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La persona disabile:
presa in carico, vita autonoma e sistema dei servizi
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Presentazione dall' Anffas di Paderno Una sintesi del documento per i media
Una copia del documento integrale Conferenza sul tema al 30-09-2004

  

Presentazione del documento regionale

“La Persona disabile – La presa in carico,

 vita autonoma  e sistema dei servizi”

LANFFAS Lombardia Onlus – La Caritas Ambrosiana  ed altre importanti associazioni, hanno realizzato e sottoscritto un importante documento riguardante la vita della persona disabile.  
Il documento è ad alto contenuto di diritti umani, morali, sociali, culturali e legislativi, che chiedono solo di trovare persone coraggiose e giuste, che si adoperino per l’applicazione delle LINEE GUIDA in esso contenute.

Abbiamo approntato una breve, ma significativa sintesi del testo originale, che potrete leggere in questa pagina.

Una sintesi del documento per i media

LA PERSONA DISABILE: PRESA IN CARICO, VITA AUTONOMA  
E SISTEMA DEI SERVIZI

Documento presentato a Milano nell’aprile 2004 – da AIAS Milano; ANFFAS Lombardia Onlus; ANGSA Lombardia Onlus; Associazione La Nostra Famiglia; Caritas Regione Lombardia; Comitato RIT (Residenza Integrata al Territorio); Consiglio Regione Lombardia; Coop. Lambro; Delegazione Caritas Regione Lombardia;  FISH Lombardia; Fondazione Aquilone Onlus; Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus; Fondazione Idea Vita; Istituto Sacra Famiglia; Ledha Milano; MoVI Lombardia; Olre noi … la vita; Opera Diocesana San Vincenzo; Società San Vincenzo De Paoli; V.S.P. Bruzzano-Onlus. 

premessa

L’Anffas Lombardia Onlus, La Caritas Regione Lombardia  e altre significative Associazioni lombarde; hanno realizzato e sottoscritto un importante e significativo documento regionale sul tema della persona disabile e in particolare sul processo di presa in carico della persona disabile ovvero l’insieme di attenzioni, d’interventi e di condizioni, organizzative e giuridiche, che per l’intero arco della vita della persona ne garantiscano i suoi bisogni relazionali, economici, culturali. Si tratta di un documento sul quale bisogna discutere e tentarne la massima diffusione, ad ogni livello, per l’alto profilo dell’analisi presentata su temi e prospettive che dobbiamo cercare di portare all’attenzione di tutti.

La riflessione è stata realizzata a partire dai principi di tutela dei diritti della persona e della sua famiglia e della valorizzazione del contesto umano e familiare, delle formazioni sociali, secondo il principio di sussidiarietà sociale secondo il quale lo Stato riconosce e sostiene l’iniziativa delle formazioni sociali e dei corpi intermedi nelle loro azioni finalizzate al bene comune, alla solidarietà e alla corresponsabilità.

L’orizzonte del presente documento riscopre la dimensione etica, culturale e antropologica della disabilità: essa interpella e convoca tutti alla ‘presa in carico’, come compito, ufficio, dovere della ‘polis’ e, ad un tempo, sollecita ad esaminare criticamente la corrispondenza del sistema dei servizi sociali e sociosanitari dell’integrazione dei disabili nel sistema dell’istruzione, dell’abitare, del lavoro.

Pieno diritto ad una vita dignitosa

Il documento condivide e fa propria la fondamentale urgenza, che lo stesso Giovanni Paolo II, nel discorso del 3.12.2000 al Giubileo della Comunità con i disabili indicava “nel diritto che ha ogni uomo e ogni donna disabile, in qualunque Paese del mondo, ad una vita dignitosa. Non si tratta solo di soddisfare determinati bisogni, ma più ancora di vedere riconosciuto il proprio desiderio di accoglienza e di autonomia. E’ necessario che l’integrazione diventi mentalità e cultura, e al tempo stesso che i legislatori e i governanti non facciano mancare a questa causa il loro coerente sostegno”.

Livelli essenziali ed esistenziali delle prestazioni

Questi principi, nella riflessione proposta dal documento, implicano espressioni comunitarie e politiche sociali per la disabilità che segnalino e riconoscano i fattori di priorità che determinino condizioni positive e una cultura propizia ad una relazione d’aiuto per un divenire esistenziale della persona disabile accettabile e dignitoso.  Vorremmo qui, anche se brevemente, indicare i livelli essenziali ed esistenziali delle prestazioni segnalati nel documento quali fattori ineludibili per un autentico welfare che realizzi una autentica prospettiva di legami umani e affettivi, solidi e responsabili.

In primo luogo, la presenza di un progetto di vita, che riduca la sofferenza e la solitudine, l’angoscia e la fatica; in secondo luogo, adeguati luoghi e spazi di vita che permettano relazioni umane significative e una chiara percezione di un reale senso della vita personale. La vivibilità del contesto però comporta anche un idoneo contesto riabilitativo: infatti, senso e valore della propria esistenza significano attenzione e cura verso se stessi e gli altri. Infine, il documento sottolinea la continuità del sé, spesso minacciata dal rapido cambiamento delle situazioni esterne che inducono la persona disabile a mantenere la propria debole immagine – talvolta così è vissuta.

Alcune proposte

In coerenza con quanto finora detto, il documento presenta alcune proposte-urgenze ponendole come richiesta ed esigenza al legislatore regionale e a livello territoriale andrebbe attuata una gestione dei Piani di Zona e dei programmi di Attività Distrettuali nell’ambito di un’unica strategia e la costituzione di una porta unitaria di accesso ai servizi sociali e sociosanitari (il riferimento normativo è il Piano Sociale Nazionale – D.P.R. 3 maggio 2001). Proposte davvero utili e interessanti : l’urgenza di reale riconoscimento dei diritti di ogni uomo e di ogni donna disabile ad una vita degna e quindi garantire il diritto allo studio, al lavoro, alla casa, all’abbattimento delle barriere (anche, e forse soprattutto, antropologiche); l’urgenza di promuovere una cultura del riconoscimento del desiderio esistenziale all’accoglienza e all’autonomia di ogni disabile e non solo dell’appagamento settoriale di bisogni; l’urgenza di promuovere la ricerca scientifica, che possa garantire ogni forma di prevenzione primaria, secondaria e terziaria dell’evento lesivo; l’urgenza di promuovere la tutela della salute, soprattutto in quelle forme dove il curare non può garantire il guarire, dove non è possibile liberarsi dalla disabilità, ma occorre liberare le potenzialità, con adeguate ricerche e sperimentazioni, che ogni handicap non potrà mai cancellare; l’urgenza di tutelare, per i genitori, il “tempo dopo di noi”, che consente al padre e alla madre di vedere il proprio figlio consegnato all’attenzione e alla cura, garantite dal vivere civile, già nel “durante noi”, come effettivo e reale diritto di cittadinanza.
                                                      Conclusione

 In breve, handicap non è parola ultima dell’esistenza. La parola ultima è consegnata alla solidarietà e alla fraternità, al diritto soggettivo e alla tutela - lo ricordava Giovanni Paolo II nel già citato Giubileo delle Comunità per disabili – attraverso una serie di proposte e punti programmatici da proporre a tutti gli interlocutori per la realizzazione di effettivi interventi sulla disabilità .

 MANZI Antonio – Direttivo Anffas Onlus di Paderno Dugnano

Una copia del documento integrale
Il testo originale è contenuto nel sito: http://www.caritas.it/documents/20/1289.pdf  

Conferenza sul tema al 30-09-2004

ANFFAS onlus  PADERNO  Dugnano 
ANFFAS  onlus    BOLLATE - NOVATE  
con il patrocinio dell'Amministrazione di Paderno Dugnano

  I N V I T ANO 

30 SETTEMBRE 2004
ALLE ORE 21

presso la VILLA GARGANTINI 
ad una serata sul tema

La Persona disabile - La presa in carico, vita autonoma 
e sistema dei servizi

 Saranno presenti come relatori :

·    Del Vecchio Cesarina, Presidente dell’Anffas regionale

·    Borghi Silvia,  Caritas Regione  Lombardia.

·    Molteni Massimo, Direttore sanitario Istituto Nostra Famiglia di Bosisio Parin       

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Referenti: ANFFAS Onlus BOLLATE/NOVATE Tel. 02-3545 492 * Anffas Onlus Paderno Dugnano tel. 02-9904 2933

 

 

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25/04/2005