Inti Wasi (Casa del sole)

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Runa Simi: la bocca dell'uomo
di Massimo Principi
(estratto dalla prefazione del libro "Runa simi, racconti e leggende del popolo Inca", Stampa alternativa, 2003)
 

I Quechas sono una popolazione che abita gli altopiani andini del Perù, discendente delle antiche civiltà che prosperarono in quei luoghi fin dal 2000 - 1500 avanti Cristo.

Quechua è anche il termine che designa la lingua parlata da questo popolo: in tutta la regione andina che circonda il lago Titicaca viene definita dagli indios "Runa Simi", cioè la "bocca (parola) dell'uomo". Con il termine Runa si intende designare l'uomo cosciente, consapevole, che sa esprimere, in modo equilibrato, sia la dimensione razionale (terrestre), sia quella fantastica e animista (celeste). L'indio, dunque, che con la sua lingua, le sue conoscenze, la sua fantasia e la sua immaginazione dialoga indifferentemente col mondo reale e con quello elementare magico.

Infatti egli crede che nella pietra come nelle montagne, acque, piante e animali dimori una forza vitale, uno spirito, un'energia che può manifestarsi come emanazione di un mondo superiore (positivo) o di uno inferiore (e allora la manifestazione sarà negativa).

Ma l'indio non teme le forze negative della natura o gli spiriti maligni o gli uomini malvagi, perché sa che il mondo è governato dalla giustizia superiore che farà sempre realizzare la felicità, la bontà e l'amore. L'indio è da sempre abituato all'amore, lo respira come aria pura, lo vive con poesia e naturalezza.

 

 

Quechua, linguaggio sacro
di Alberto Lipparini
(estratto dal libro "I curanderos delle Ande - antichi segreti della medicina incaica" di Hernàn Huarache Mamani, Riza Scienze, 1985)
 

In questo articolo darò qualche cenno su un idioma attualmente parlato da circa dieci milioni di amerindi, l'unico che in America Latina sia stato promosso al rango di lingua ufficiale a fianco del castigliano (un'iniziativa presa dai governi del Perù e della Bolivia negli anni settanta).

Non è però quechua (in realtà andrebbe scritto Kicua e pronunciato chiciua) il nome originario di questa lingua, ma runasimi, che significa "linguaggio degli uomini".

Quechua era il nome di una fra le etnie che costituivano la base popolare dell'impero incaico e che, probabilmente, parlavano un diverso linguaggio, l'aymarà, considerato un idioma ancor più sacro del quechua e da esso soppiantato, pur se lo parlano ancor oggi alcuni milioni di persone.

Ironia della storia, la maggior diffusione del quechua si deve ai castigliani che lo utilizzarono come lingua di evangelizzazione. Dal punto di vista strettamente linguistico, risulta per il momento impossibile classificarlo all'interno di una famiglia glottologica precisa, vuoi sul piano storico, vuoi sul piano geografico.

Ha un ricco sistema consonantico, mentre è povero di vocali; la E e la O, per giunta, sono molto chiuse, confondendosi in pratica con la I e la U (ecco perché spesso la trascrizione è oscillante, come ad esempio Kecua/Kicua) e non conosce veri e propri dittonghi. Interessante notare come anche un'altra lingua sacra dell'umanità, il sanscrito, possieda in pratica solo le tre vocali fondamentali (A, I e U).

Assieme alla presenza di pochi e semplici nessi consonantici, ciò dà al quechua un suono piano che ricorda quello della lingua giapponese, anche grazie alla frequenza di parole lunghe. Altra analogia, esso non si fonda sul sistema di radici e desinenze tipico delle lingue indoeuropee, ma su radicali cui si sovrappongono, senza mutarli, un gran numero di suffissi (più di 40). I radicali possono differire per i sostantivi e per i verbi (riy, andare; nan, cammino) oppure coincidere (mikhuy, mangiare; mikhuna, cibo).

Ciò che distingue forme nominali e forme verbali è la presenza di alcuni tipi di suffissi caratteristici delle une o delle altre, benché alcuni di essi possano indifferentemente essere usati nei due casi.

Nella formazione della frase, questi radicali si sommano e si giustappongono, sempre senza modificazioni, in modo che uno di essi assuma una funzione dinamica, cioè che attorno ad esso si agglutinino gli altri.

Abbiamo suffissi di caso (Runa, uomo; runap, dell'uomo; runamanta, dall'uomo; runakuna, uomini). Ma il plurale si può formare anche con il raddoppiamento, runaruna), di numero, di tempo e modo verbale, di persona, vezzeggiativi e diminutivi, avverbiali, causativi, desiderativi, di possesso o di privazione del possesso. C'è anche un suffisso che indica la condizione di naturalità ("sono per natura goloso") e molti altri ancora.

Per concludere notiamo che esiste una seconda forma di passivo per esprimere l'assoluta esclusione della volontà del soggetto all'atto che patisce: come ha fatto osservare Eridano Bazzarelli, una lingua in cui si può distinguere "sono tentato anche per la mia colpa" da "sono tentato ma senza mai colpa" è una lingua sottile e raffinata, tale da suscitare il più vivo piacere nei teologi castigliani.

 

 

Diversità e percezione della diversità: la lingua Quechua
Fonte: Vito Buongiorno
(tutori: Maurizio Gnerre e Domenico Silvestri)
 

Le parole: mayu versus yuma e yaku versus kuya. La caratteristica formale che lega queste due coppie tra di loro è la metatesi. Da un punto di vista semantico:

  • yuma designa seme (yumay inseminare, generare, procreare), mayu fiume. Sembrano inseriti in una stessa famiglia simbolica. I fiumi infatti sono considerati sulle Ande forza fertilizzante per eccellenza; la schiuma delle acque è vista come un’analogia del seme umano e animale. Inoltre la Via lattea è definita anche mayu, e il caratteristico colore biancastro viene chiamato pusuqu schiuma delle acque. C'è un termine che in sé riassume la connessione tra lo scorrere del fiume e il potere procreatore dei fluidi, wira, termine che indica sia il sebo dei lama e delle alpaca, sia la forza vitale che scorre nell'universo. E' la base di wiraqocha. La sua metatesi wari, in quechua significa "uomo".Si deve immediatamente osservare che quechuauma = testa o cima di un monte (Holguin) trova corrispettivo formale in aymara uma = acqua: il luogo cioè da cui l'acqua sorge è associato all'acqua corrente stessa (è un caso che acqua in Quechua sia unu,unpalindromo?).
  • Nel caso di kuya e yaku, anche la loro connessione ha qualche evidenza in termini evocativi. Kuya = amore (G.H.); Yaku = acqua. Il kuya.q in contemporanee comunità andine è "una ampia rete di relazioni consanguinee, affettive e spirituali". Rappresenta cioè il principio di reciprocità,principioimportante nella vita sociale ed economicasulle ande, in quanto flusso di energia che parte dagli individui di una comunitàed a essi ritorna. Garcilaso de la Vegae Betanzos (rispett: 1609; 1551) ci dicono che l'Inka era chiamato anche waqchaqkuyaq,cioè colui che ama (kuyaq), ridistribuendo le ricchezze, i poveri (waqchaq). E' implicito cioè un flusso reciproco (di prodotti materiali), che si spostava dai cittadini all'inka e, attraverso processi di ridistribuzione, ritornava da dove era partito. (Duviols '76). Nella stessa maniera il principio di fluidità (acqua, seme umano e animale, seme di wiracocha) scorre attraverso il cosmo-natura-tempo (pacha = terra, universo, ma anche momento). Ricordo che in Aymara qala è "pietra" mentre laq'a è "terra".

omissis

Gli amauta si rivolgevano spesso ad una wak'a, santuario; questo poteva essere costituito da varie cose, più spesso da una qaqa (=pietra) o da un abisso. La qaqa simboleggia l'origine del villaggio, gli antenati, i morti. L' abisso offriva il vantaggio di fungere da "interlocutore", rimandando cioè una eco; in Quechua "eco" si diceYachapaya.qqaqa(con yacha.paya.- = imitare). Significalett. "roccia che imita", dandoci uno spunto di verosimiglianza per sostenere la codifica lingustica di un legame culto dei morti e pratiche divinatorie. Il santuario era una paqarina (lett. "luogo di nascita", costruito attraverso un suffisso -na che rende aggettivi e sostantivi da verbi e paqari-y, avere/dareorigine// sorgere), e per gli sciamani la parola sacra percorreva una strada precisa, rimbalzando e tornando indietro, attraverso ciò che la pietra rappresentava e cioèil mondo dello hurinpacha, l'oltretomba - lett. "il mondo di sotto"- , luogo di antenati e discendenti, dei semi del futuro e dei resti del passato semidivino degli uomini; lo hurin pacha si opponeva al mondo dello hanaq pacha il "mondo di sopra", mondo del dio wiraqocha; questi due mondi non erano slegati ma connessi, attraverso le radici degli alberi, mallku che potevano fungere da santuari. I santuari erano disposti in luoghi determinati sulle 41 strade principali (ceques) che si dipartivano da Cuzco verso tutto l'impero. Concludendo, la pietra e la eco connettevano i poli opposti deltempo e dello spazio. la parola percorre lo spazio simbolico contenuto dalla pietra o dall'abisso,giunge cioè ai confini dell'universo temporale e spaziale; lì si trattiene con entità onniscienti come i pronipoti e gli avi; infine rimbalzare allo sciamano.

 

Vocabolario Quechua-Inglese

Acamama or Aqha-mama : ancient name of the city, prior to "Qosqo".

Alpaca or Paqocha (Vicugna pacos): domesticated South-American cameloid very appreciated for its wool and meat.

Altomisayoq : "whom says the high mass" : Andean Religion priest.

Ama Sua, Ama Llulla, Ama Kella : "Do not be a thief, liar, neither lazy"; three rules ascribed to the Inkan Society.

Andesite : dark granite, very common in the Andes.

Antisuyo : one of the four Tawantinsuyo's nations, identified in the jungle, toward Qosqo's east.

Apacheta : pile of divers elements left by travelers on the highest passes as offerings.

Apu : superior spirit or deity.

Auki : minor spirit or deity.

Ceque or Seque : imaginary line with a succession of temples.

Ch'arki : Jerk (Jerky), dehydrated meat (salty dried).

Ch'aska : Venus Star.

Chaski : relay runner in charge of taking messages.

Chicha : Spanish word naming the "Aqha" of Inkan Society; that is, fermented maize beer.

Chinchaysuyo : the Tawantinsuyo's northern nation.

Chinkana : "Where one may get lost", underground tunnel.

Ch'uño : dehydrated potato.

Contisuyo : Tawantinsuyo's nation located toward the west of the city, toward the coast.

Collasuyo : Tawantinsuyo's nation located toward the south of Qosqo, in the Peruvian Altiplano (high plateau).

Cuy , Cuye or Qowi : (Cavia porcellus) guinea pig or cavy, when roasted is the most symbolic main dish in the region.

Guanaco or Wanaku : (Lama guanicoe) non domesticated reddish South-American cameloid looking like a llama.

Hanan Pacha : World's level according to Andean Religion located in the sky or sidereal space.

Hanan or Hawan Qosqo : higher or upper Qosqo.

Haukaypata : "Ceremonial Square", it is argued that it was the original name of the Main Plaza.

Illapa : Andean God compound by thunder, lightning and thunderbolt.

Inka : Tawantinsuyo's king, monarch, or sovereign.

Inti or P'unchau : Sun God.

Inti Raymi : "Sun Festivity", the most important celebration in Inkan times, every winter solstice (June 21st).

Intiwatana : "Sun Fastener", modern name for "saywa" or solar observatory.

Jiwaya or Jiwayo : hematite, hard rock used as a hammer for carving some other softer stones.

Kacharpari : farewell party.

Kay Pacha : World's level according to Andean Religion located on the earth's surface.

Kallanka : completely roofed huge building that regularly served as lodge.

Kancha or Cancha : complex of different rooms around a central patio.

Killa or Mama Killa : "Moon" or "Mother Moon".

K'intu : offering made with three or more coca leaves.

Kiwicha or Amaranto : (Amaranthus caudatus) very rich and energetic small cereal.

...kuna : suffix denoting plural in the Quechua Language.

Kuraq Tayta : "elder father", major priest of Inkan Religion.

Kusipata : "Joy Plaza", nowadays it has the same name.

K'uychi : Rainbow, it was another Andean God.

Llama : (Lama glama) domesticated South-American cameloid.

Mallki : Inkan mummy.

Mitimaes : human groups displaced from their hometowns.

Mullu : (Spondylus sp.) marine shell representing the "mother sea", it was more valuable than any precious metal.

Ñust'a : princess.

Pachakamaq : Superior God of Peruvian Civilizations also identified as "Wiraqocha" or "Tonapa".

Pachamama : Mother Earth, deity worshipped even today.

Pago and Despacho : "Payment" and "Dispatch", offerings for divers deities, formed by organic, inorganic, manufactured elements, etc.

Panaka : Inka's extended family.

Panpamisayoq : "whom says mass on the earth", Andean Religion priest.

Paqo : "Priest" of Andean Religion. Paqos have different hierarchies.

Phaqcha : ceremonial water fountain.

Pututo : Andean trumpet made with a marine shell (Strombus galeatus).

Qamayoq or Camayoq : Quechua official in charge of care and maintenance of something; for example, "Qhipu Qamayoq": in charge of qhipus.

Qhatu : market where bartering prevails.

Qhipu or Khipu : accounting system based in multicolored strings and divers knots.

Quechua : modern name of the ancestral "Runa Simi" Andean Language.

Quinua or Quinoa : (Chenopodium quinoa), very energetic small cereal.

Qochamama : deity located in lakes or the sea.

Qollqa or Pirwa : storehouse for goods such as food, clothing, etc.

Qosqo : "navel", original name of the city in Inkan times.

Qoya : Queen, the Inka's wife.

Runa : man, common people, majority class.

Runa Simi : "man's language", native language of this corner of the world, also named "Qheswa" or "Quechua".

Sirvinakuy : modern name for the Andean Trial Marriage.

Tambo : Spanish form of "tanpu", it was a town or building offering lodge and supplies for travelers.

Tarwi : (Lupinus mutabilis), edible lupine beans that are very popular in high zones.

Tawantinsuyo : original name of the Inkan territory and society.

Tokapu : design found in textiles framed in a square; there are proofs that it was an ideo-graphic language.

Tukuyrikuq : "whom sees everything", official supervisor.

Ukhu Pacha : World's level according to Andean Religion located underground.

Urin or Uran Qosqo : lower Qosqo.

Usnu : high platform in the public plazas from which rulers or chiefs used to talk to their people.

Vicuna or Wik'uña : non domesticated South-American cameloid having the finest fiber (wool) in the world.

Waka or Guaca : temple or sanctuary.

Wakaypata : "Weeping Plaza", ancient name of the Plaza de Armas.

Wayrana : building having just three walls.

Willaq Uma : "Predicting Head", major Inkan Priest.

Willkamayu : "Sacred River", original name of the Urubamba or Vilcanota River.

Wiraqocha : invisible superior god of Peruvian civilizations also identified as "Pachacamaq" and "Tonapa".

Yakumama : (yaku = unu) "Mother Water".

Yanakuna : home servants of the Inkan society.

 

 

Vocabolario Quechua-Spagnolo

Acamama o Aqha-mama : nombre antiguo de la ciudad, anterior a Qosqo.

Altomisayoq : "quien dice la misa alta", sacerdote de Religión Andina.

Ama Sua, Ama Llulla, Ama Kella : No seas ladrón, mentiroso ni perezoso; tres normas atribuidas al Inkario.

Andesita : granito oscuro muy común en los Andes.

Antisuyo : la nación del Tawantinsuyo identificada en la selva, hacia el este de la ciudad.

Apacheta : montículo de elementos diversos dejados por los viajeros en los pasos más altos en forma de ofrendas.

Apu : espíritu o divinidad superior.

Auki : espíritu o divinidad menor.

Ceque o Seque : línea imaginaria con sucesión de adoratorios.

Ch'aska : estrella Venus.

Chaski : corredor de postas encargado de llevar comunicaciones.

Chicha : palabra española que denomina al "Aqha" del Inkario, la clásica cerveza de maíz.

Chinchaysuyo : la nación norteña del Tawantinsuyo.

Chinkana : "Donde es posible perderse", túnel subterráneo.

Contisuyo : nación del Tawantinsuyo ubicada al oeste de la ciudad, hacia la costa.

Collasuyo : nación del Tawantinsuyo ubicada hacia el sur de la ciudad, en el altiplano peruano.

Hanan Pacha : nivel de la Religión Andina ubicada en el cielo o espacio sideral.

Hanan o Hawan Qosqo : Qosqo alto o de arriba.

Haukaypata : "Plaza de las Ceremonias", se aduce que fue el nombre original de la Plaza de Armas.

Ichu : (Stipa ichu) paja o paja brava andina, alimento preferido por camélidos sudamericanos; mezclado con barro sirve para elaborar adobes.

Illapa : Dios Andino compuesto por el rayo, relámpago y trueno.

Inka : rey, monarca, o soberano del Tawantinsuyo.

Inti o P'unchau : Dios Sol.

Inti Raymi : "Fiesta del Sol", la más importante celebración del Inkario cada solsticio de invierno.

Jiwaya o Jiwayo : hematita, roca dura usada como martillo.

Kacharpari : fiesta de despedida.

Kay Pacha : nivel de la Religión Andina ubicado en la superficie terrestre.

Kallanka : construcción inmensa totalmente techada que sirvió generalmente como albergue.

Kancha o Cancha : conjunto de diversas habitaciones alrededor de un patio central.

Killa o Mama Killa : Luna o Madre Luna.

Kiwicha o Amaranto : (Amaranthus caudatus) cereal menudo muy rico y energético.

...kuna : sufijo que denota pluralidad en la lengua Quechua.

Kuraq Tayta : "padre mayor", sacerdote mayor de Religión Andina.

Kusipata : "Plaza del Regocijo", hoy tiene en mismo nombre.

K'uychi : Arco Iris, fue otro Dios Andino.

Mallki : momia Inkásica.

Ñust'a : princesa.

Pachacamaq : Dios superior de las civilizaciones peruanas identificado también como Wiraqocha y Tonapa.

Pachamama : Madre Tierra, divinidad adorada aún hoy.

Pago y Despacho : ofrendas para divinidades diversas, constan de elementos orgánicos e inorgánicos, manufacturados, etc.

Panaka : familia extendida del Inka.

Panpamisayoq : "quien dice la misa en la tierra", sacerdote de Religión Andina.

Paqo : sacerdote de Religión Andina; el sacerdocio tiene jerarquías diversas.

Phaqcha : fuente ceremonial de agua.

Qamayoq o Camayoq : Oficial Quechua encargado del cuidado y mantenimiento de algo; por ejemplo, Qhipu Qamayoq: encargado de los qhipus.

Qhipu o Khipu : sistema contable en base a cuerdas de colores y nudos diversos.

Quechua : denominación contemporánea del idioma ancestral de los andes (derivado del original Qheswa).

Quinua o Quinoa : (Chenopodium quinoa), cereal pequeño bastante energético.

Qochamama : divinidad ubicada en los lagos o el mar.

Qosqo : "ombligo", nombre original de la ciudad en el Inkario.

Qoya : reina, esposa del Inka.

Runa : gente común, clase mayoritaria.

Runa Simi : "lengua de la gente", idioma nativo de esta parte del mundo también denominada Qheswa o Quechua.

Sirvinakuy : nombre contemporáneo para denominar al matrimonio de prueba en los Andes.

Tambo : forma españolizada de "tanpu", fue una población que ofrecía albergue y comida a los viajeros.

Tarwi : (Lupinus mutabilis), lupino comestible muy popular en zonas altas.

Tawantinsuyo : nombre del territorio y sociedad del Inkario.

Tokapu : diseño encontrado en textiles enmarcado dentro de un cuadrado; se tienen pruebas de haber sido un tipo de escritura.

Ukju Pacha : nivel de la Religión Andina ubicado en el subsuelo.

Urin o Uran Qosqo : Qosqo bajo o de abajo.

Usnu : plataforma superior en las plazas públicas desde donde los jefes se dirigían a su pueblo.

Waka o Guaca : templo o adoratorio.

Wakaypata : "Plaza del Llanto", nombre antiguo de la Plaza de Armas.

Wayrana : construcción de sólo tres paredes.

Willaq Uma : "cabeza consejera", sumo sacerdote.

Willkamayu : "río sagrado", nombre original del Río Urubamba o Vilcanota.

Wiraqocha : Dios superior invisible de la civilizaciones peruanas identificado también como Pachacamaq y Tonapa.

Yakumama : (yaku = unu) Madre agua.

 

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