www.infosardinia.it

 

musei

 
Sassari
Castelsardo
Porto Torres
Ozieri
La Maddalena
Caprera
 
Nuoro
Orani
Desulo
Belvì
Lanusei
Laconi
 
Cagliari
Villanovaforru
Sanluri
Pula
Sant'Antioco
Carbonia
Iglesias
San Sperate
 
Oristano
Santu Lussurgiu
Tadasuni

SASSARI

MUSEO ARCHEOLOGICO ETNOGRAFICO “GIOVANNI ANTONIO SANNA”
Via Roma, 64  tel. 079/272203
Apertura, 9-14 (lunedì aperto). Domenica 9-13, di pomeriggio solo il secondo mercoledì del mese 16-19.

Comprende diverse sezioni, che raccolgono testimonianze dalla preistoria al periodo altomedioevale e una pinacoteca che ospita una cinquantina di tele, dal XIV agli inizi del XX secolo, fra cui dipinti catalano-sardi di Joan Barcelo e del Maestro di Ozieri.
La sala preistorica espone i materiali più antichi rinvenuti in Sardegna e sono dedicate alle foreste pietrificate. Vi si possono, ammirare inoltre idoletti neolitici  di dea-madre, materiali provenienti dalle necropoli a “domus de janas” una sala è dedicata all’altare a terrazza di Monte d’Accoddi. Diversi plastici ricostruiscono gli elementi caratterizzanti l’era nuragica: “tomba dei giganti”, nuraghi col villaggio, santuari, templi a pozzo sacro.
Sono esposte statue e anche documenti epigrafici relativi alla colonia romana di Turris Libissonis.

CASTELSARDO

MUSEO DELL’INTRECCIO MEDITERRANEO (CASTELLO DEI DORIA)
Via Marconi (Castello dei Doria) tel. 079/471380
Apertura: 9.30-13/15-17.30 (gen., feb., nov.,dic.) 9.30-13/15-17.30 (merzo-ottobre), 9.30-13/14.30-19 (apr.-mag.), 9.30-13/14.30-20 (giu. 1-15), 9.30-13/14.30-21 (giu. 16-30), 9-13/14-24 (lug.-ago.),9-13/14-21 (set.1-15), 9-13/14-20 (set.16-30). Da ottobre a marzo chiuso il lunedì.

Raccolta di produzioni artigianali a intreccio di fibre vegetali, diffuse nell’aerea mediterranea. Sono catalogate secondo le diverse tecniche di lavorazione e i diversi usi, corbule, canestri, manufatti relativi alla vita domestica, come scope in palma nana e fiaschi rivestiti con verghe di mirto. Materiali che riguardano la pesca fluviale e marinara, fassois imbarcazioni tipiche dello stagno di Cabras e Santa Giusta, su paramittu, cestino confezionato con rami di olivastro e canne, sono esposte nasse, intrecciate con giunco, canne e verghe di mirto o olivastro.

PORTO TORRES

ANTIQUARIUM TURRITANO

Via Ponte Romano  tel. 079/514433
Apertura, 9-13.30 anche festivi 15.30-19.30  marte di e giovedì, 9-19 area archeologica

Tutti i reperti archeologici venuti alla luce a Porto Torres sono qui esposti corredati da pannelli e da fotografie che precisano l’espansione della città romana di Turris. Sono presenti statue marmoree, materiali vitrei, ceramici, metallici. In una sala si può ammirare un’ara marmorea cilindrica dedicata alla dea egizia Budastis.

OZIERI

MUSEO ARCHEOLOGICO
Piazza San Francesco  tel. 079/787638 
Apertura, 9-13/16-19 domenica 9.30-12.30, lunedì chiuso

Raccoglie materiale archeologico delle culture prenuragiche del territorio di Ozieri, rinvenuto nelle domus de janas e altri siti all’aperto. La sezione storica che va dal periodo della dominazione romana al Rinascimento offre materiali provenienti da abitati e da luoghi di culto, infine la sezione dedicata alla numismatica, con monete greche, puniche, aragonesi e spagnole e della zecca sarda del periodo sabaudo.

LA MADDALENA

MUSEO ARCHEOLOGICO NAVALE “NINO LAMBOGLIA”
Località Mongiardino (strada panoramica)  tel.0789/790660
Apertura 8.30-13.30 feriali.

Il museo è dedicato ai reperti della celebre nave romana, era un veliero da trasporto, naufragato presso l’isola di Spargi intorno al 120 a.C. fu scoperto nel 1957 ed è stato oggetto della prima ricerca scientifica italiana di archeologia sottomarina, iniziata negli anni 50 sotto la direzione di Nino Lamboglia di Genova. Il museo espone inoltre altri oggetti rinvenuti in tutto l’arcipelago, corredati da fotografie di diversi scavi e di una parziale ricostruzione della nave con il suo carico di 202 anfore.

CAPRERA

MUSEO NAZIONALE DEL COMPENDIO GARIBALDINO
Isola di Caprera  tel.0789/727162
Apertura, 9-13 anche festivi esclusi 1°gennaio, 1°maggio, 25 dicembre.

Il museo non è altro che la dimora ove trascorse la vecchiaia Giuseppe Garibaldi. È stato dichiarato monumento nazionale nel 1907. il percorso ha inizio con la stalla che raccoglie attrezzi da lavoro dell’eroe che si dedicò nell’ultima parte della sua vita all’agricoltura. Si entra nella casa dove sono sistemate diverse armi e la carrozzella donata a Garibaldi nel1880 dal Comune di Milano, si giunge poi alla camera da letto matrimoniale, si accede alle stanze dei figli Manlio e Clelia, alla cucina e alla stanza dei cimeli.


NUORO

MUSEO DELLA VITA E DELLE TRADIZIONI POPOLARI SARDE
Via Mereu, 56  tel. 0784/242900
Apertura, invernale 9-13/15-19 chiuso domenica pomeriggio e lunedì dal 15 giugno al 30 settembre orario continuato.

Nel museo sono esposti essenzialmente gli abiti tradizionali di tutte le aree geografiche della sardegna. Abiti di uso quotidiano e festivo con i vari accessori, spille, bottoni, collane, pendenti, orecchini d’oro ,argento e corallo.la mostra è integrata da arazzi cassapanche e da un telaio orizzontale della seconda metà del XIX secolo. Vi è anche una raccolta di pani e dolci tipici nuoresi, infine tre sale sono dedicate interamente al carnevale barbaricino, con maschere dei Thurpos di Orotelli, Merdules di Ottana e Mamuthones di Mamoiada.

ORANI

MUSEO “NIVOLA”
Via Gonare, 2  tel. 0784/730063
Apertura: 9-13/16-20 (ottobre-maggio)  9-13/16-23 (giugno-settembre) lunedì chiuso.

Il museo è dedicato allo scultore sardo trapiantato in america Costantino Nivola. Ai lati dell’edificio troviamo due sculture monumentali, la Magna Mater e Su Muru Pringiu (muro gravido). Nel cortile possiamo ammirare una figura maschile e altre femminili in marmo, in bronzo e in travertino.il Museo mostra anche le famose terracotte dei “letti” e delle “spiagge”.

DESULO

MUSEO ETNOGRAFICO “CASA MONTANARU”
Via Montanaru  tel. 0784/619624 
Apertura, giorni festivi  10-12/16-20  giorni feriali a richiesta

Il museo documenta gli aspetti tradizionali della vita e delle attività produttive desulesi. Attrezzi per il lavoro dei campi, per la pastorizia, strumenti legati all’attività della foresta e alla lavorazione del legno e del ferro. Si possono ammirare le diverse tipologie di pane desulese e strumenti per la sua lavorazione, un antichissimo telaio. Un ala del museo è dedicata all’esposizione del costume locale caratterizzato da vivaci colori. Infine presenti 1500 volumi appartenenti al poeta che da il nome al museo.

BELVI

MUSEO DI SCIENZE NATURALI
Via San Sebastiano , angolo via Roma   tel. 0784/629467
Apertura invernale 9-12/14-19 estiva 8-12/14-20

Il museo è diviso in diverse sezioni:
Mineralogica, con minerali anche molto rari.
Paleontologica, con fossili di provenienza sarda di tutte le ere geologiche, e resti del Prolagus sardus.
Entomologica, con diverse specie di insetti appartenenti alla fauna sarda, bellissimi esemplari di farfalle esotiche.
Ornitologica, esemplari di uccelli di quasi tutte le specie sarde con rapaci ormai rari.
Mammologia, numerosi mammiferi della Sardegna.
Erpetologia, serpenti, lucertole, luscengole e per gli anfibi c’è anche il geotritone.
Malacologia, esemplari di conchiglie dei mari della Sardegna, madrepore e alcuni grossi crostacei.

LANUSEI

MUSEO DIOCESANO DELL’OGLIASTRA
Via Roma, 106  (seminario vescovile)  tel. 0782/42158
Apertura, lunedì e mercoledì 15-18.30 su appuntamento.

Il museo è articolato in diverse sezioni, di cui la prima, di Storia naturale e archeologia, raccoglie minerali, fossili e reperti archeologici del periodo preistorico, nuragico, punico e romano ed etrusco. La sezione che tratta la storia della diocesi comprende i libri più significativi a partire dal periodo giudicale, con la riproduzione di alcune antiche immagini, suppellettili liturgici e ricordi della vita culturale e religiosa, vari pezzi di argenteria di uso liturgico e domestico, antichi amuleti e rosari sardi, libri rari e preziosi.nella sezione delle testimonianze storiche è da segnalare una pergamena con scritta in ebraico e latino risalente al secolo XIII, un frammento cartaceo con una preghiera cranica del secolo XVIII, scritta in arabo magrebino e altri oggetti della cultura ispano-mussulmana.

LACONI

MUSEO DELLE STATUE-MENHIR
Via Amsicora  tel. 0782/869020
Apertura, 9-13 lunedì chiuso, possibili variazioni d’orario.

Raccoglie vari reperti archeologici del territorio di Laconi. Troviamo 40 monoliti in trachite scolpita del periodo prenuragico dell’età del Rame, protoantropomorfi, antropomorfi asessuati, statue-menhir o statue–stele maschili, statue-menhir femminili. Sono esposti frammenti ceramici della cultura di Ozieri, e ancora lame, punte di freccia e corredi di tombe megalitiche.


CAGLIARI

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Piazza Arsenale  tel. 070/655911
Apertura  09:00 – 19.00  tutti i giorni

Comprende le varie culture che si sono avvicendate nell’isola, a partire dall’età neolitica (6000 a.C.)fino ad arrivare al periodo dell’alto Medioevo ( VII – VIII sec. D.C.). In particolare possiamo trovare frammenti di ceramica decorata con impronte di conchiglie della cultura più antica, della cultura Bonu Ighinu del IV millennio a.C. è il vasellame ceramico inciso e una serie di statuine di dee-madri di tipo “obeso”. Tra il IV e III millennio a.C. si trovano della cultura di Ozieri ceramiche con decorazioni più complesse, cultura di Monte Claro ceramiche rosse e ornate, e ancora la cultura di Bonnanaro con ceramiche più modeste, che segna l’inizio della civiltà nuragica. Diverse sono le testimonianze della produzione metallurgica nuragica, lingotti di rame a forma di pelle d’animale, formelle di fusione di strumenti da lavoro e di armi. I bronzetti, presenti nelle diverse raffigurazioni: guerrieri, dee-madri, oranti, animali e navicelle. Sempre della stessa età, sono presenti tre calderoni di probabile origine orientale. Degli insediamenti dei Fenici portano testimonianza le ceramiche, i corredi tombali di Bithia e vasellame vario. Dell’età punica con le raccolte di stele puniche, rinvenute nei ”tophet” ( necropoli-santuari ), sempre del periodo punico sono i gioielli di Tharros bracciali, anelli, orecchini, scarabei e collane. Per quanto riguarda la produzione ceramica, notevoli maschere apotropaiche, destinate ad allontanare gli spiriti maligni dal defunto. Dell’età Romana, statue, sarcofagi, monete, gioielli e oggetti d’uso sacro e quotidiano.vi sono inoltre alcune testimonianze del periodo alto-medioevale, con i corredi di oreficeria. I contesti espositivi sono di facile lettura perché accompagnati da pannelli esplicativi, ricchi di documentazione grafica, con cartine geografiche, modellini di nuraghi, la ricostruzione di una tomba di epoca fenicia, la ricomposizione ideale del tophet di tharros. Alla base delle vetrine si accompagnano le didascalie relative ad ogni singolo reperto e l’indicazione topografica di provenienza.

 

PINACOTECA NAZIONALE
Piazza Arsenale  tel. 070/670157
Apertura  08:30  -  19:30  tutti i giorni

Ospita retabli quattrocenteschi e cinquecenteschi: una sorta di pale d’altare lignee dipinte. Tutte le opere provenienti per buona parte da botteghe sarde, testimoniano la cultura figurativa catalano-fiamminga che si è affermata nell’isola durante la dominazione iberica. Si tratta della più grande raccolta di pittura catalana fuori dalla Catalogna con opere che vanno da Joan Mates (prima metà del XV sec. ) fino ai maestri sardi come Lorenzo, Pietro e Michele Cavaro.

 

MUSEO SIAMESE CARDU

È un’esposizione di circa 1300 pezzi provenienti dall’oriente: oggetti cinesi in avorio dell’XI sec., spade finemente lavorate, monete ed argenti donati agli inizi del secolo alla città di Cagliari da un Sardo vissuto alla corte del Re del Siam.

 

COLLEZIONE DELLE CERE ANATOMICHE
Piazza arsenale  tel. 070/6758916
Apertura 9-13/16-18  tutti i giorni domenica solo mattino

Comprende una raccolta di modelli anatomici dello scultore fiorentino Clemente Susini, realizzati, su incarico del Re Sabaudo Carlo Felice, agli inizi dell’ottocento.

 

GALLERIA COMUNALE D’ARTE
Viale Regina Margherita (giardini pubblici) tel. 070/490727
Apertura invernale 9-13/16-19; estiva 9-13/17-21 (lunedì chiuso riservato alle scolaresche)

Vi si svolgono mostre temporanee di artisti sardi. Conserva una prestigiosa raccolta di arte contemporanea degli anni ’60-’70. inoltre, raccoglie una collezione di materiali etnografici appartenenti agli usi e costumi locali, datati tra la fine del ‘700 e la prima metà del ‘900 sono da citare : Francesco Ciusa la cui scultura vinse a Venezia, nel 1907 il primo premio alla VII Biennale internazionale d’arte. Felice Melis Marini, Giuseppe Biasi, Filippo Figari, Mario Delitala, Stanis Dessy e altri.

 

MUSEO DEL SANTUARIO DI N. S. DI BONARIA
Colle di Bonaria  tel. 070/301747
Apertura invernale 9-12/16.30-18, estiva 9-12/17-19 anche festivi

Testimonianze archeologiche del colle di bonaria che ospitò, infatti, una necropoli tardo punica e romana. Sono presenti pitture e modelli navali votivi ed altri ex voto in onore della Madonna di Bonaria protettrice dei naviganti. Le pitture votive di tema marinaresco risalgono al XVIII – XIX secolo e hanno un’importanza storico documentaria. Dei modelli navali, il più antico una navicella d’avorio, risale al 1400 ca. Da ammirare anche le mummie di alcuni membri della famiglia degli Alagon che sepolti nella pietra calcarea, hanno subito una mummificazione naturale.

VILLANOVAFORRU 

PARCO E MUSEO ARCHEOLOGICO GENNA MARIA
Piazza Costituzione, 1    tel. 070/9390048
Apertura: invernale, 9-13/15.30-17.30   estiva, 9-13/15.30-19. lunedì chiuso, visite guidate con preavviso.

Troviamo materiali risalenti agli scavi del complesso nuragico di Genna Maria e dei nuraghi della Marmilla. Utensili litici e metallici e di uso quotidiano come la pintadera (matrice per la decorazione di pani sacri) e il porta brace, brocche, lucerne, stoviglie, ciottoli e ceramiche dal XVI al IX secolo a.C. Corredi funerari di epoca punica e romana, monete e gioielli, reperti tecnologici di epoca romana legati alla macinazione dei cereali.

SANLURI 

MUSEO RISORGIMENTALE “E.F. DUCA D’AOSTA”
Castello d’Eleonora d’Arborea via Gen. Nino Villa Santa 1   tel.  070/9307105
Apertura: 25 Aprile, 1 Maggio, 4 Novembre, 4 Dicembre, periodo estivo 17-20 (martedì, mercoledì, venerdì) nel resto dell’anno visitabile per appuntamento per gruppi non inferiori a 30 persone.

Il Castello di Sanluri del XIII secolo è l’unico ancora abitato. Troviamo cimeli dell’armata sarda (1720-1861) e della guerra 1915-18, fucili archibugi, Chassepot, foto, uniformi degli eroi della Brigata Sassari, e ancora, cartoline, bandiere, giornali, periodici di propaganda politica, ricordi dei lager nazisti di Polonia e Germania. Diversi ambienti presentano vari arredi con mobili del ‘500, ‘600, e del ‘700, letti a baldacchino e cassettoni. Alcuni di questi ospitano sovrani e dignitari in transito. Presenti carte genealogiche relative ai Giudici d’Arborea e ai Re di Spagna.

MUSEO STORICO ETNOGRAFICO CAPPUCCINO
Via San Rocco, 6  (convento dei cappuccini)  tel. 070/9307107
Apertura,  9-12/16-18 lunedì, mercoledì, venerdì. Negli altri giorni per appuntamento.

Il museo è articolato in tre sezioni: quella di storia e arte, la sezione archeologica e la sezione etnografica. La prima comprende quadri di arte sacra datati dal 1500 in poi, paramenti sacri, statue lignee, rosai e collane in oro, argenterie, madreperla e corallo. Stampe con canti gregoriani e molti altri volumi a stampa con scritti francescani.

La sezione archeologica mette in mostra reperti del periodo che va dal neolitico al medioevo. Si trova una grande stampa riguardante l’albero genealogico della Famiglia Francescana. Infine la sezione etnografica offre uno spaccato della vita nei conventi degli ultimi secoli, con la ricostruzione dei vari laboratori dei frati. Grande importanza assume il settore farmaceutico con vasi e oggetti per l’erboristeria.

PULA

MUSEO ARCHEOLOGICO
Corso Vittorio Emanuele, 67  tel. 070/9209610
Apertura tutti i giorni  9-19

Raccoglie i ritrovamenti degli scavi di Nora, città fenicia, punica e romana, corredi tombali, ceramiche e vasellame risalenti al V-IV sec. a.C. ceramiche del periodo romano, anfore fenicie, puniche e romane, ancore e diversi oggetti di epoca bizantina.

S. ANTIOCO

MOSTRA ARCHEOLOGICA
Via Regina Margherita, 113 (Monte Granitico) tel. 0781/800596
Apertura : Ott.-Mag 9-13/15.30-18 Giu.-Set. 9-13/15.30-19 anche festivi

Le principali tappe dello sviluppo storico culturale di Sant’Antioco ( La Solki fenicia ) dal periodo neolitico a quello romano. Sono esposti corredi funerari provenienti dalla necropoli ipogeica punica: brocche, anfore, lucerne e gioielli in oro. Dall’epoca romana fino al tardo impero, vi sono oggetti di uso quotidiano. Interessante la ricostruzione scenica di un settore del tophet.

CARBONIA

MUSEO ARCHEOLOGICO “VILLA SULCIS”
Via Napoli, 4  tel. 0781/64044
Apertura 9-21 (anche festivi)

Sito al pianterreno della “Villa Sulcis”, residenza del diretto re delle miniere carbonifere. Offre un quadro delle vicende culturali del Sulcis dalla preistoria all’alto medioevo. Vi si trovano frammenti e manufatti in ossidiana, materiali preistorici fittili, materiali vitrei di età fenicia e punica. Il Museo è dotato di stazioni multimediali che illustrano un programma di insediamento fenicio e punico sul Monte Sirai e i risultati delle campagne di scavo.

IGLESIAS

MUSEO MINERALOGICO
Via Roma, 45  tel. 0781/22304-22502-22460
Apertura mattino e pomeriggio con preavviso (chiuso i festivi)

Un ricco campionario di minerali di zolfo, gesso, celestina delle solfare siciliane e lave del Vesuvio, modelli d’arte mineraria, fossili animali e vegetali, minerali silicati provenienti da tutto il mondo. La sezione che riguarda le miniere sarde è la più importante e caratteristica, strumenti di lavoro risalenti al periodo punico, romano, pisano, Aragonese. Vecchie fotografie degli anni 1920-’30 di laboratori di chimica, di meccanica e fisica. Sono esposti i più rari e tipici fossili dell’Iglesiente, pezzo curioso, la piccozza del Conte Alberto Lamarmora della prima metà dell’800.

SAN SPERATE

PAESE MUSEO

E’ l’unico museo che non conserva le sue opere dentro un edificio. I dipinti si possono ammirare girando per tutto il paese, con i suoi muri colorati di murales che raccontano la vita quotidiana e di storia e di popolo. Lungo le strade si ammirano le sculture in pietra di Pinuccio Sciola, che è stato nel 1968 l’ideatore di questo paese museo


ORISTANO

ANTIQUARIUM ARBORENSE
Via Parpaglia,  37   tel. 0783/74433
Apertura, 9-13/16.30-19 chiuso il lunedì

È un viaggio nel passato del Sinis e di Tarros, troviamo reperti neolitici delle stazioni preistoriche del Sinis, punte di freccia, lame, bulini e raschiatoi in ossidiana e selce. Bronzi di epoca nuragica, ceramiche fenicio puniche, etrusche, greche, provenienti dalla necropoli di Tarros. Interessante ricostruzione di una tomba fenicia a cremazione di Tarros, con urna cineraria, ed il grande plastico di Tarros com’era nel IV secolo a.C. La pinacoteca contiene retabili del XV e XVI secolo, fra cui tavole dipinte su fondo oro del pittore catalano Ramòn de Mur (XV sec.) e due opere dei pittori sardi Pietro Cavaro e Antioco Mainas.

SANTULUSSURGIU

MUSEO DELLA TECNOLOGIA CONTADINA
Via Deodato Meloni, 2  tel. 0783/50617
Apertura per appuntamento

Troviamo la più interessante collezione sarda di oggetti della vita rurale delle epoche passate. Numerosi strumenti da lavoro e oggetti di uso quotidiano che documentano la vita quotidiana e pastorale lussurgese. Tutti gli oggetti sono corredati da un catalogo, locandine che illustrano i canti e i giochi infantili del passato, oggetti legati all’attività di carbonai, di agricoltori, pastori. Inoltre strumenti di lavoro femminili della filatura, tessitura, alla panificazione. Una sezione è dedicata alle macchine agricole e idrauliche ad arnesi per la vinificazione, caseificio e frantoio.

TADASUNI

RACCOLTA DI STRUMENTI MUSICALI “DON GIOVANNI DORE”
Via Adua,  7  (casa parrocchiale)  tel. 0785/50113
Apertura per appuntamento

Un’annosa ricerca condotta da un sacerdote, don Dore ha fruttato questa magnifica raccolta. Il repertorio musicale va dai più arcaici strumenti fonici e ritmi da ballo a quelli di canti monodici e polivocali. Presenti più di 400 strumenti, a bocca, a corda, a membrana, la gran parte sono originali, ed alcuni sono ricostruiti secondo la tradizione orale dallo stesso sacerdote che li fa funzionare perfettamente. Di particolare interesse è su scorriu, un congegno fonico usato dai banditi latitanti, sino ai primi del secolo, che produce un rumore che provoca il panico negli animali ed in particolare nei cavalli, che si impennano e disarcionavano i carabinieri o le forze dell’ordine in genere.