In cerca di

uno

Cuore in gola, troppa sudorazione, occhi attenti ad ogni suo movimento. Si è voltato. Movimento della mano secco, senza staccare gli occhi dalle sue spalle. Ok. Ora è sulla sedia. Una sbirciata volante per vedere se è leggibile........sssi.......adesso ci vuole freddezza e disinvoltura.

Perfetto; se non sudasse così tanto sembrerebbe immerso nei suoi pensieri, forse anche concentrato se non fosse per quello sguardo che alza ogni trenta secondi per controllare le sue spalle o i suoi occhi.

Finalmente ha finito quella domanda! Ora con molta vaghezza prende il foglietto, lo accartoccia più piccolo che può e lo lascia sfilare per terra, con un sorriso beato/beffardo che non merita di rimanere impunito.

E invece anche questa volta gli è andata bene. Nel silenzio irreale dell’aula, denso di paure e imprecazioni, il suo battito torna lentamente alla normalità. Consegna il suo compito soddisfatto ed esce dall’aula trionfante, quasi convinto di essersi meritato il suo voto. Attraversa le aiuole senza rimettersi il maglione, cerca di scacciare via gli ultimi rossori dell’emozione e della paura lasciandosi invadere dall’aria pungente, il freddo che entra dai jeans strappati aiuta, anche le vecchie scarpe da basket del secondo liceo (le adorava, i graffi e le scuciture testimoniavano tutti quegli anni passati assieme, vissute nel vero senso della parola, ma effettivamente distrutte: "ok, domani le butto" e avanti così per mesi) non fanno completamente il loro dovere.

Il ritratto di un disperato? Quasi; probabilmente non stava attraversando uno splendido periodo: l’università si stava rivelando ben più dura di quanto si aspettasse e l’estate sembrava così lontana......nonostante questo tutto il resto si lasciava vivere tranquillamente: giornate di transizione si alternavano a quelle skazzate, fra un esame o un esonero particolarmente insuperabile e una serata in discoteca (rigorosamente rock! Non offendiamo...) o un’uscita con quella ragazza veramente spettacolare ed estremamente intelligente, ma che rimarrà sempre un’ottima amica....... Insomma più che vivere era un sopravvivere che lasciava un senso di insoddisfatto, non compiuto, anche nelle giornate più positive.

 

Muove le mani con sicurezza, gli occhi grandi e curiosi fissano il volto che le si para davanti, apre e chiude le labbra quasi con eleganza, la voce bassa ma ferma le dà un aspetto fragile, ma senza ombra di dubbio le cose le sa, e bene. Ultima domanda; il professore scandisce le parole quasi in tono di sfida, si percepisce chiaramente che è la domanda che fa la differenza fra un buon voto e Il voto. Come il professore finisce la frase lei inizia, le parole rotolano a ritmo costante e senza pause, una poesia recitata senza passione. Dalla sua camicetta appena stirata, si intravede qualcosa del seno perfetto, la gonna corta, ma non volgare, che scopre le gambe sottili e le scarpe senza tacco le danno quell’aspetto un po’ malizioso, ma da brava ragazza, chissà quanto studiato a tavolino.

Il professore, infine, sorride soddisfatto e le richiede il libretto per firmare l’ennesimo trenta. Aurora sorride anche lei e mentre gli porge il libretto ripassa mentalmente tutti i calcoli che l’hanno spinta a dare quest’esame facoltativo: ancora un altro trenta, una bella tesi e il centodieci ci sarebbe stato tutto. Eppure non sembra così felice; non si sente realizzata. Non è appassionata da quello che studia, quasi lo disprezza, ma ha un’incredibile memoria e grandi capacità, la laurea è vicinissima: non può più tirarsi indietro. Anche lei ha le sue soddisfazioni, le sue amiche, i suoi viaggi, ma anche lei sente l’amaro in bocca troppo spesso.

 

Insomma, anche questo scoglio è superato, nella mente si sovrappongono proiezioni della sua immagine in relax davanti al pc o iper-atletica su un campo di basket, mentre cantando a squarciagola pezzi punk torna in macchina verso casa.

Il vecchio maggiolone lo desiderava sin da bambino, orgoglioso di non sfoggiare vetri elettrici e prestazioni da formula uno, tutto il fascino di quelle curve lo ripagava anche delle sofferenze ad ogni buca e della mancanza di ogni sorta di portabagagli; del comfort a venti milioni più iva in fondo poteva farne a meno.

Segreteria: zero messaggi. Comprata da poco, convinto che decine di persone lo cerchino disperate senza mai trovarlo, ora gli sbatte in faccia la realtà: zero msg. Non è un piacevole ritorno. Qualche soddisfazione in più gli è regalata dal controllo della posta elettronica. Qui tutti i giorni qualcuno dei suoi amici, conoscenti, sconosciuti della rete lo contatta; a chi non fa piacere ricevere posta? A lui sicuramente sì: scorre avido l’elenco dei nuovi msg fra mailing-list e spamming selvaggio alla ricerca di qualcosa d’interessante. Un msg lo colpisce; subject: "...". Da leggere di corsa.

 

Anche Aurora tornando a casa pianificava.......quella sera baldoria a tutti i costi! Appena a casa si sarebbe armata di telefono, migliore amica, guida ai locali notturni e si sarebbe divertita come non mai!

Ma arrivata a casa non può non notare il libro lasciato a metà la notte prima per andare a letto riposata. La sera, oramai verso la mezzanotte, leggendo l’ultima pagina non sente il minimo rimorso per non essere uscita. Mette su un cd di musica classica e si lascia scivolare nel sonno, senza sogni.

 

Viene improvvisamente riportato alla realtà dallo squillo del telefono, finalmente stacca gli occhi dal computer e dal buio oltre la finestra intuisce che ha un pochino esagerato fra una chattata su Internet e una partita col Mame.

‘Che fai?’, Akira: suo "fratello" (ok, non veri legami di sangue, i loro erano molto più forti)

‘... cazzeggio....’

‘ti devo parlare, hai cenato?’

‘mhhhh......veramente no’ (aveva davvero esagerato con il pc! Ma che ore erano?!?)

‘ok andiamo a prenderci una pizza.’

Neghereste una pizza di sfogo a vostro fratello? E anche se non ne ha la minima voglia è lì, puntuale come sempre.

 

‘Alessia mi ha lasciato.’

Bum! Fitta al cuore! Alessia lo ha lasciato??? Deve essere uno scherzo, no, non ha la faccia da scherzo.

‘chi è l’altro?’

‘Cazzo! Tutti così dite!!!! Ci deve essere per forza un altro? E’ finita, punto e basta.’

Ehhhh... come la fa semplice ora. "E’ finita", vaglielo a spiegare al tuo cuore quando la incroci che è finita, come li plachi i tuoi ormoni se la incontri e senti il suo profumo, il profumo che ami da tanti anni? Non è il momento di farglielo notare, decisamente non è il caso di spingerlo al suicidio, anzi da migliore amico l’unica cosa da fare è prospettargli una vita più libera, dove sicuramente d’Alessie ne troverà a decine, tutte migliori di quella persa.

Parla e sente che è facile consolare una persona, soprattutto quando quelle che gli racconta sono le sue stesse speranze: dividere una speranza, un sogno, può rendere la sofferenza più leggera.

Pensa a questo, mentre Akira continua ad elencare difetti della sua ex (tecnica meschina per autoconvincersi che non è una grossa perdita). Pensa a questo e gli tornano in mente che tutti i grandi sogni vengono condivisi, e più gente lo condivide, più il sogno sembra realizzabile. Sentirsi dentro a questa massa può dare sicurezza, fa sentire dalla parte del giusto......Assurdo! E’ cosi semplice la politica?

Prefazione

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