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ITINERANDO ARCHEOLOGIA

Arzachena e i suoi reperti archeologici  
i tesori da scoprire di Porto Torres, Sassari e Alghero  
i vecchi misteri di, Torralba, Bonorva e Macomer  
   

 

Arzachena e i suoi reperti archeologici

Partendo da Olbia, che rappresenta sicuramente il punto di arrivo di molti turisti, ci spostiamo verso Arzachena prendendo la strada 125.
Poco prima di arrivare nel paese (a ca. 2 km) troviamo subito, grazie all'aiuto di apposita segnaletica, il bel
Nuraghe Albucciu , uno dei pochi che conservano alla sommità alcuni dei mensoloni che reggevano la terrazza superiore. Non distante si erge il tempietto nuragico di Malchittu , di forma ellittica, unico nel suo genere in Sardegna.
Imboccando la strada per S.Antonio, poco dopo aver svoltato per Luogosanto, si scorge vicina alla strada
la tomba dei giganti di Coddu 'Ecchju , importante monumento in quanto rappresenta una delle maggiori tombe dell'isola: la stele centrale raggiunge i quattro metri e notevoli sono anche le dimensioni dell'esedra e del corridoio posteriore.
A breve distanza troviamo il
nuraghe La Prisgiona , con un pozzo profondo e ben conservato. Seguendo la stessa strada si trova poi la deviazione che porta prima alla tomba dei Giganti di Li Golghi e successivamente alla necropoli di Li Muri , composta da alcune sepolture realizzate con pietre granitiche poste verticalmente con al centro una cista litica rettangolare, in cui veniva deposto il defunto. (
A.Z.) (indice)

 

i tesori da scoprire di Porto Torres, Sassari e Alghero

Partiamo da Porto Torres, in cui troviamo i resti di epoca romana, in particolare il cosiddetto Palazzo del Re Barbaro, un grande complesso termale il cui nome ricorda forse le persecuzione ai Cristiani.
Proseguendo verso Sassari, prendendo la S.S. 131, superiamo il bivio a sinistra per Sorso, fino ad incontrare, a destra, il segnale che indica l'altare pre-nuragico di
Monte d'Accoddi, un edificio sacro di tipo megalitico a forma di tronco di piramide, che ricorda alcuni templi mesopotamici detti ziqqurat.
Spostiamoci ora verso Alghero per visitare altri due importanti siti archeologici. Sempre sulla S.S. 131 seguiamo i cartelli che portano alla strada per Alghero, la S.S. 291. Procediamo finchè (dopo ca. 20 km) incontriamo il bivio che a destra porta verso Porto Torres e a sinistra porta a Fertilia (la cosiddetta Strada dei Due Mari). Svoltiamo per Fertilia e proseguiamo per ca. 4 km, sino allo svincolo per l'aeroporto: a destra troveremo il cancello che porta alla
necropoli di Anghelu Ruju , la più vasta domus de janas della Sardegna. Le tombe (38 per l'esattezza), raggiungono talvolta dimensioni veramente notevoli e presentano spesso decorazioni architettoniche quali cornici, zoccoli, false porte, colonna e corna taurine spesso colorate di rosso, quali rappresentazioni del dio Toro che proteggeva il sonno dei morti.
Torniamo alla strada dei Due mari e proseguiamo per Fertilia. Oltrepassiamo la frazione e il bivio per S. Maria La Palma. Andiamo dritti finchè, dopo ca. 4 km, incontriamo il
nuraghe Palmavera , estremamente interessante per via della struttura particolare a "doppia torre". Tutt'intorno si sviluppa il villaggio, in cui si
evidenzia la capanna delle riunioni, probabile luogo di culto. (A.Z.) (indice)

 

i vecchi misteri di Torralba,Bonorva e Macomer

Ci addentriamo nella cosiddetta Valle dei Nuraghi, che abbraccia i paesi di Thiesi, Bonorva, Torralba e in cui, con un po' di attenzione, si possono riconoscere circa quindici torri nuragiche. Il nuraghe più famoso è sicuramente quello di S. Antine , chiamato anche "Reggia nuragica di Torralba" per via delle sue notevoli dimensioni, uno dei più grandi dell'isola. E' costituito da una torre centrale a tre piani circondata da un imponente bastione con altre tre torri ai vertici. Tutt'intorno si trova il villaggio di capanne.
Vi si arriva, partendo da Sassari, prendendo la S.S. 131 e, superato il bivio per Torralba, imboccando la strada provinciale per Bono.
Continuiamo a percorrere la stessa strada, finchè, in prossimità di Bonorva e dopo circa 6 km, incontriamo una strada a destra non asfaltata che conduce alla chiesa di S. Lucia; a ca. 500 metri si trova il complesso di
tombe di S. Andrea Priu , circa venti domus de janas fra le quali se ne evidenziano tre per l'aspetto veramente monumentale: la tomba del capo, quella a capanna e la tomba a camera.
Infine tornando sulla 131 e proseguendo verso Macomer, troviamo, a soli 300 metri dalla strada, il
nuraghe di S. Barbara , uno dei più belli in quanto ha saputo resistere in modo egregio alle ingiurie del tempo. (A.Z.)
(indice)

....(continua)