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IL GIARDINO BOTANICO MEDITERRANEO

Il Giardino Botanico Mediterraneo è stato allestito dall'INFA nel Biotopo Costiero di San Salvo nell'ambito di un progetto di restauro naturalistico finanziato dalla Regione Abruzzo.

Come è ormai norma nei Giardini Botanici di nuova generazione rivolti ad un vasto pubblico, il suo allestimento non segue il criterio tradizionale di ordinare le collezioni di specie viventi in base alla sistematica botanica, che rappresenta la norma per le grandi istituzioni, ma quello di proporre, in modo didatticamente semplice ed efficace, ma con rigore scientifico, i vari ambienti vegetazionali costieri.

Gli aspetti riprodotti nel Giardino di S. Salvo sono quelli tipici della costa sabbiosa del medio Adriatico, con particolare attenzione agli aspetti residui e potenziali della costa abruzzese, così come brevemente illustrati di seguito.

Vegetazione erbacea della spiaggia e della duna

E’ costituita da una serie di comunità vegetali che riproducono la seriazione spaziale naturale della vegetazione erbacea delle coste sabbiose e cioè:

salsolo-cakileto; fitocenosi molto aperta ed instabile, primo avamposto vegetale verso la battigia, in cui dominano Cakile maritami, Salsola kali e, in situazioni di maggiore nitrificazione del suolo, Xanthium italicum;
agropireto; prima comunità dotata di una certa stabilità, che colonizza le dune embrionale e che è capace di innescare il processo evolutivo del sistema dunale. La specie edificatrice è Agropyron junceum, spesso accompagnata da Sporobolus arenarius;
ammofileto; dominato da Ammophila arenaria subsp. australis, è responsabile della formazione delle prime, vere dune; in questa vegetazione si trovano altre specie come Echinophora spinosa, Medicago marina, Eryngium maritimum, Euphorbia paralias, Pancratium maritimum, Calystegia soldanella, ecc.;
prati terofitici; si pongono alle spalle dell’ammofileto od a mosaico con essi lungo il versante continentale delle dune; sono formati da specie annuali quali Vulpia membranacea, Silene colorata, Lophochloa pubescens, Medicago littoralis, Cutandia maritima, Ononis variegata, ecc.

Gariga

Dotata di spiccato pionierismo, è una vegetazione di bassi cespugli che, nelle forme più tipiche, rappresenta un avamposto della vegetazione legnosa, spesso a mosaico con le fitocenosi di macchia.

Vi sono, lungo l’Adriatico, varie forme di gariga; quella di S. Salvo ha come modello le cenosi costiere a noi più vicine, ancora oggi osservabili, e cioè quelle della Pineta d’Avalos di Pescara e di Campomarino nel Molise, dove le specie più significative sono i Cisti (Cistus creticus subsp. creticus e C. creticus subsp. eriocephalus) ed il Rosmarino (Rosmarinus officinalis), cui si associano Osyris alba, Fumana thymifolia, Teucrium capitatum ed altre camefite.

Macchia

Si differenzia in varie fasce lungo il gradiente relativo ai venti salmastri. A S. Salvo vengono proposti tre allineamenti:

primo avamposto basso-arbustivo con presenza quasi esclusiva di Ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus subsp. oxycedrus);
secondo allineamento di macchia bassa con Ginepro coccolone, Fillirea (Phillyrea media), Lentisco (Pistacia lentiscus), Alaterno (Rhamnus alaternus), Cisti, Asparago selvatico (Asparagus acutifolius);
terzo allineamento di macchia; oltre alle specie precedenti, si arricchisce di Leccio (Quercus ilex), Erica (Erica multiflora), Emero (Coronilla emerus subsp. emeroides), Cisto giallo (Halimium halimifolium), Mirto (Myrtus communis), Caprifoglio mediterraneo (Lonicera implexa), Smilace (Smilax aspera) e qualche altra specie.

Bosco misto

Rappresenta la fitocenosi più matura e stabile del sistema dunale, nella quale convivono le sclerofille sempreverdi (soprattutto Leccio, in forma arborea, e vari arbusti) e le caducifoglie termofile quali Carpino orientale (Carpinus orientalis), Orniello (Fraxinus ornus), Aceri (Acer monspessulanum e A. campestre), ecc.

Questa formazione è collocata in un’area alle spalle della macchia, al di là della strada litoranea.

Bosco igrofilo

E’ tipico delle depressioni infra- e retrodunali ed è formato essenzialmente da Pioppo bianco (Populus alba), Frassino meridionale (Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa), Farnia (Quercus robur), Carpino bianco (Carpinus betulus). Forma spesso dei mosaici con il bosco misto, in dipendenza dell’altezza della falda freatica.

Il bosco igrofilo trova collocazione lungo le sponde degli stagni e presso il corso terminale del Buonanotte.

Vegetazione erbacea alo-igrofila

Anche questa vegetazione è molto articolata e comprende varie fitocenosi delle depressioni infradunali e dei suoli salati. Nel Giardino di S. Salvo sono state ricostituite le seguenti comunità, mediate soprattutto dagli habitat della costa di Vasto, del Saline-Piomba, del Sangro e di qualche altra località:

erianto-giuncheto, le cui specie più rappresentative sono Erianthus ravennae e Schoenus nigricans;
salicornieto terofitico, a dominanza di Salicornia patula;
salicornieto perennante, a dominanza di Sarcocornia fruticosa var. deflexa;
plantagineto alofilo, a dominanza di Plantago crassifolia;
artemisieto litorale, a dominanza di Artemisia caerulescens subsp. caerulescens;
prateria a Elytrigia atherica.

Il Giardino Botanico Mediterraneo è gestito dall'INFA in convenzione con esperti botanici di varie Università italiane; sono attualmente in corso di svolgimento programmi di censimento, recupero e conservazione delle specie botaniche costiere a rischio di estinzione, le quali vengono coltivate nel Giardino, al fine di costituire una banca genetica disponibile per futuri progetti di reintroduzione in situ.
Il Giardino è dotato di personale esperto, nonché delle attrezzature e laboratori necessari.

 

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