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Spunti di riflessione: cielo
 
Al centro della Via Lattea c'è un buco nero
di Enrico Loi
http://www.ecplanet.com/canale/astronomia-9/galassie-110/1/0/10370/it/ecplanet.rxdf
 

Al centro della Via Lattea si trova un buco nero supermassivo dal quale si sprigionano radiazioni infrarosse molto potenti. Questo è quello che ha scoperto un gruppo di astronomi dell'European Southern Observatory (ESO), guidato da ricercatori tedeschi del Max-Planck-Institut di fisica extraterrestre di Garching.

Gli astronomi hanno captato segnali discontinui che si susseguono in continuazione. Essi sarebbero generati dal veloce movimento del gas caldo diretto all'interno del buco nero. Questi eventi lasciano presupporre che il buco nero, situato al centro della Via Lattea, ruota con estrema velocità.

Figura 1: Il centro della Via Lattea

Questa scoperta ha offerto agli astronomi nuovi importanti dati senza precedenti sui fenomeni che si concretizzano appena al di fuori di un buco nero. Queste informazioni inoltre permetteranno di verificare tutti i fenomeni previsti dalla Relatività Generale. La scoperta, pubblicata dal periodico “Nature”, è stata fatta grazie alle osservazioni ottenute con la strumentazione NACO montata sul telescopio 8.2-m VLT KUEYEN.

 

 

Nella Via Lattea c'è un buco nero
di Massimo Ortelli
http://www.ecplanet.com/canale/astronomia-9/galassie-110/1/0/4005/it/ecplanet.rxdf
 

Astronomi del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics, di Garching, in Germania, hanno scoperto che nella nostra galassia c'è un buco nero supermassiccio. Questa scoperta ha avvalorato la convinzione di molti astronomi secondo cui nel nucleo della Via Lattea, e di molte altre galassie, esiste un buco nero.

Siccome i buchi neri non emettono luce, la loro presenza deve essere dimostrata con metodologie indirette. Attualmente, i due metodi per individuarli consistono nell'osservare la traiettorie dei corpi celesti che ruotano attorno al sospetto buco nero o monitorare i raggi X emessi dalla materia che si riscalda mentre cade dall'oggetto. Entrambi i metodi però risultano molto spesso inapplicabili in quanto il nucleo della galassia è avvolto da nubi di polvere impenetrabili.

Figura 2: 28 Settembre 2000, 01:20-02:10 UT (posa 50 min), f=16mm f/2.8, dal Pizzo, Stromboli. La Via Lattea invernale da Deneb (nel vapore arrossato dalle esplosioni del vulcano) a Procione (angolo superiore destro). In alto, le Iadi, le Pleiadi, Giove (a destra) e Saturno (a sinistra). Sotto di essi, la rossa «California Nebula» confina con la Via Lattea. A destra, la luce zodiacale mattutina sopra l'orizzonte della Calabria (angolo inferiore destro) attraversa il Cancro (con l'ammasso del Praesepe) e i Gemelli.

L'astronomo Rainer Schödel, del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics, assieme a colleghi provenienti da altri centri di ricerca, è riuscito a seguire una stella nel corso di due terzi di un'orbita attorno al centro della Via lattea, attorno alla sorgente radio Saggitarius A*. L'orbita di questa stella è di tipo kepleriana, molto ellittica. Il suo periodo è di 15,2 anni e si avvicina fino a 17 ore luce da Sgr A*.

Ora, la speranza degli astronomi è di poter studiare il moto di stelle ancor più deboli per osservare gli effetti previsti dalle leggi della relatività vicino a un buco nero.

La rivista "Nature" ha pubblicato un articolo inerente a questa scoperta.

 

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