Rassegna Stampa 2001-2002

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Corriere Della Sera - Ottobre.2001

"Sanità: mancano ottomila infermieri"

San Gerardo Oggi - Ottobre.Novembre  2001

"Il problema infermieri"

San Gerardo Oggi

"Lauree brevi: si punta sugli infermieri"

San Gerardo Oggi

"Infermieri: eccellenza possibile"

San Gerardo Oggi

"Quali esigenze formative? Sondaggio tra infermieri"

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Il Sole 24 ore

"A regime gli incentivi per infermiere"

Da "Leggo '02" - quotidiano milanese

Sirchia:libera professione per gli infermieri.

Corriere della Sera '02 - "Mancano infermieri, ospedali in crisi"

Repubblica '02 - "A regime gli incentivi per gli infermieri"

 

Febbraio 2001 - Infermieri, quante responsabilità

tratto da <SanGerardo Oggi> - mensile dell'Azienda San Gerardo  di Monza

Il 24 febbraio circa 250 infermieri si sono ritrovati a riflettere sulla "responsabilità". L'occasione è stata fornita dal seminario organizzato dall'Asl 3 a "Multimedica".Titolo del seminario: "La responsabilità solidale nell'équipe medico-infermieristica". Obiettivo dell’incontro, dare una risposta alle domande che sempre più spesso, si affacciano alla mente degli operatori sanitari: quando, in assenza del medico, si può parlare di esercizio abusivo della professione medica, se l'infermiere interviene? Qual è il confine di competenza del medico e dell'infermiere, nell'équipe assistenziale? E ancora: quali sono gli strumenti di tutela dell'infermiere nell'attività professionale? Al tavolo dei relatori, il sostituto procuratore di Monza, dr. Antonio Tanga, il responsabile del servizio di medicina legale dell'Asl 3, dr. Marco Carucci, il direttore del Dipartimento di anestesia e rianimazione della nostra azienda, prof. Antonio Pesenti ed il sottoscritto. Moderatore, la coordinatrice del Corso DUI dell'Università di Milano Bicocca, Stefania Di Mauro. Il Procuratore della Repubblica ha fornito una dimensione del problema della responsabilità sul piano penale: nell'area di competenza della Procura monzese (circa un milione e mezzo di abitanti) poche centinaia di casi, dei quali solo 10 rinviati a giudizio e tra loro un solo infermiere. Sul versante della responsabilità civile, però, il medico legale ha illustrato un fenomeno in crescita. Le richieste di rimborso per danni hanno assunto valori a 9 zeri e i procedimenti penali sono influenzati da questi rimborsi: spesso, l'aver preliminarmente "ristorato" il danno condiziona il procedimento successivo. Il dirigente sanitario ed il coordinatore infermieristico hanno tratteggiato scenari nei quali sovente si pongono quesiti sulle responsabilità, che possono causare conflitti tra medico e infermiere. Quando invece le due figure professionali riescono a gestire la conflittualità e lavorano in sinergia mettendo a disposizione ciascuno le rispettive competenze, si arriva in modo efficace alla soluzione del problema, riducendo i contrasti con gli assistiti. Dalla platea, composta quasi esclusivamente da infermieri (c’era un solo medico), sono emerse due posizioni contrastanti che trovano la loro spiegazione nel particolare momento di transizione che sta vivendo la professione infermieristica, la quale si è da poco liberata del mansionario e non è più intesa come una funzione "ausiliaria" della professione medica. I più hanno detto di identificarsi nel nuovo status, accettando i rischi e le incertezze tipici di ogni professione, individuando nella formazione, nei protocolli e nelle norme che definiscono il ruolo infermieristico, gli strumenti necessari a gestire le problematiche professionali. Altri invece sentivano la necessità di demandare ad altre figure l'onere delle decisioni, assumendo un atteggiamento difensivo rispetto alle responsabilità. Tale disparità di vedute rende evidente la necessità di mantenere vivo il confronto su questi temi: sia per evitare il rischio che gli infermieri assumano responsabilità improprie, ma soprattutto per aiutare quanti faticano a mantenere il passo con le nuove esigenze degli assistiti.

afd Attilio Beretta - caposala Ucc

 

Agosto  2001 - Infermieri tra crisi e crescita 

tratto da <SanGerardo Oggi> - mensile dell'Azienda San Gerardo  di Monza

I nuovi scenari della professione infermieristica sono stati al centro del convegno svolto il 29 settembre alla residenza "Il Parco" di Carate Brianza. L’appuntamento - organizzato dal San Gerardo, dall'Asl 3, dalla Clinica Zucchi, dalla Multimedica e dal Policlinico di Monza - ha registrato un gran numero di partecipanti tra infermieri, caposala, dirigenti infermieristici e dirigenti sanitari. La presenza di strutture sanitarie pubbliche e private ha rispecchiato la sanità lombarda, caratterizzata da una competizione nel nome della qualità nell'assistenza.La giornata di lavoro si è aperta con l’intervento dei direttori generali delle aziende. Tra loro, anche il dr. Angelo Carenzi, che ha evidenziato l'attenzione che l'azienda ospedaliera San Gerardo riserva all’infermiere a partire dalla formazione e durante tutto il percorso professionale di permanenza nella struttura. Tale interesse si concretizza nella presenza del diploma universitario per infermieri e nella gestione delle risorse umane operata da una dirigenza infermieristica legittimata nelle sue funzioni.Durante la giornata si sono susseguiti numerosi interventi che, pur provenendo da realtà diverse, hanno ribadito la necessità di affermare l'autonomia e l'autorevolezza professionali, alla luce dell'abolizione del mansionario. Una innovazione, quest’ultima, che presenta due facce: da un lato ha rappresentato l'affermazione dell'autonomia professionale degli infermieri, ma dall’altro ha anche portato con sè problematiche inerenti la responsabilità civile e penale del professionista, come bene hanno evidenziato i casi concreti presentati al convegno.Dal canto suo, l'azienda San Gerardo ha presentato uno strumento informativo di raccolta dati, elaborato dal Dipartimento chirurgico, il cui scopo è di migliorare la gestione del paziente chirurgico, in riferimento all'assistenza nei momenti che vanno dalla fase preoperatoria all'atto operatorio, fino alla gestione della fase post-operatoria.La carenza di infermieri, che periodicamente si ripresenta nella sanità italiana, ha fatto da sfondo a gran parte della giornata. E’ emersa la convinzione che il problema non può essere risolto con provvedimenti estemporanei e quindi poco risolutivi, ma va affrontato con interventi mirati a più livelli di responsabilità (nazionale, regionale, aziendale) al fine di invertire il trend negativo, le cui conseguenze sono di portata drammatica già in alcune realtà sanitarie.

 

Iid. Annamaria Raimondi
Responsabile Servizio infermieristico

 

 

 

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