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Spunti di riflessione: cielo
 
Nelle nebulose Orione e Testa di Cavallo è sempre primavera
di Leopoldo Benacchio
6 marzo 2004
(tratto dal magazine "Ventiquattro" del Il Sole 24 ore)
 

Evidentemente abbiamo impressa questa icona culturale ereditata dal tempo, peraltro non molto lontano, in cui il cielo si vedeva normalmente anche dalle città. Alzare la testa e vedere le stelle era, fino alla metà del secolo scorso, non uno spettacolo ma un'esperienza del tutto normale. Molti poi lo facevano anche per orientarsi sia durante il giorno, con il Sole (anch'esso una stella!), sia di notte, con le principali costellazioni che l'umanità ha via via immaginato legare a questo o quel gruppo di stelle.

Oggi è più complicato, in questa società che sparge luce a destra e manca nelle città. La luce ci dà sicurezza e benessere ma, ahimè, ci toglie le stelle. In una bella notte scura e limpida possiamo arrivare a contarne qualche migliaio, da un luogo isolato e buio. Se siamo, nella stessa notte, nella piazza di una città arriviamo a vederne qualche decina. Nonostante questo, il cielo per noi è pieno di stelle e, in fondo, è bello che sia così che ce lo ricordiamo.

Ma dove nascono le stelle e come? Se invece degli occhi usiamo un telescopio e abbiamo la pazienza di ottenere un'immagine come quella di questa pagina, costata 20 ore di esposizione, vediamo una delle zone in cui si formano nuove stelle. Sono due famose nebulose, quella di Orione, a destra, e la Testa di cavallo, a sinistra, vicine a noi circa 1.500 anni luce, costituite da gas e polvere interstellare. Per i nostri canoni è praticamente il vuoto: siamo sui 10 atomi per centimetro cubo contro i miliardi, sempre per centimetro cubo, della comune nebbia. Ma le dimensioni enormi, decine e decine di anni luce, ovvero miliardi e miliardi di chilometri, compensano. E quindi, dentro questa specie di "sacco" cosmico, di gas ce n'è proprio tanto! Quando si addensa, perché localmente si formano delle aggregazioni spontanee che richiamano altro materiale dal gas circostante, si formano dei bozzoli.

Da questi bozzoli, infinitesimi rispetto alle dimensioni delle nebulose, comincerà il processo di contrazione che porterà al riscaldamento e alla formazione di una sfera di gas incandescente grazie alla produzione di energia per fusione nucleare. E' la stella.

Continuamente, in queste regioni, se ne formano dalle nubi di gas. In cielo, per certi versi, è sempre primavera.

 

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