FRANCESCA CARETTO
Francesca Caretto anni 19 (Il 16 marzo compio 20 anni) Grazie per l'attenzione e spero che le mie "parole" siano di vostro gradimento.
Gelido attimo dimpazienza
Impensabile follia
Tormentosa voglia
irrazionale.
Acuminata la spada
fredda, già è pronta a colpire.
Fredda morte attendono
le mie carni.
Dolce tormento,
passione acuminata
si riflettono sulla lama della spada
splendente:
illusoria brillantezza
di ciò che non avrai.
(Franka 2002)
Amarti
Insistente ebbrezza di vita
sognando un mare sinuoso di onde
veloci.
Ripetute spirali di nebbie brillanti
su fiori già schiusi.
raggi di rosso illuminano
bianchi soffitti, al suono di venti
fuori dal mondo.
Conchiglie dipinte
da sogni caparbi.
(Franka 2003)
Oscure farfalle.
Intorno a me
solo tenebre
la notte più cupa
priva di stelle
mi circonda.
Tutto il mio essere
è al tuo cospetto.
La mia vera essenza
prenderà il sopravvento:
il mondo piangerà,
il bene soccomberà,
lascerà il posto alleterna morte,
infinita follia.
Ciò da ora accadrà:
farfalle nere potranno volare
in alto
trionfanti
sui colori della vita.
Nessuno più tarperà loro le ali.
Potrò uscire allo scoperto
priva di questa maschera
soffocante.
Ogni volo sarà libidine.
Ogni giorno sarà morte.
Ad ogni battito dali
un bambino tremerà
in alto voleranno
le oscure farfalle
tremende e fiere della loro bellezza.
(Franka 2002)
Decadenza
Razionalità priva e vuota si rispecchia
ogni quando, sempre morta di sorrisi.
Decadente sensibilità,
tu non più compari nelle pagine della vita.
Smorta è la sinfonia che gli artisti
non suonano più.
Sempre vana falsità potremo udire
tra le mura del mondo:
il tutto, frutto, delle menti troppo invaghite di se.
(Fanka 2002)
Vuoto
Giornate vuote
solide
nella loro fissa falsità.
La notte non più sazia
i miei sguardi audaci,
il sole non più abbaglia
le mie paure.
Le regine del cielo,
stanche, ammansite
hanno smesso di ammaliare:
ali fragili non ispirano ad un volo semplice.
La splendente rugiada
avvizzisce
i petali restanti.
Nere lagrime sfociano
dal riso ipocrita,
bianchi sogni
annebbiano le nostre menti.
(Franka)