Inti Wasi (Casa del Sole)

http://web.tiscali.it/inti.wasi

 

Spunti di riflessione: cielo
 
Scoperto un nuovo pianeta nel Sistema solare
«Avvistato il mitico decimo pianeta»
di Giovanni Caprara
(Corriere della Sera, 16 marzo 2004)
 
È il più lontano corpo celeste scoperto intorno al Sole e ha fatto improvvisamente risorgere il mito del «decimo pianeta». Si muove nel buio, oltre i confini segnati dal piccolo e freddo Plutone, in un vuoto sempre più popolato da oggetti sconosciuti sino a epoche recenti. Lo hanno battezzato Sedna, la dea del mare degli Inuit, un popolo che vive tra i ghiacci del Polo Nord, e proprio le sue ragguardevoli dimensioni hanno subito spinto a ipotizzare la scoperta del fantomatico «pianeta X» inseguito da oltre un secolo. Ma i più lo giudicano solo il più grande oggetto della fascia di Kuiper che chiude il territorio del Sistema solare. Qui a partire dal 1992 sono stati individuati nuclei di materiale ghiacciato battezzati «oggetti trasnettuniani». E più si affinano i mezzi di osservazione se ne trovano di taglie crescenti: il mese scorso era stato fotografato «2004 DW» con un diametro di 1800 chilometri; ora Sedna, oltre due volte più distante di Plutone, ha un diametro di circa duemila chilometri e perciò è quasi della stessa dimensione di Plutone (2300 chilometri). LA SCOPERTA - A scoprirlo sono stati nel novembre scorso un gruppo di astronomi guidati da Mike Brown del California Institute of Technology utilizzando l' osservatorio di Monte Palomar. La conferma e la definizione delle sue caratteristiche sono poi arrivate con il telescopio spaziale Spitzer della Nasa, capace di scrutare il cielo nella radiazione infrarossa. «Dalla superficie di Sedna il Sole è una capocchia di spillo», ha raccontato Brown. Come gli altri «fratelli» trasnettuniani è formato di roccia e ghiaccio. L'orbita su cui viaggia è molto ellittica e per compiere un giro completo intorno al Sole impiega addirittura 10.500 anni terrestri. Quando si trova più vicino all' astro potrebbe avere una tenue atmosfera che poi, ghiacciandosi mentre si allontana, precipita al suolo, proprio come accade su Plutone. IL CONFRONTO - La somiglianza fra i due è davvero notevole e porta acqua al mulino di coloro che ritengono Plutone uno dei tanti oggetti trasnettuniani. Anzi, proprio in base a queste considerazioni, qualche anno fa l' Unione astronomica internazionale aveva proposto formalmente di cancellarlo dall' elenco dei pianeti. Una pioggia di critiche da parte di diversi astronomi ma soprattutto dei moltissimi fans plutoniani, fece riporre l'idea nel cassetto. L'evidenza, tuttavia, sembra orientare in questa direzione. Ma non è detto. Le prime valutazioni di Sedna rivelano, al contrario di altri oggetti trasnettuniani, un'orbita molto stabile e ciò, secondo diversi scienziati, è un elemento favorevole alla classificazione come pianeta. Di sicuro le discussioni si faranno ora più accese. Però una parola più precisa potrà dirla solo una sonda che la Nasa sta costruendo per sorvolare Plutone e il cui viaggio, come molti propongono, dovrebbe continuare avvicinando anche qualcuno di questi corpi ghiacciati. Solo allora il confronto potrà decretare vincitori e vinti. 10.500 ANNI è il periodo di tempo che Sedna, il decimo pianeta, impiega per compiere un giro completo intorno al Sole.

Le proporzioni di Sedna

Figura 1: Le proporzioni di Sedna (NASA/JPL-Caltech)

 
 
Quella nube primordiale «culla» delle comete
di Margherita Hack
(Corriere della Sera, 16 marzo 2004)
 
Dopo la scoperta di Urano, avvenuta ad opera di Wilhelm Herschel nel 1781, ci si cominciò a chiedere se ci fossero altri pianeti ancora più lontani. Le irregolarità del moto del pianeta fecero intuire che ci doveva essere un altro corpo che ne disturbava gravitazionalmente il moto. Fu così che Adams a Cambridge e Le Verrier a Parigi riuscirono a prevedere la posizione dell' ignoto corpo, che fu effettivamente trovato da Johann Galle il 23 settembre 1846, nella posizione calcolata. Diventò allora un problema di grande attualità la ricerca di altri pianeti. Fu così scoperto Plutone nel 1930. Ma la ricerca non si fermò. Da molto tempo gli astronomi si domandano se Plutone è davvero l' ultimo pianeta o se ce ne sono altri, ancora più lontani dal Sole e quindi difficilmente osservabili a causa del loro debolissimo splendore. Comunque quello che è certo è che il sistema solare non finisce con l' orbita di Plutone. Tutto il sistema è avvolto in quella che si chiama la nube di Oort, che si pensa si estenda addirittura fino a uno o due anni luce dal Sole e che è ciò che resta della grande nebulosa protoplanetaria, dopo la formazione dei pianeti. Da lì arrivano ogni tanto grossi sassi cosmici, che entrando dentro il Sistema solare danno origine alle comete a lungo o lunghissimo periodo (migliaia o anche milioni di anni) o che forse dopo il loro passaggio vicino al Sole se ne allontaneranno di nuovo per non tornare più. Entro la nube di Oort è inclusa la fascia di Kuiper, una regione che si estende dall' orbita di Plutone fino a circa 1000 volte la distanza Terra-Sole, cioè circa 150 miliardi di chilometri. Da questa fascia provengono le comete periodiche con periodi relativamente brevi, e là dentro orbitano anche numerosi pianetini. Mentre le comete hanno orbite molto allungate e dai confini del Sistema solare si portano vicino al Sole, sviluppando la lunga coda e la chioma gassosa, i pianetini hanno orbite quasi circolari e sono destinati a restare nelle fredde e buie regioni oltre Plutone. Si suppone che fra i tanti pianetini ce ne sia qualcuno più grosso, come Plutone o anche più grande che possa considerarsi un vero e proprio pianeta. In questi ultimi anni sono stati scoperti alcuni oggetti al limite fra pianetino e pianeta: Quaoar, scoperto nel 2002, con un diametro di circa 1200 chilometri, circa la metà di Plutone, Ixion scoperto nel 2001 con un diametro di 1065 chilometri, Veruna scoperto nel 2000, diametro di circa 900 chilometri. Ora astronomi americani, utilizzando sia il telescopio di Monte Palomar che il telescopio spaziale Spitzer, particolarmente sensibile alle radiazioni infrarosse emesse da corpi a bassissima temperatura, hanno scoperto un corpo di diametro compreso fra 1180 e 2369 chilometri, quindi paragonabile a Plutone, a una distanza di 13 miliardi di chilometri, più del doppio di quella di Plutone. Lo hanno chiamato Sedna. Possiamo considerarlo il decimo pianeta? Il telescopio spaziale Spitzer (dal nome dell' astronomo che ha diretto l' osservatorio di Princeton) ha sensibilissimi rivelatori delle radiazioni infrarosse, che vengono completamente assorbite dalla nostra atmosfera, e che sono quelle che emettono corpi a temperature molto basse, -200 o 250 gradi centigradi, e quindi particolarmente adatto per scoprire questi lontani corpi. È probabile che si trovino altri oggetti di natura incerta: pianeta o pianetino? Forse il telescopio Spitzer e il futuro successore del telescopio spaziale, molto più grande del telescopio Hubble e particolarmente adatto alle osservazioni nell' infrarosso lontano (lunghezze d' onda superiori ai 50 micron) daranno una risposta a questa corsa alla scoperta delle più lontane propaggini del Sistema solare. Almeno se i fondi per la ricerca spaziale non saranno tutti assorbiti dall' esplorazione umana di Marte.

Comparazione orbita di Sedna con quella degli altri pianeti del sistema solare

Figura 2: Comparazione orbita di Sedna con quella degli altri pianeti del sistema solare

(NASA/JPL-Caltech/R. Hurt (SSC-Caltech))

 

Potete tornare all'indice degli Spunti di riflessione: cielo Indice cielo

oppure

tornare all'indice generale degli Spunti di riflessione Indice

 
Copyright © 2004 Inti Wasi ........... http://web.tiscali.it/inti.wasi