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Protocollo 52 / 2003
Data 18/ 9/ 2003

Comunicato Stampa

Più cautela nei progetti

Il Comitato "Imola Viva" intende sollecitare la massima cautela nell'avanzamento di ulteriori proposte progettuali relative all'attraversamento del Quartiere Pedagna.

Occorre innanzitutto attendere il parere e le motivazioni che rilascerà a breve la Provincia di Bologna. L'amministrazione di Palazzo Malvezzi ha fatto per ora un buon lavoro di consultazione dei cittadini per l'acquisizione di idee e proposte, raccogliendo valutazioni e perplessità, problemi e soluzioni, svolgendo cioè quel lavoro che avrebbe dovuto essere compito dell'Amministrazione Comunale a cominciare molto tempo prima del mese di Settembre dello scorso anno.

La mancata consultazione anticipata dei cittadini ha creato tensioni tra gli stessi favorendo la nascita di due opposti Comitati, ha assorbito risorse ed energie in una progettazione che non mira a creare consenso nella risoluzione dei problemi ma che invece, con l’infrastruttura che conosciamo, risolve tali problemi in modo assai incompleto e crea inoltre gravi disagi nella popolazione. Se la mancanza di consultazione popolare è stato un atto politico grave dell'Assessore Daniele Montroni, essa costituisce un atto intollerabile da parte del Sindaco Massimo Marchignoli, che nel suo programma elettorale aveva promesso alla città consultazione e partecipazione.

La Provincia di Bologna ha messo a disposizione le notevoli competenze tecniche dell'Ufficio per la Valutazione Ambientale, che fa capo all'Assessorato all'Ambiente di Forte Clò ed è diretto dal Dott. Gabriele Bollini, per mettere a confronto sul piano tecnico-scientifico le proposte dei cittadini e dell'Amministrazione.

Pare azzardato tuttavia per ora diffondere informazioni relative ad un gradimento della Provincia per una proposta o per l'altra, per almeno due ragioni: la prima è che un parere non è stato ancora né espresso né tantomeno motivato, la seconda è che in realtà non si tratta di un gradimento, ma di una valutazione tecnica complessiva fondata su basi quanto più possibile oggettive.

La realtà imolese è un distretto importante per dimensioni e per impatti economici ed ambientali, per questo non è più possibile affrontare le tematiche di pianificazione del territorio senza inserirle nell'ottica di uno sviluppo sostenibile. Occorre quindi in primo luogo intervenire per ridurre i problemi del traffico e solo successivamente verificare la necessità di nuove infrastrutture.

Ad esempio, non è ambientalmente sostenibile, né economicamente sensato, che per trasportare 117 imolesi nei momenti di punta (bambini e neonati compresi) siano necessari ben 100 autoveicoli, come misurato nei nostri rilevamenti, i quali confermano ed integrano i dati a disposizione del Comune.

Occorre realizzare un Piano Urbano della Mobilità (PUM), che non si limiti a valutare quante strade bisogna ancora costruire per meglio incentivare l'utilizzo dell'automobile, ma che si proponga lo scopo di individuare le criticità degli spostamenti urbani, più che quelle dei veicoli di passaggio e delle merci, ed ipotizzi diversi scenari risolutivi. Tale Piano andrà poi sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), dalla quale emergerà la soluzione ottimale dal punto di vista del reale miglioramento delle condizioni ambientali e sociali.

Imola, 18 settembre 2003

Il portavoce del Comitato “Imola viva”
Vittorio Bachetti

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