I dipinti di  G. Gierut

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Il MIO INFINITO

In ogni luogo s'affollano immagini di vita sospesa, d'incontri mancati, di un nulla pieno d'ombre e di echi.

Rumori di un mistero eterno, che nutrono il dilemma senza fine del tuo essere.

Voglio fermare il tempo, per scrutarne gli antri colmi di essere, per toccarne le presenze. Per liberarlo dai riflessi del passato. Dalle attese del futuro. Per mettere a nudo la Verità.

Voglio afferrare il tempo nell'infinito per percepire gli attimi di eternità dove Finito e Infinito sono la stessa cosa. Dove l'Amore fa eguali tutte le cose. Andare dal finito all’infinito e tornare al presente.

Voglio spalmare i miei colori e dar loro i volti, l'energia, la luce dell'eternità; voglio che narrino inizio, vita e fine dell'essere eterno.

Voglio osare, voglio entrare nei labirinti dell'Arte, per rapirne le Verità nascoste e lapidate, per dare volto alla giustizia, per l'assoluzione della vita avuta e perché abbia senso voglio farmi accompagnare nei colori del tempo-verità e rivestire di spazio il vigore liberato.

Voglio scrutare l'infinito del mio creato con il mio Infinitismo,  trascriverlo, confrontarlo ad ogni risveglio e poco più, prima che il pensiero si smarrisca al di là dei confini conosciuti.

Voglio lasciare il mio pennello, i miei colori, soli a contatto di tanta grandezza, perché mi riportino sensazioni ed immagini.

Voglio raggiungerli nei luoghi irreali e dal lì riprendere a dipingere questo nostro piccolo e straordinario mondo, nell'orizzonte dell'interminabile buio di luce che l'avvolge.

Voglio restituire le piccolezze di questo pianeta ad un uomo nudo di alibi e, dunque, nuovamente capace di bene e d'Amore.

Voglio che tutti intendano la fine come inizio e si presentino puri all'appuntamento con il tempo liberato, con i luoghi della Muse, con l'amore-giustizia. Con il bene.

Un 'impossibilità? Una provocazione?

Forse, un’illusione, ma io voglio continuare nella mia ricerca di bellezza e verità. La voglio proporre.

L'Arte sola può esser un indicatore di cammino, una guida coraggiosa ad ogni oltre, dove il nulla possa finalmente abbracciare l'eterno.