Interreg IICRestauro CAGLIARI

 INTRODUZIONE


Il Progetto di Cagliari


Introduzione


Staff


Conoscenza


Sistemi    Informativi Territoriali


Strumenti della Pianificazione


Programma Integrato


Diffusione


Il Progetto Comunitario



RELAZIONE INTRODUTTIVA




I Centri Storici delle nostre città europee sono spesso in crisi non soltanto dal punto di vista storico-culturale ma anche sociale ed economico. Per questo motivo la Commissione Europea ha posto al centro dei suoi obiettivi quello di riservare una particolare attenzione al patrimonio storico architettonico delle nostre città. Con il progetto “Restauro: Rigenerazione e salvaguardia dei Centri Storici” sul programma europeo Interreg IIC si sono volute finanziare una serie di attività di studio e progettazione che mirassero proprio alla rigenerazione e salvaguardia dei Centri Storici, ottenibile attraverso il restauro dell’edificato storico e lo sviluppo delle attività economiche e professionali a esso legate.

In quest’ottica l’Assessorato Enti Locali, Finanze e Urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna e l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Cagliari, quali partners del progetto Restauro, hanno voluto istituire un Ufficio apposito, composto da professionisti a contratto esperti nelle diverse discipline che costituiscono il progetto. L’obiettivo che l’Ufficio Interreg IIC Restauro Cagliari si prefigge è quello di studiare e analizzare principalmente due ambiti del Centro Storico per sperimentare un modello di salvaguardia e recupero, attuato attraverso la predisposizione di un Programma Integrato, secondo i criteri e modalità dettate dalla L.R. 29/98, esportabile alle altre realtà locali dei Centri Storici dei Comuni della Sardegna e di tutti i Comuni dell’area del mediterraneo occidentale con problematiche simili a quelli analizzati.

L’esperienza raggiunta dalla Regione Sardegna sui temi legati alle problematiche degli insediamenti storici ha avuto modo di formarsi attraverso la sperimentazione di una metodologia di approccio alle analisi e studi di natura storico-urbanistica. La metodologia sviluppata in seno alla “Sperimentazione dei laboratori per il recupero dei Centri Storici” ha avuto come scopo finale quello di strutturare e rendere operativi i laboratori stessi nei confronti del privato cittadino, dell’imprenditore, della Pubblica Amministrazione e sulla scorta di una banca dati contenente archivi su: tipologie edilizie, tecniche costruttive, tipologie d’intervento, materiali e colori, voci di capitolato e relativi prezzi, di fornire un supporto completo per chiunque abbia interesse ad intervenire in un Centro Storico. L’esperienza dei Laboratori per il recupero dei Centri Storici ha coinvolto tutto il territorio regionale nelle sue diverse realtà geografiche e storiche evidenziando la necessità di perfezionare strategie d’intervento specifiche e puntuali.

La Regione Sardegna e il Comune di Cagliari pur essendo inseriti solo nella fase IV del progetto Interreg IIC Restauro, ovvero “Strategie pilota di riqualificazione urbana”, grazie alla struttura operativa dell’Ufficio e alle esperienze fatte in materia di recupero e salvaguardia dei Centri Storici, si sono impegnate a dare il proprio apporto seguendo l’intero percorso di ricerca del progetto Restauro.

Tale percorso esplicitato in sei fasi rappresenta un metodo di analisi e progettazione completo per il recupero e la gestione dei Centri Storici.

Per la predisposizione del progetto Restauro si è optato su alcune aree che presentano una peculiare complessità compositiva e un’articolazione nella pluralità di funzioni presenti piuttosto che orientare la scelta sulla presenza di particolarità tecnico costruttive. Sulla base di queste motivazioni portanti sono stati prescelti alcuni isolati del Centro Storico del Comune di Cagliari. L’individuazione delle aree di studio è stata fatta scegliendo tra tutti i percorsi possibili, all’interno del quartiere, quelli che univano i due isolati di testata a ridosso delle mura delle fortificazioni del Castello con la possibilità di inserire negli ambiti del programma integrato, oltre ai due isolati, quelle aree destinate a servizi o di particolare interesse storico architettonico ricadenti tra i suddetti percorsi.

I due isolati sono localizzati: quello sud, tra le vie Università e San Giuseppe, caratterizzato da una complessità di funzioni assemblate, l’altro quello nord, in prossimità della piazza Arsenale e del viale Buoncammino, caratterizzato da una sola funzione, quella militare, ma interessante per la sua potenzialità di riconversione d’uso.

Nel primo caso l’isolato include edifici architettonici con destinazioni d’uso differenti con sequenze spaziali e tipologiche molto articolate fra loro. Vi sono inclusi palazzi seicenteschi, torri medievali d’ingresso alla città murata (Torre d’Elefante, Torre dell’Aquila), chiesa di S. Giuseppe con annesso convento, ex-teatro civico.

Nel secondo caso l’isolato include edifici architettonici con destinazione d’uso principalmente militare, comprende l’ex caserma Carlo Alberto, il tribunale militare, la cittadella dei musei localizzate tra viale Buoncammino, piazza Arsenale, viale Giardino Pubblico e via Belvedere.

Stabiliti gli ambiti di intervento, il progetto Restauro Cagliari si articola in cinque fasi:

  • La conoscenza;

  • Gli strumenti della pianificazione;

  • Il Sistema Informativo Territoriale;

  • Le strategie pilota di riqualificazione urbana;

  • La diffusione.

 

1° fase  -  La conoscenza

Il metodo di analisi adottato nella prima fase, relativa alla Conoscenza, è analogo a quelli già sperimentati nelle diverse realtà regionali della Sardegna dai Laboratori per il Recupero dei Centri Storici, la ricerca viene impostata per successivi restringimenti di campo dal tessuto urbano complessivo agli isolati degli ambiti di studio, per arrivare infine all’edificio e ad un accurato esame degli elementi architettonici che lo caratterizzano.

 

 

Date le caratteristiche di notevole eterogeneità del centro storico, per migliorare la lettura delle problematiche esistenti, si è ritenuto opportuno impostare l’elaborazione di una serie di carte tematiche sempre finalizzate ad un analisi complessiva dei problemi connessi con il recupero.

Ulteriori elaborazioni riguardano l’analisi della consistenza edilizia e quella relativa allo stato di conservazione degli edifici. Per ogni unità edilizia è stata approntata una scheda di indagine che riporta il maggior numero di dati per l’identificazione dell’unità minima di intervento e le sue caratteristiche costruttive e decorative in relazione ai possibili interventi previsti. La scheda riporta:

  • i dati necessari per il riconoscimento dell’immobile (dati catastali e censuari, ubicazione);

  • i dati sulla storia dell’edificio (epoca di costruzione probabile, trasformazioni o sostituzioni avvenute in tempi recenti);

  • i dati sull’uso (destinazioni d’uso ai vari piani);

  • i dati sulle caratteristiche strutturali e loro stato di conservazione;

  • i dati descrittivi delle finiture e decorazioni e degli elementi architettonici, con evidenziazione dei particolari di pregio e degli interventi di sostituzione.

Attraverso le operazioni soprascritte si arriva a costruire un patrimonio di conoscenze tale da consentire l’individuazione degli elementi fondamentali, identificativi del patrimonio storico. Si può così controllare e guidare gli interventi di trasformazione che accompagnano quelli di recupero garantendo la conservazione delle caratteristiche peculiari.

 

2° fase  -  Gli strumenti della pianificazione

La seconda fase relativa agli strumenti della pianificazione passa attraverso l’analisi del Piano Regolatore Generale, strumento urbanistico vigente del Comune di Cagliari in quanto il nuovo Piano Urbanistico Comunale è invia di definizione, e della normativa nazionale e regionale di riferimento per gli interventi nei Centri Storici.

Lo strumento urbanistico generale di fatto demanda al Piano Quadro per il Centro Storico che costituisce, insieme, strumento “... di coordinamento dei Piani di Recupero ed in generale degli interventi possibili nei centri storici ...”. Più specificamente, sempre secondo le indicazioni del piano generale, esso si è posto l’obiettivo di “... limitare il più possibile le zone oggetto del Piano di Recupero e definire precisamente i limiti dell’intervento con concessione diretta...”. La normativa del Piano Quadro, pertanto, si fonda sulla analisi e classificazione delle “unità storico-ambientali”, che consente di definire le categorie di intervento ammissibili per ciascuna di esse e quindi (salvo casi di particolare complessità e/o di interesse strategico da sottoporre a specifico Piano di Recupero) permette l’intervento diretto dei proprietari interessati. In concreto vengono proposte, quali condizioni per la trasformabilità ed il riuso, il riconoscimento e la valorizzazione delle permanenze dei tessuti urbani di più antico impianto, delle specificità delle tipologie edilizie storiche e dei loro caratteri architettonici. Alla base della individuazione dei gradi di trasformabilità del patrimonio edilizio storico sono stati individuati due diversi tipi di azioni possibili:

  • adattabilità, che si riferisce alla riqualificazione del tipo edilizio compatibilmente al proprio valore storico e sociale, in relazione al tessuto urbano di appartenenza;

  • riconversione, che assume un ruolo specifico di adattamento delle strutture edilizie alle esigenze di trasformazione finalizzate allo sviluppo economico e sociale del tessuto storico del suo complesso.

 

3° fase  -  Il Sistema Informativo Territoriale

La terza fase è relativa alla progettazione e costruzione di un Sistema Informativo Territoriale quale strumento di ausilio alla pianificazione e definizione degli interventi di recupero del Centro Storico.

Il SIT dovrà consentire di disporre di tutte le informazioni utili per la redazione di Programmi Integrati e la gestione dei progetti di recupero di ogni ambito del Centro Storico. Tale sistema permette una conoscenza immediata dei dati relativi alle singole unità immobiliari e prescrizioni urbanistiche, comprese le categorie di intervento.

Per la costruzione del SIT è stata utilizzata una base cartografica in scala 1:500 relativa all’aerofotogrammetrico di recente realizzazione con la sovrapposizione della cartografia tematica del Piano Quadro del Centro Storico. La banca dati è stata costruita informatizzando i dati rilevati nella fase della conoscenza, relativi ai singoli immobili ricadenti all’interno degli ambiti di studio.

 

4° fase  -  Le strategie pilota di riqualificazione urbana

La quarta fase è relativa alle strategie pilota di riqualificazione urbana finalizzate alla definizione e organizzazione degli interventi complessi, nonché la stesura dei criteri per l’individuazione degli ambiti di programmazione strategica degli interventi stessi. Il fine della sperimentazione è quello di mettere a punto una esperienza che spazi dalle tecniche di restauro alle problematiche inerenti la riqualificazione urbana e il riuso dell’edificio specifico. Di particolare importanza possono essere, quindi, le ipotesi progettuali, ma anche l’elaborazione di un programma che integri esigenze pubbliche e private attraverso strumenti di programmazione concertata.

L’obiettivo di questa fase è quello di sperimentare operativamente soluzioni innovative sotto l’aspetto progettuale, economico finanziario e normativo amministrativo che mirino alla riqualificazione degli aspetti urbanistici, architettonici, funzionali e il ripristino della fruibilità pubblica di aree urbane attualmente precluse, con la proposizione di strategie operative per l’organizzazione degli interventi complessi che consentano una interrelazione fra i soggetti attuatori, le pluralità di funzioni, i meccanismi amministrativi e finanziari, gli strumenti urbanistici generali e attuativi, le normative.

Tale obiettivo è raggiungibile attraverso la predisposizione di un Programma Integrato così come introdotto dalla L.R. 29/98. Visto il carattere sperimentale di questo progetto pilota è data la possibilità, in fase di redazione, di proporre modifiche ai contenuti della legge stessa, affinché possa essere semplificata e ulteriormente specificata la procedura di predisposizione del Programma Integrato.

 

5° fase  -  La diffusione

L’ultima fase riguarda la diffusione dei risultati raggiunti attraverso il Web al sito www.regione.sardegna.it/interreg-rest dove vengono riportati gli stati di avanzamento del progetto, i dati e le informazioni relative agli interventi sui Centri Storici, e l’organizzazione di un convegno alla fine del progetto per divulgare e pubblicizzare i risultati raggiunti.

 




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Interreg IIC Restauro - Cagliari 2000