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Pasta con le melanzane, uva passa e pomodoro fresco

ingredienti per 4 persone:

320 grammi di orecchiette (meglio fresche), 2 grosse melanzane viola, 10 pomodori san marzano ben maturi e sodi, una manciata abbondante di uva passa altromercato, 4 spicchi di aglio, ricotta stagionata (meglio se affumicata), qualche foglia di basilico, chili altromercato, cumino altromercato, sale, olio extravergine  d’oliva.

Lavate le melanzane e tagliatele a dadini, senza sbucciarle; mettetele in uno scolapasta (non di plastica!) con un po’ di sale a “fare l’acqua” (devono stare a riposo almeno 30 minuti). Mettete l’uva passa a mollo in  una tazza di acqua calda in cui dovrà restare almeno 30 minuti. Quando le melanzane saranno “spurgate” asciugatele con un panno pulito di cotone e cuocetele a fuoco medio in una padella antiaderente in cui avrete scaldato 4 cucchiai d’olio assieme all’aglio (facendo attenzione a che l’aglio non si bruci). Fatele stufare a fuoco medio, rigirandole affinché non attacchino (ci vorrà circa un quarto d’ora), eventualmente aggiungendo un po’ d’acqua. Quando saranno cotte (ma non spappolate) spegnete e togliete l’aglio. Intanto avviate il sugo: in una larga padella antiaderente fate scaldare due cucchiai di olio d’oliva in cui farete dorare due spicchi d’aglio, aggiungetevi i pomodori tagliati a dadini e fateli stufare a fuoco lento fino a che si sarà consumata l’acqua (ci vorrà circa un quarto d’ora) a cottura quasi ultimata aggiungetevi l’uva passa (dopo averla strizzata), un po’ di semi di cumino (che avrete prima tagliuzzato con un coltello a lama larga e tagliente in modo che i preziosi semi sprigionino interamente il loro aroma) ed una punta di chili, quindi togliete l’aglio, aggiungete le melanzane, mescolate e spegnete (non aggiungete sale poiché sarà sufficiente quello assorbito dalle melanzane. Nel frattempo avrete portato a bollore una capace casseruola di acqua leggermente salata in cui getterete le orecchiette, scolandole al dente e facendole saltare a fuoco vivo per due minuti assieme al sugo. Spegnete ed aggiungete il basilico spezzettato con le mani (se lo fate con  una lama perderà parte del suo sapore e diventerà scuro). Una volta servita la pasta, fumante, grattuggiatevi sopra  della ricotta e versatevi un filo d’olio crudo. Buon appetito!

Cosa bere: un rosso leggero ma persistente: un Merlot del Collio (friulano o sloveno) o un Sangiovese (ma non di produzione industriale, come troppo spesso in Romagna si usa!): Consigliamo due aziende: La Viarte per il Friuli e Tre Monti per la Romagna.

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Dolce alla quinoa

Ingredienti: g. 100 di quinoa, g. 200 di noci dell’Amazzonia, n.2 di albumi, g. 100 di zucchero integrale di canna Mascobado, 2 cucchiai di cacao amaro, 1 cucchiaino di zenzero in polvere o la buccia di un limone grattugiata, 1 cucchiaino di lievito per dolci.Fate cuocere la quinoa, dopo averla lavata bene, in un volume d’acqua doppio (es. una tazzina di quinoa, due d’acqua) per circa 15-18 minuti, fino a che la corona bianca del germe non sia visibile. Quando è pronta lasciarla scolare (possibilmente per una notte). Tritare finemente le noci. Montare a neve gli albumi ed aggiungere lo zucchero, lo zenzero e il lievito; mescolare bene l’impasto ed aggiungervi lentamente noci e quinoa. Lasciare l’impasto in frigorifero per un’ora circa. Formare dei piccoli tartufi di circa 2 cm di diametro, disporli al forno e farli cuocere a 180° C per 20 minuti.

Cosa bere: da accompagnare con un buon vino passito (la morte sua!) oppure,  per chi non ama gli alcolici, con un buon tè leggero. 

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Insalata mielosa  

Ingredienti:

1 cespo di lattuga, 1/2 piccolo cavolo, 4 carote di media grossezza, 1 gambo di sedano, 2 cucchiai colmi,di uva passa altromercato, 1 cucchiaio colmo di miele, Lacandona altromercato, 1 spicchio d’aglio, olio extravergine di oliva,1 limone, sale, un cucchiaio colmo di gomasio

Mettete a mollo l’uva passa in una  ciotola con dell’acqua tiepida. Mondate e lavate l’insalata ed il cavolo (salvatene le foglie, se sono sane, poiché contengono vitamine), taglatelo a listerelle sottili, cimetta per cimetta. Lavate le carote, spazzolatele, asciugatele e grattugiatele. In un piatto da portata disponete la lattuga, il cavolo, le carote ed il sedano tagliato a rondelle. In una piccola ciotola di ceramica preparate il condimento. Sbucciate lo spicchio d’aglio, tagliatelo a metà per il lungo e passatelo all’interno della ciotola, quindi riponetelo sul fondo; aggiungete 6 cucchiai d’olio, il miele liquido (basterà scaldarlo  per poco a bagnomaria) diluito con il succo del limone, il sale ed il gomasio. Emulsionate la salsa che lascerete riposare per una ventina di minuti. Togliete l’aglio dalla salsa, servite l’insalata che ognuno condirà nel proprio piatto.

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Idromele

L’idromele è la bevanda alcolica più antica del mondo. Si ottiene per fermentazione naturale dal miele ed è più antica del vino e molto più della birra. Probabilmente fu scoperta per caso, allorché qualche curioso decise di assaggiare l’acqua in cui si usavano immergere i favi delle api per ripulirli del tutto dopo la raccolta del miele (i favi venivano “razziati”: era pratica assai diffusa) e, assaggiando quell’acqua in cui il miele era ormai fermentato, compì, molto probabilmente, la prima degustazione di bevanda alcolica della storia!

Dolce al punto giusto e inebriante, l’idromele si meritò centralità in molti miti greci nel racconto dei quali veniva denominata con un suo sinonimo, forse più conosciuto dello stesso nome, ambrosia.

L’ambrosia è la bevanda divina, sorbita nei luoghi paradisiaci (anzi: olimpici!) in cui scorreva –guarda caso-latte e… miele.

Attualmente l’idromele è una bevanda ancora diffusa in Medio oriente, ma sta acquistando nuovi spazi anche nel mercato europeo, per lo meno in quello di qualità (di “nicchia” come si dice) tant’è che è recentissima una dichiarazione di Giannola Nonino (accreditatissima produttrice di grappe friulane di qualità) in cui rivela i risultati dei primi esperimenti di produzione di idromele, appunto! E se pensassimo ad un idromele equo e solidale?

Ingredienti:

1, 7 kg di miele

1,8 l di acqua

1,5 kg di frutta fresca biologica (preferibilmente pesche, ciliegie o fragole)

Preparate il mosto di miele sciogliendo il miele nell’acqua e lasciandolo quindi fermentare, con la frutta pigiata o spappolata, per sei o sette settimane in un recipiente di ceramica, aerando il liquido durante i primi due o tre giorni in una piccola damigiana alla quale venga applicato un ‘gorgogliatore’ oppure con l’imboccatura coperta da una garza bloccata da un elastico. Se la fermentazione procede senza intoppi (la temperatura ottimale è di 20° centigradi), il grado alcolico della bevanda può raggiungere i 14° centigradi. In ogni caso, quando la fermentazione è cessata, filtrate ed imbottigliate.

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Riso con lenticchie

Questo piatto, che è indiano, in lingua originale si chiama Masoor dal chawal

Ingredienti per 4 persone:

300 gr. di riso aromatico Thai altromercato, 100 gr. di lenticchie altromercato, 40 gr. di burro, 2 cucchiai di latte intero fresco, 2 cipolle, un pezzetto di radice fresca di zenzero (o un cucchiaino raso di zenzero in polvere altromercato), una stecca di cannella altromercato, un cucchiaino di curcuma altromercato, un terzo di cucchiaino di pepe nero macinato altromercato, sale.

Lavate le lenticchie e fatele ammorbidire coperte di acqua per un’ora e mezzo. Mettete il riso in una terrina, sciacquatelo sotto l’acqua corrente e lasciatelo a bagno per mezz’ora. Trasferite le lenticchie, dopo averle scolate, in una pentola,unite la cannella e portate a ebollizione; abbassate il fuoco e fate sobbollire per 30 minuti. Scaldate il burro in una padella e friggetevi una cipolla tagliata a rondelle; scolatela su carta assorbente da cucina e tenetela in caldo. Fate appassire nel condimento la cipolla rimasta tritata finemente, aggiungete lo zenzero sbucciato e tritato, le spezie e lasciate insaporire. Unite il riso, le lenticchie con la loro acqua e, se occorre, acqua bollente salata sufficiente a coprire il tutto. Salate, coprite e cuocete a fiamma bassa fino a quando il liquido sarà stato completamente assorbito e il riso sarà cotto. Spegnete il fuoco eliminate la cannella, spruzzate con il latte, distribuite il riso nei piatti singoli e guarnite congli anelli di cipolla fritta.

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