LO STRANIERO "Dimmi, enigmatico uomo, chi ami di pių? Tuo padre, tua madre, tua sorella o tuo fratello? - Non ho nč padre, nč madre, nč sorella, nč fratello. - I tuoi amici? - Usate una parola il cui senso mi č rimasto fino ad oggi sconosciuto. - La patria? - Non so sotto quale latitudine si trovi. - La bellezza? - L'amerei volentieri, ma dea e immortale. - L'oro? - Lo odio come voi odiate Dio. - Ma allora che cosa ami, meraviglioso straniero? - AMO LE NUVOLE..... LE NUVOLE CHE PASSANO... LAGGIU'.... LE MERAVIGLIOSE NUVOLE!"
L'EMISFERO DEI TUOI CAPELLI
Lasciami respirare a lungo, ancora e ancora, l'odore dei tuoi capelli, lascia
che io vi immerga il viso
come fa l'assetato nell'acqua della sorgente, e che li scuota con la mia mano come un fazzoletto odoroso
per farne uscire i ricordi nell'aria.
Se tu potessi sapere tutto quello che vedo, tutto quello che sento, tutto
quello che scopro nei tuoi capelli!
La mia anima viaggia seguendo un profumo, come l'anima di
altri viaggia seguendo una musica.
Nei tuoi capelli c'č un intero sogno, pieno di vele e alberature; mari aperti
i cui monsoni mi portano
verso climi incantati, dove lo spazio č pių azzurro e profondo, dove l'aria ha il profumo dei frutti,
delle foglie e della pelle umana.
Nell'oceano dei tuoi capelli vedo un porto brulicante di canzoni tristi, di
uomini vigorosi dei pių diversi paesi,
e navi d'ogni forma, le cui intricate, delicate architetture
si stagliano nel cielo immenso, invaso da un'immobile calura.
Se carezzo i tuoi capelli, ritrovo il languore delle ore passate su un divano,
nella cabina di una bella nave,
cullato dal dolce rollio del porto, tra vasi di fiori e terrine
rinfrescanti.
Nella brace dei tuoi capelli, respiro l'odore di tabacco mescolato all'oppio
e allo zucchero;
nel buio dei tuoi capelli vedo splendere l'infinito dell'azzurro tropicale; sulle rive muscose dei tuoi capelli
mi inebrio degli odori mescolati del catrame, del muschio
e dell'olio di cocco.
Lasciami mordere ancora le tue trecce pesanti e nere.
Quando prendo a piccoli morsi i tuoi capelli elastici e
ribelli, mi sembra di mangiare ricordi.
I BENEFICI DELLA LUNA
Mentre dormivi nella tua culla, la Luna, che č il capriccio in persona, guardō
dalla finestra e disse:
"Questa bambina mi piace".
Discese languidamente la sua scala di nuvole, e passō senza far rumore attraverso
i vetri.
Poi si stese su di te con la morbida tenerezza di una madre, e depose i suoi colori sulla tua faccia.
Cosė le tue pupille sono rimaste verdi, e le tue guance straordinariamente pallide.
Contemplando quella visitatrice i tuoi occhi si sono cosė bizzarramente ingranditi;
e lei ti ha cosė teneramente serrato la gola che ti č rimasta
per sempre la voglia di piangere.
Nell'espansione della sua gioia, la Luna continuava a riempire tutta la stanza
di un'atmosfera
fosforescente, di un veleno luminoso; e tutta quella viva luce pensava e diceva:
"Subirai eternamente l'influsso del mio bacio. Sarai bella a modo mio.
Amerai ciō che io amo e ciō che mi ama: l'acqua, le nuvole, il silenzio e la notte; il mare immenso e verde;
l'acqua informe e multiforme; il luogo in cui non sei; l'amante che non conosci; i fiori mostruosi;
i profumi che fanno delirare; i gatti che si beano sui pianoforti e che gemono come donne,
con voce roca e dolce.
E sarai amata dai miei amanti, corteggiata da chi mi fa la corte. Sarai la
regina di chi ha gli occhi verdi,
di coloro a cui ho stretto la gola con le mie carezze notturne; di coloro che amano il mare,
il mare immenso, tumultuoso e verde, l'acqua informe e multiforme, il luogo in cui non sono,
la donna che non conoscono, i fiori sinistri che somigliano ai turiboli di una religione ignota,
i profumi che turbano la volontā, e gli animali selvaggi
e voluttuosi che sono gli emblemi della loro follia".
Ed č per questo, maledetta e cara bambina viziata, che io ora sono ai tuoi
piedi,
e cerco in tutta la tua persona il riflesso della temibile Divinitā, della fatidica madrina,
dell'intossicante madrina di tutti i lunatici !