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Sacche e capanne preistoriche del Bronzo medio, caratterizzate da a ceramiche lisce e decorate a incisione e a impressioni, sono state rinvenute in località Piscina e Ortu. Le macine  e le ossa di animali domestici documentano l'agricoltura e l'allevamento. In localitàc Su Stradoni de Deximu, fu rinvenuto da un contadino che arava un modellino di   nuraghe. Tale modello fu riutilizzato in una tomba punica di fine IV-III sec. a.C. IL nuraghe raffigurato è quadrilobato con torrione centrale ed è realizzato in arenaria (conservato al Museo di Cagliari).

Per quanto riguarda l'età punica sono stati effettuati numerosi rinvenimenti.   Fin dal secolo scorso nel territorio di San SPerate si scorporino casualmente tombe puniche, costituite da sarcofagi lunghi fino a 2 metri per un metro di larghezza e circa 70 cm di profondità, formati da lastroni monolitici di pietra calcarea. Quasi tutte le sepolture contenevano monete puniche. Moltissime diedero gioielli d'oro, d'argento e di bronzo che andarono venduti, come il resto dei corredi. Da una di queste scoperte occasionali proviene la maschera ghignante di terracotta, esposta al museo di Cagliari, la cui tipologia rientra nel II gruppo della classificazione del Cintas; è datata intorno al VI secolo a.C. e costituisce il migliore esemplare di questa classe di terracotte.

Nel 1966 durante i lavoro di costruzione dell'acquedotto furono rinvenuti dodici sarcofagi databili tra il V e il II secolo a.C., i cui corredi erano ricchi in alcune tombe, poveri in altre. Furono rinvenuti anche oggetti in bronzo fra cui un rasoio punico; ceramica a vernice nera e ceramica punica.

Per quanto concerne le attestazioni di età romana l'Angius ha parlato del rinvenimento di tombe a cassone in laterizi con resti di inumani e corredi funerari costituiti da lucerne anforette e ciotole. Lo spano ci informa che che nel 1842 si trovò un sarcofago con molti oggetti d'oro  fra cui due braccialetti a testa di serpente. Abbiamo notizia del ritrovamento di alcune monete romane e di una moneta d'oro di Leone.

Da un'altra sepoltura vennero in luce molti vasi ed alcune monete, fra cui una di Druso, ribattuta da Vespasiano.

Accanto ad alcuni edifici di un certo interesse quali la Parrocchiale di San Giovanni ed il Monte Granativo, la produzione artistica sansperatina ha ottenuto i suoi significativi risultati in questi ultimi anni, grazie all'attività di Pinuccio Sciola, scultore e scrittore, che ha sputo organizzare un lavoro artistico collettivo il cui risultato principale, oltre ad interessanti sculture, è consistito nella realizzazione dei MURALES, ispirate a forme figurative latino-americane, soprattutto di Siqueros, ma esprimente la cultura ed i sentimenti della gente campidanese. Paese-museo dai primi anni '70, San Sperate si è coperto di colori vivaci, ripetutisi poi in altri centri, che meritano un attenta visita, che può spesso garantire la possibilità di osservare i laboratori di attività.

Murales a San Sperate

La vita culturale di San Sperate è inoltre animata con il gruppo teatrale "La Maschera" nelle sue rappresentazioni dialettali a sfondo socio culturali, che compie un lavoro di ricerca e studio della tradizione campidanese, interpretando con stile caratteristico le opere dei più noti autori.

Il laboratorio teatrale "NEw Position" è stato costituito nel 1973 e da allora ad oggi ha allestito e messo in scena sette lavori di sperimentazione e ricerca ispirandosi alla tradizione sarda da una parte e alle nuove tendenze delle arti visive dall'altra.

Da segnalare che i gruppi folkloristici oltre alla ricerca sul costume tipico di San Sperate operano nel campo della danza tradizionale locale e campidanese, interpretando in modo spigliato e vivace varie danze del popolo sardo.