INEDITI POESIA

CIRO ARMENIO

 

 

SONO BRUTTO NON SARO' BELLO

 

Sono brutto, non sarò bello,
ma il coraggio è il mio punto perfetto.

Brufoli e foruncoli non sono in mostra
neanche a farlo a posta.

Il corpo magrolino non è per essere un damerino
e alla donna fare l'inchino.

La plastica facciale non è un mezzo
convenzionale.

Brutto io, brutta tu che altro vuoi di più!
Un mosaico d'armonie dipingono
melodie.

 

 

PIANGERE

 

Se piango non serve a niente davanti a
questa gente indifferente che guarda la
realtà, ma non ha un briciolo d'umanità.

Mi domando l'amore per la vita dov'è
se nel mio cuore vedo solo lacrime.

Stringo il cuscino pensando a te e dalla
finestra ti vedo immobile a pensare a chi
dover baciare, quando sono io a volerti
desiderare.

Dalle tue labbra pende un cuore
splendido.

 

 

LA GENTE E IL MARE

 

La gente mai si pente.
Sobillatrice d'ipocrisie non capisce le
altrui profezie.

In fondo al mare riposa il mio Io.
Fra quelle scartoffie giace un amico mio.

Il cuore si confonde nella paura di non
essere ben accettato da madre Natura.

Dal mare sento un eco soave di sirene,
che altro non sono che iene e al mio
passaggio intravedono il miraggio.

Al largo navi derelitte echeggiano le mie
sconfitte.

 

 

RIFLETTI DONNA

 

Donna rifletti! Non mi ami!
Eh già tu ami le macchine sportive
e non la freccia che fende l'ipocrisia
come una saetta scagliata da Giove.

Vedremo chi raggiungerà l'Elisio,
se io sopportando la sofferenza
o tu pomiciando in discoteca!

Io e la natura siamo una cosa sola e tu
non puoi offendere chi si plasma con
essa.

Sei e sarai il mio nemico storico,
ostacoli la mia felicità,
ostacoli il volo verso la libertà,
ostacoli la serenità di chi rema
controcorrente.

Sei brava a simulare ciò che non sei,
ma quando le mie ali si dispiegheranno
io planerò sull'arcobaleno e sfuggirò
da te in un baleno.

 

 

LE DONNE

 

Le donne sono chimere
che si perdono nei
labirinti del buio.
Insensibili e abuliche
le vedo nella giungla
cittadina.
Vogliono perfezione
anche se laide.
Presuntuose si credono Dee,
ma in realtà sono lepri in fuga
dalla quotidiana ossessione
di inferiorità.

 

 

I GIOVANI D'OGGI

 

I giovani d'oggi. Che dire
dei giovani d'oggi?
Nelle mie vene non scorre il loro pensiero.
Loro sono come palazzi di carta,
inconsistenti, di belle speranze, ma
di facili illusioni. Consumano
tutto in maniera edonistica.
In ogni cosa che fanno c'è
sempre più competizione:
assente l'aspetto ludico.
Le adolescenti sono nichiliste,
pomiciano e basta, solo per piacere.

 

 


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