INEDITI POESIA

DANIELA LANZONI

 

Gocce che si rincorrono per cadere, tutte, chi prima chi poi. vorrebbero
evitarlo, sfuggire a questa sorte che accomuna il loro funambolico percorso
al limitare del vetro, ma inesorabilmente arriva il momento. sospese nell'
aria per un istante
Era inquietudine?
No.
Paura allora?
No.
Un respiro familiare le avvolgeva, mentre il richiamo della terra era sempre
più forte, tutte vi sarebbero giunte alla terra, chi prima chi poi, seguendo
percorsi diversi e poi, magari, si sarebbero ritrovate tutte di nuovo sullo
stesso vetro, ma diverse, consapevoli, questa volta, che la morte di una
goccia non ha nulla di definitivo.
Qualcuna sarebbe caduta sull'asfalto per evaporare ai raggi del sole e
diventare vento e così viaggiare. per il mondo.
Qualche altra sarebbe stata assorbita dalla terra, ne avrebbe percorso le
vene nascoste, per riemergere poi in fiume e forse avrebbe visto il mare. il
ritmico movimento delle sue onde.
E chi era prima vento sarebbe stata poi mare, chi era mare sarebbe stata
vento. morire. cos'era poi se non rinascere sotto forme nuove?
Forse le gocce che corrono più veloci sul vetro sono proprio quelle che
sanno
che il mondo è al  di là del vetro, che la vita inizia proprio là, dove
finisce il vetro e la goccia muore sposando il vento che la condurrà verso
nuove destinazioni.

(dany 24/1/2002 rivisto 19/2/2002)

 

Stelle,
spettatrici silenziose
d'un canto
che si diffonde
per l'universo,
che mi pervade
scatenando vibrazioni.
Il cosmo palpita
con me,
testimone incosciente
dell'eternità.
Un sospiro di vita
mi pervade,
percorre le strade
tracciate dal sangue,
dalla carne,
fuoco e terra,
per annullarmi
in un fiume,
incontenibile,
d'aria senza confini.

(Dany 2/12/2001)

 

Istantanee di sogni
documentano pensieri,
sottotitoli
di parole anagrammate,
tra i sussulti
di una coscienza inquieta.
Il foglio bianco
rimane bianco,
l'inchiostro
nella penna,
tra dita ansiose
di tracciare nuovi percorsi.
Versifica la memoria
nel silenzio,
sospeso,
di un presente
in attesa
di divenire passato
e scrivo
di ciò che fui
vivendo l'attimo
inesprimibile
in cui sono.

(Dany 20/12/2001 rivista 19/02/2002

 

Ombra solitaria
disegni
passi muti
sulla sabbia,
vergine ostinata
che solo dona
frammenti di sé
alle onde insistenti
di quel mare
che giorno dopo giorno
muore e rinasce
tra le sue braccia
sospirando.
Ombra nera
interrompi
l'abbraccio insaguinato
del sole,
amante respinto
che cerca riparo
tra le saline onde
al sopraggiungere
della notte,
un tempo alcova
di sospirati amplessi,
ora fredda dimora
di sogni interrotti.
Ombra anonima,
silenziosa,
sconosciuta ospite
di un mondo alieno
che ti vuole
testimone involontaria
d'invisibili emozioni,
geroglifici indecifrati
la cui chiave porti
nella tua follia.

(Dany 31/12/2001)

 

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