sistema Agrati corrisponde bene al modello di impresa “virtuale” che la cultura microeconomica ed aziendale sta universalizzando in questi ultimi anni: virtuale nel senso che i processi decisionali scavalcano nettamente i limiti delle legal entity, cioè delle singole società prese ognuna per sé. Caratteristica principale del Sistema (e quindi delle singole entità) è il costante sforzo teso al miglioramento della qualità in tutti i settori e tutte le aree.
Il Sistema Agrati concentra nell’impresa di riferimento (la Agrati S.p.A. appunto) le funzioni di approvvigionamento ed acquisti delle materie prime e dei materiali di rilievo; anche la politica dello sviluppo delle risorse umane è coordinata a livello centrale ed è costruita intorno all’uomo come protagonista dei processi decisionali ed operativi. Sta per essere completamente centralizzata (anche se il processo rispetta e valorizza le esperienze e le competenze locali) ogni attività di progettazione e sviluppo dei prodotti, di pianificazione e sviluppo dei processi industriali, cioè degli impianti. Altre attività già completamente centralizzate sono l’amministrazione, la tesoreria e la finanza, il controllo industriale e gestionale.
Permangono invece a livello aziendale le attività di vendita e di distribuzione, anche se sono coordinate dal marketing centrale, che ha una forte valenza tecnologica. Il marketing nella cultura della Agrati si è sempre fondato sul concetto di destinazione d’uso del prodotto: il recente successo della strategia di codesign della Agrati nel settore dell’auto è il risultato di questa matura e consolidata cultura di prodotto per il cliente e per la sua applicazione evolutiva.
Azienda | Località | Dimensioni | Dipendenti | Produzione potenziale | Pezzi annui |
AGRATI | Veduggio | 100.000 mq | 400 | 60.000 ton | 2 miliardi |
URAMA | Dolzago | 26.000 mq | 110 | 5.000 ton | 650 milioni |
FEV | Ozzano | 9.000 mq | 50 | 3.000 ton | 800 milioni |
FIVIT | Collegno | 10.000 mq | 100 | 6.000 ton | 550 milioni |
ADDA | Trezzo | 4.000 mq | 40 | ||
Tabella 7 – Le aziende produttive del Gruppo Agrati |
Per chi opera prevalentemente nello stampaggio a freddo di componenti industriali e di consumo è basilare il processo di attrezzaggio delle macchine operatrici fondamentali: questi attrezzi o stampi, progettati centralmente, sono realizzati parte da una azienda totalmente controllata (l’attrezzeria Adda) e parte in outsourcing da un indotto fedele, che fornisce un’adeguata flessibilità e garantisce una qualità costante. I trattamenti termici e superficiali sono invece completamente centralizzati a Veduggio e strettamente legati alla logistica produttiva interna, che garantisce immediatezza di risposta, grazie ad una capacità esuberante che consente di “trattare” anche per conto terzi. Il processo di integrazione delle diverse aziende nel Gruppo ha sempre seguito uno schema preciso: per le aziende produttive (Fivit, Fev, Urama) il primo passo è stato quello di una partecipazione sostanzialmente paritetica per una cogestione che favorisse un processo di “comprensione” e di assimilazione. Il secondo passo è stata l’acquisizione delle quote di completamento per un controllo esclusivo. Il terzo quello dell’integrazione nel Sistema della società acquisita nel Gruppo, integrazione basata sulla specializzazione di una azienda solo su alcune famiglie di prodotti, che, sommate in un listino “virtuale”, tendono a coprire tutto lo spettro della bulloneria ad alta, media e bassa resistenza, speciale ed unificata.
Figura 2 – Logo della Agrati S.p.A. |
La Agrati S.p.A. concentra il suo peso sui prodotti, unificati (5800 voci in catalogo) e speciali, ad alta resistenza, oggi distribuito tra i due settori in modo abbastanza equilibrato; la capacità produttiva dello stabilimento di Veduggio si attesta intorno alle 60.000 tonnellate annue. La produzione speciale della Agrati è rivolta per quasi due terzi direttamente al settore auto, composto da una clientela molto diversificata e distribuita in tutto il mondo. Circa una metà della restante parte è fornita ai clienti dell’indotto di prima fascia (Tier One) dello stesso settore automotive, ai fabbricanti di macchine agricole e per il movimento terra e all’industria internazionale dell’elettrodomestico. Il prodotto unificato è venduto prevalentemente attraverso la rete delle potenti filiali, italiane ed estere, ma anche direttamente ai grossi distributori per lo più a dimensione internazionale. L’esportazione di unificato nei Paesi europei ha superato ora la vendita in Italia mentre quella nel resto del mondo è ancora inferiore ad un terzo del complessivo.
Tecnologie | Prodotti | Impiego |
|
|
|
Tabella 8 – Prodotti della Agrati S.p.A. |
Come
già accennato la fabbrica principale del Gruppo concentra
al suo interno il magazzino dei materiali e provvede all’approvvigionamento
delle materie prime anche per le altre aziende; vi si
attuano inoltre tutti i trattamenti termici e superficiali,
la progettazione e lo sviluppo dei prodotti e dei processi
industriali, sempre però nel rispetto delle esperienze e
delle competenze locali.
Figura 3 – Logo della Urama s.r.l. |
L’Urama s.r.l. di Dolzago (LC) è l’impresa a maggiore autonomia nel Gruppo e la previsione della sua completa integrazione è nel medio termine. Produce dadi speciali ad alta resistenza mediante processi di lavorazione meccanica ad asportazione di materiale o stampati a freddo per il mercato dell’auto (motore, chassis, interni) e per quello dell’elettrodomestico.
Tecnologie | Prodotti | Impiego |
|
|
|
Tabella 9 – Prodotti della Urama s.r.l. |
Figura 4 – Logo della Fev S.p.A. |
La Fev S.p.A., fabbrica di Ozzano Emilia (BO), concentra la sua produzione sulla bulloneria a resistenza medio-bassa, servendo prevalentemente il settore dei mobili e delle serrature, ma anche della carpenteria metallica leggera e dell’elettronica. Una parte consistente della produzione (circa un quinto) è venduta alla Agrati e quasi altrettanto direttamente al commercio.
Tecnologie | Prodotti | Impiego |
|
|
|
Tabella 10 – Prodotti della Fev S.p.A. |
Figura 5 – Logo della Fivit-Colombotto S.p.A. |
La Fivit-Colombotto S.p.A, stabilimento di Collegno (TO), produce bulloneria a resistenza medio-alta per il mercato dell’auto (carrozzeria ed interni) e per quello degli elettrodomestici.
Tecnologie | Prodotti | Impiego |
|
|
|
Tabella 11 – Prodotti della Fivit-Colombotto S.p.A. |
Le acquisizioni del Gruppo Agrati non hanno però riguardato solo aziende produttive ma anche imprese commerciali, seppure con una strategia diversa, volta all’integrazione delle filiali italiane e delle controllate estere, che sono la spina dorsale della logistica distributiva. I partner nella distribuzione sono imprenditori fortemente motivati sugli stessi valori, che condividono il disegno industriale Agrati e le sue politiche di investimento e di gestione, e che portano sul mercato anche prodotti complementari ed affini (tipicamente altri componenti, cuscinetti, utensili, ecc.). In coerenza con questa visione strategica la partecipazione è sempre stata paritetica: sono così stati perfezionati gli accordi storici con Bencini, Cbr, Vitaldado.
Le tre maggiori filiali italiane (Cinisello Balsamo, Vicenza, Firenze), i cui magazzini sono delle stesse dimensioni di quello di Veduggio, coprono tutto il territorio nazionale, ma aprono (soprattutto nel caso di Vicenza) anche ai futuri ulteriori sviluppi verso i Paesi dell’Est, che sono anche il centro geografico d’Europa. Gli stabilimenti Fev di Ozzano e Fivit di Collegno ospitano anche filiali complementari, che ne affiancano altre minori (Brescia, ecc.). Comunque una rete di agenti è presenti in tutte le regioni italiane.
Figura 6 - Andamento del fatturato del Gruppo Agrati e dell'export (fatto 100 il fatturato del 1989) |
Figura 7 - Andamento del fatturato del prodotto unificato (fatto 100 il fatturato del 1989) |
Figura 8 - Andamento del fatturato del prodotto speciale (fatto 100 il fatturato del 1989) |
Le maggiori filiali dell’Europa Occidentale, a tutt’oggi società autonome, hanno una capacità complessiva confrontabile con quella delle omologhe nazionali e sono dislocate a Garges-les-Gonesse in Francia (dove viene garantito anche il J.I.T. alla Renault dell’area parigina), a Duisburg in Germania (sul Reno, nel maggior porto fluviale europeo) ed a Newcastle in Inghilterra. L’Agrati Iberica, a Badalona, è invece il risultato di una partnership sul modello di quelle italiane nel settore distributivo, così come la presenza diretta, tradizionale e attiva, su mercato USA con la collegata Agrati Corp, a Shelton. Recentemente sono stati aperti degli uffici anche a Shangai, per seguire il nuovo sviluppo del grande mercato cinese, mentre in Brasile sono in corso contratti di collaborazione con fornitori locali. Negli altri Paesi il contatto con la casa di produzione avviene attraverso agenti. Per il futuro la Agrati sta pensando di allargare la sua distribuzione anche al mercato polacco e a quello indiano.
Figura 9 - Distribuzione geografica del fatturato |
Flessibilità, garanzia del servizio al cliente e qualità
La ditta Agrati identifica la progettazione e la produzione di bulloneria ad alta resistenza (unificata e speciale) come la propria missione industriale. Se la progettazione grava prevalentemente sulla bulloneria speciale, la necessità di stoccaggio caratterizza particolarmente il prodotto unificato.
I corposi e severi programmi del Just-In-Time dell’auto, e più in generale della maggior parte della produzione speciale, pretendono una consistente flessibilità di fabbricazione; peraltro una forte capacità di stoccaggio di prodotto unificato garantisce al cliente un buon livello di servizio. Per questi motivi si può considerare che i magazzini delle filiali, italiane ed estere, sono un polmone doppiamente strategico: sul fronte delle entrate consentono di irrigidire la produzione dell’unificato, lasciando alla fabbrica la flessibilità per la produzione speciale, mentre sul fronte delle uscite servono per garantire in ogni caso il cliente. Il governo della capacità di stoccaggio di prodotto unificato garantisce dunque la flessibilità della fabbricazione di prodotto speciale.
Inoltre lo stock complessivo di unificato e di speciale, sia del Work-In-Progress che del prodotto finito, è governato in modo globale da una unitaria gestione informatica di rete, dove un sistema E.D.I. interno si integra con quello dei massimi produttori dell’auto (Gruppo Fiat, Ford, Renault, General Motors e Volkswagen per citare solo i principali), delle dogane e delle banche, attraverso gli standard mondiali EDIFACT.
Questa unitarietà di programmazione e di controllo logistico ha consentito la conversione ottimale dell’Agrati da un’incidenza del 25% di prodotto speciale, qual’era venti anni fa, al 50%, che è il budget per il 2000, e che potrà crescere ulteriormente sino al 60%.
Il mercato automotive, sempre in evoluzione, pone tuttavia in prospettiva una doppia sfida: una ulteriore concentrazione dei fornitori diretti e la loro riduzione di numero, con l’obiettivo dichiarato di un forte abbattimento del time-to-market del prodotto autovettura. E poiché ciò comporta da un lato la fornitura di gamme di prodotti più vaste, anche a bassa tiratura, e dall’altro dei tempi di prototipazione e campionatura assai più rapidi (attraverso il codesign), si pone il problema di un supporto industriale oltremodo flessibile. Il Gruppo prevede dunque una futura integrazione con un’unità produttiva straordinariamente versatile per rispondere adeguatamente a questa nuova doppia sfida.
Figura 10 - Distribuzione del fatturato per settore merceologico |
Per mantenere una posizione di leadership di mercato, obiettivo che da sempre persegue la Agrati, è necessario produrre articoli di elevato livello qualitativo. Il sistema qualità ed il know-how Agrati vengono riconosciuti dai clienti così come dagli organismi di certificazione internazionali, grazie all’affidabilità dei processi produttivi e l’alta tecnologia raggiunta, che assicurano una costante rispondenza dei prodotti alle specifiche. Vengono inoltre applicate tecniche di Controllo Statistico del Processo (S.P.C.) e le caratteristiche dei prodotti per montaggi robotizzati vengono totalmente controllate da apparecchiature automatiche. Le materie prime vengono sottoposte al collaudo di accettazione prima di ogni trasformazione e Agrati ne garantisce la completa rintracciabilità grazie ai numeri di lotto presenti su tutti i prodotti: in questo modo è possibile risalire alla storia di ogni singola unità prodotta (da dove arriva la materia prima, quali trattamenti ha subito, ecc.).
L’efficienza del sistema qualità ha permesso alla Agrati di essere la prima bulloneria italiana ad ottenere la certificazione ISO9000 e di vincere il Q.S.P.Award come miglior fornitore della General Motors Europe.