Il piede: elementi morfologici, movimenti e sua impostazione.




Il piede è la base su cui si appoggia e bilancia tutto lo scheletro.
Nel piede si distinguono due parti: il piede vero e proprio e le dita. I movimenti delle dita possono essere effettuati a livello delle singole falangi nelle articolazioni interfalangee, oppure tra la prima falange di ciascun dito e il piede nelle articolazioni metatarsofalangee. Le articolazioni interfalangee possono compiere solo movimenti di flessione(piegandosi in sotto) e di estensione(tornando nella posizione retta); quelle metatarsofalangee permettono la flessione(le dita si abbassano), la estensione(si sollevano oltre la posizione naturale), la abduzione(si divaricano) e la adduzione(ritornano nella posizione naturale).
Il piede ha due zone di mobilità: la caviglia in corrispondenza ai malleoli, e le articolazioni intrinseche del piede. La caviglia può compiere solo movimenti di flessione ed estensione; invece il piede può spostarsi di lato, sia in fuori che in dentro, e poggiare o sul margine esterno(supinazione) o su quello interno( pronazione).
Quando gli arti hanno una conformazione regolare, i piedi sono leggermente deviati in fuori: per questo motivo nella flessione il piede si sposta verso l'esterno e nell'estensione verso l'interno. Nell' impostare il piede, si deve correggere l'allineamento piede-arto e la traiettoria della flesso-estensione rispetto alla struttura delle gambe.
La conoscenza del lavoro muscolare del piede è utile agli allievi per facilitare la comprensione e agli insegnanti per suggerire un uso misurato degli esercizi.
Nella pianta e nel dorso del piede si trovano i muscoli addetti alle azioni locali delle dita, mentre i muscoli responsabili dei movimenti della caviglia e del piede si trovano nella gamba. Di questi ultimi il più importante è il tricipite surale, che costituisce il polpaccio e si inserisce nel calcagno tramite il tendine di Achille; per il continuo lavoro cui è sottoposto, tale muscolo è facilmente soggetto ad un ingrossamento abnorme.
Per ciò che riguarda il collo del piede, questo è l'articolazione che congiunge il piede con l'altro capo osseo e comprende i due malleoli interno ed esterno. Questa articolazione deve raggiungere la massima estensione e deve essere in grado di sostenere il peso del corpo; chi però ha il collo del piede molto sviluppato o che non lavora più di tanto, rischia distorsioni e stiramenti anche gravi. Avere un bel collo del piede è molto importante, soprattutto per la ballerina che lavora sulle punte. Chi non lo ha lo deve costruire con ore di lezione, fisioterapia, massaggi, manipolazioni, ultrasuoni, laser e soprattutto le posture,cioè posizioni per allungare i tendini e i legamenti. Durante la cura i risultati sono persino esagerati; in seguito bisogna continuare a fare esercizio, poichè il tendine tende a tornare nella posizione normale.
Per la sua forma, lo scheletro del piede ha tre punti di scarico del peso sul pavimento: calcagno, testa del primo e del quinto metatarso. Nella posizione naturale il peso si scarica in egual misura sulla parte interna ed esterna del piede con pari pressione sul pavimento. In questa posizione l'appoggio può essere falsato con un movimento a livello dell'anca o del piede stesso.
Nella danza classica la supinazione, la pronazione, l'inversione e l'eversione sono difetti molto comuni dovuti ad un insufficiente impegno muscolare, e a rigidità dell'articolazione dell'anca.
Nello studio della danza classica si usano quattro gradi di elevazione del tallone da terra: quarto di punta, mezza punta, tre quarti di punta e punta, così chiamati a seconda dell'estensione della caviglia. La base di appoggio si riduce, i metatarsi si divaricano e così pure le dita.
Quando il collo del piede è molto sviluppato e la caviglia è molto mobile, si deve mantenere il piede il più verticale possibile, contenendo l'estensione della caviglia e recuperando la posizione verticale delle dita.
Nella quarta e nella quinta posizione si richiede una leggera correzione dell'assetto del piede; mentre nelle posizioni sulle punte con il ginocchio flesso si deve mantenere una grande elasticità nella caviglia e nelle dita.
Nelle posizioni estese senza peso del corpo, il piede deve essere dritto,le articolazioni della caviglia e del piede devono essere estese al massimo, le falangi non devono piegarsi in sotto.



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Notizie tratte dalle riviste Tutto Danza, Balletto Oggi e dal libro Tecnica della danza classica di Flavia Pappacena