www.infosardinia.it LA LINGUA SARDA

 

La realtà linguistica sarda, pur essendo abbastanza omogenea, è divisibile in aree ben definite. Ciò è dovuto alle differenti influenze che i popoli venuti dall'Italia, dall'Europa e dal resto del mondo hanno portato nelle varie regioni dell'Isola. Essendo però un'isola, la Sardegna ha recepito solo parzialmente le innovazioni culturali provenienti dai centri limitrofi (Roma, Bisanzio, Barcellona, Madrid) mantenendo la sua latinità maggiormente di altre regioni italiane.
Si distinguono tre aree dialettiche principali: l'area settentrionale, la quale a sua volta si deve distinguere in gallurese e - sassarese per via delle loro profonde differenze; -
l'area centro-settentrionale, in cui si parla il logudorese; -
l'area meridionale, in cui viene parlato il campidanese.

Il gallurese e il sassarese vengono considerati dialetti non propriamente sardi, in quanto si differenziano profondamente dalla lingua madre, il logudorese, per l'influsso dialettale ligure e pisano nel Sassarese e anche corso in Gallura.
L'area logudorese e quella campidanese sono divise da una frontiera approssimativa che tocca le località di Cabras, Samugheo, Desulo, Urzulei e Baunei.

Un discorso a parte meritano invece i
dialetti algherese e tabarchino.
La città di Alghero, soprannominata anche la "piccola Barcellona" per la sua somiglianza con la bella città spagnola, deve la sua origine allo sbarco dell'armata di Pietro III di Catalogna (IV di Aragona), che nel 1354 scacciò i Genovesi e i Sardi e ripopolò il centro con i Catalani. Alghero prese il nome di Alguer, in sostituzione di quello sardo s'Alighera.

Il Tabarchino è il dialetto dei comuni di Carloforte e Calasetta, appartenenti rispettivamente all'isola di san Pietro e a quella di Sant'Antioco, nell'Arcipelago Sulcitano. Essi vennero colonizzati dalle popolazioni genovesi provenienti dall'isola di Tabarka, in Tunisia, dove erano tenuti prigionieri dagli Arabi. Oggi circa il 90% degli abitanti dei due comuni vanta origini liguri.

Il
Gallurese è il dialetto parlato nella regione nord-orientale della Sardegna, situata tra il fiume Coghinas e San Teodoro. L'origine dell'influenza di altre lingue è da ricondurre allo spopolamento dei Logudoresi nella zona in seguito a pesti e carestie, e all'arrivo , nel '700 delle popolazioni corse, che si mescolarono a quelle indigene, dando luogo a questo tipo di dialetto non-sardo che richiama influenze corse e toscane.

L'area
sassarese è molto più delimitata; comprende le località di Sassari, Porto Torres, Stintino e Sorso. A Castelsardo si parla invece un dialetto misto fra Gallurese e sassarese.
Anche questo dialetto ha subito influenze esterne, soprattutto pisane, che condizionarono gran parte della parlata e che ne annullarono la natura originaria logudorese.

Il
Logudorese , pur essendo una lingua molto omogenea, presenta qualche diversità a seconda delle zone, che si distinguono in:
nuorese , della Baronia;
barbaricina , di Ollolai e Fonni;
logudorese occidentale e nord-orientale, di Bosa, Bonorva, Cossoine, Pozzomaggiore e Monte acuto con Monti e Pattada;
settentrionale di Ozieri, Thiesi, Ploaghe, Sennori;
meridionale di Abbasanta, Samugheo, Ghilarza e Teti.

Il
Campidanese si estende da Cagliari a Oristano e dal Sulcis all'Ogliastra. E' una lingua molto più omogenea della precedente; ciò è dovuto alla libera circolazione di uomini e lingue nei secoli, permessa a sua volta dalla struttura morfologica favorevole della zona. Si distingue in :
varietà settentrionale , che copre le località di Cabras, Fordongianus e, passando per la Valle del Tirso, il Sarcidano e il Mandrolisai (Laconi, Austis, Sorgono, Desulo);
varietà ogliastrina , da Tertenia fino a Urzulei;
varietà del Sarrabus , compresa tra San Vito, Muravera e Villaputzu;
varietà centrale , da Quartu a Barumini e Tuili;
varietà occidentale , che abbraccia l'oristanese e il campidano;
varietà sulcitana , da Carbonia a Teulada.


infosardinia@freemail.it