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Spunti di riflessione: terra
 
NUOVO "DIRETTORIO PER IL MINISTERO PASTORALE DEI VESCOVI APOSTOLORUM SUCCESSORES ": gli ebrei sono i "fratelli maggiori"
di Roberto Zuccolini
(Corriere della Sera, 10 marzo 2004)
 
Deve essere prudente con la politica e il mondo femminile, vigilare sui media e promuovere il dialogo con gli ebrei per combattere l' antisemitismo. È il comportamento che devono assumere i vescovi all' inizio del Terzo millennio secondo il nuovo Direttorio per il ministero pastorale. Se n' era già parlato nei giorni scorsi, ma ora è finalmente pronta la prima edizione, quella in italiano, ad opera della Congregazione dei vescovi presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re. Il documento, che è composto di ben 300 pagine, si chiama Apostolorum successores e sostituisce il vecchio testo del 1973 tenendo conto del Concilio Vaticano II e del codice di diritto canonico del 1983. Si tratta quindi di un ampio vademecum che spazia per lungo e per largo anche su aspetti che potrebbero apparire «minori» della vita quotidiana. Ma sui temi più importanti riprende i documenti pontifici degli ultimi anni e, in particolare, l' esortazione apostolica Pastores Gregis, che porta la data del 16 ottobre, cioè del venticinquesimo anniversario del pontificato di Giovanni Paolo II. GLI EBREI - Una delle novità è l'insistenza del Direttorio sull'attenzione che l'episcopato deve avere nei confronti degli ebrei. E che appare dettata dal timore per la crescita nel mondo dell'antisemitismo. Perché, se occorre dialogare con tutte le religioni, il Vaticano ritiene necessario che i vescovi promuovano «fra i cristiani un atteggiamento di rispetto verso questi nostri "fratelli maggiori" per evitare il prodursi di fenomeni di antigiudaismo». E allo stesso tempo si «deve vigilare» perché i preti ricevano una «formazione adeguata» sull' ebraismo. POLITICA - Il vescovo «non deve dare l' impressione di intromettersi in sfere che non gli competono o di approvare interessi particolari». In altre parole viene confermata l' avversione agli interventi diretti dell' episcopato in campo politico. Ma ciò non vuol dire che non si possano esprimere giudizi su materie che riguardano la morale. Non solo: i laici devono essere «aiutati» a non fuggire la politica per disprezzo dell' arrivismo considerandola invece come «una forma eminente di carità verso il prossimo». Si incoraggia cioè l' impegno dei cattolici in politica. RAPPORTI CON LE DONNE - Ci sono, secondo il nuovo Direttorio, «ostacoli reali» che «oggi più di ieri si oppongono al celibato sacerdotale». Si consiglia quindi di non avvicinarsi alle donne con una «naturalezza mal interpretata» perché potrebbe «degenerare in attaccamento sentimentale» e comunque di «tenersi lontano da situazioni» giudicate «rischiose». La regola indicata è quella di «una prudenza sovrannaturale e umana» consapevole che «un comportamento riservato e discreto nel trattare con le donne è conforme alla consacrazione». Ma c' è anche un passaggio che riguarda gli scandali vissuti dalla Chiesa negli Stati Uniti in materia di pedofilia. Di fronte a tali comportamenti da parte dei sacerdoti il vescovo deve intervenire con «carità», ma al tempo stesso «con fermezza e decisione» fino a giungere alla riduzione allo stato laicale per i casi più gravi. LAICI - «In situazioni di carenza di sacerdoti e vescovi» è previsto che i laici possano «svolgere suppletivamente alcuni compiti propri dei ministri sacri» come la predicazione, «la presidenza delle celebrazioni domenicali» (in assenza del prete), «il ministero della comunione, l' assistenza ai matrimoni e l' amministrazione del battesimo». CASA E VACANZE - Il vescovo dovrà prestare attenzione a come si veste ed essere di «esempio» al clero, ma anche curare la sua casa perché sia «dignitosa» e non «trascurata». Dovrà inoltre garantire ai suoi preti «un sufficiente periodo di vacanze». E, rispetto alle ricchezze, i vescovi «cerchino di evitare attentamente che gli aspetti finanziari prevalgano su quelli pastorali» essendo e apparendo «poveri e instancabilmente generosi nell' elemosina».
 
 
 
NOTA INTRODUTTIVA AL NUOVO "DIRETTORIO PER IL MINISTERO PASTORALE DEI VESCOVI APOSTOLORUM SUCCESSORES "
da http://www.totustuus.it
9 marzo 2004
 

La Congregazione per i Vescovi ha pubblicato, il 22 febbraio, festa della Cattedra di S.Pietro, per i tipi della Libreria Editrice Vaticana, il nuovo "Direttorio per i Vescovi Apostolorum Successores ". All'edizione italiana seguiranno presto le traduzioni nelle principali lingue europee.

Qui di seguito si dà una breve presentazione del documento:

Il nuovo Direttorio Pastorale per i Vescovi

1. L'Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dell'ottobre 2001, sul "Vescovo, ministro del Vangelo per la speranza del mondo", aveva suggerito che fosse aggiornato il Direttorio per i Vescovi emanato il 22 febbraio 1973, dal titolo " Ecclesiae imago ". In questi giorni tale nuovo Direttorio è stato pubblicato in lingua italiana, mentre sono ancora in corso le traduzioni nelle principali lingue.

Esso tiene conto dei documenti del Concilio Vaticano II, del Codice di diritto canonico del 1983, dei vari Documenti Pontifici pubblicati in questi anni e soprattutto dell'Esortazione Apostolica " Pastores gregis ", nonché dei profondi mutamenti avvenuti nella società.

Il suo ‘ incipit ' è "Successori degli Apostoli" (" Apostolorum successores "), atteso che questo è il titolo che è alla radice del ministero del Vescovo e che ben ne definisce la figura e la missione nella Chiesa.

2. Il Direttorio è fondamentalmente pastorale e pratico ed è uno strumento che mira ad aiutare i Vescovi a svolgere il loro complesso servizio ecclesiale in risposta alle esigenze della Chiesa e della società di oggi, all'inizio del terzo millennio, caratterizzata da sfide e problemi nuovi, da grande progresso e repentini cambiamenti.

Grandi sono le responsabilità che gravano sulle spalle di un Vescovo per il bene della diocesi, ma anche della società. Molti sono coloro che si rivolgono al Vescovo sia per la vita religiosa sia per avere luce, sostegno e conforto nelle difficoltà, riversando su di lui i loro problemi e le loro preoccupazioni.

3. Il Direttorio sottolinea l'importanza ed il ruolo del ministero del Vescovo nella vita della Chiesa. I Vescovi sono per volontà divina i Pastori della Chiesa, col compito di insegnare il Vangelo, santificare ed essere guide spirituali, in comunione gerarchica col Successore di Pietro e con gli altri membri del Collegio episcopale. Per questo San Paolo afferma che la Chiesa è stata "edificata sul fondamento degli Apostoli" (Ef. 2,20).

Il Vescovo è un padre che vive per i suoi figli e fa un tutt'uno con la sua Chiesa, con i suoi sacerdoti, prodigandosi per formare le coscienze e per far crescere nella fede.

4. Il Direttorio riguarda tutto il ministero del Vescovo sia nella Chiesa universale che nella Chiesa particolare.

I Capitoli I-III, dopo aver richiamato l'identità e la missione del Vescovo, si soffermano sulla sollecitudine del Vescovo per la Chiesa universale e sulla collegialità episcopale. Totalmente nuovo, rispetto al precedente Direttorio, è il Capitolo terzo riguardante la spiritualità e la formazione permanente del Vescovo dove, dopo aver accennato alle fonti della spiritualità episcopale, viene ricordato al Vescovo il suo cammino verso la santità nella carità pastorale. Sono così elencate le virtù teologali e le doti umane che devono sostenere il Vescovo nel ministero pastorale: la prudenza pastorale, la ricca umanità, l'umiltà, la castità, la bontà, la sincerità, la capacità di ascolto e di dialogo, un cuore aperto a tutti. Nessuno è escluso dal cuore del Vescovo.

5. Il Capitolo IV illustra alcuni principi fondamentali che devono guidare il governo pastorale del Vescovo, quali:

- il principio della verità,
- della collaborazione,
- del rispetto delle competenze,
- della persona giusta al posto giusto,
- della giustizia e della legalità.

Da tali indicazioni emerge come il Vescovo deve essere effettivamente un uomo "ecclesiale" e di comunione coinvolgendo sacerdoti, religiosi e laici nell'insieme della famiglia diocesana. Egli, infatti, è il centro di unità della Chiesa particolare.

6. I Capitoli V-VII trattano del ministero del Vescovo nella Chiesa particolare e sono articolati fondamentalmente secondo "i tre compiti" che costituiscono il "la funzione pastorale" del Vescovo, e cioè:

Il Vescovo maestro della fede e annunciatore della Parola ( munus docendi ). Sono richiamati i doveri del Vescovo come primo responsabile dell'evangelizzazione e della catechesi, nonché la sua sensibilità e attenzione ai vari ambienti e mezzi per la diffusione del Vangelo.

Il Vescovo santificatore del popolo cristiano ( munus sanctificandi ). Il Direttorio sottolinea la centralità della Liturgia nella vita della diocesi, specialmente della celebrazione eucaristica. Sono affrontati anche importanti temi come la centralità della domenica, l'importanza della pietà popolare, il decoro dei luoghi sacri.

Il Vescovo padre e pastore della diocesi ( munus regendi ). Del governo pastorale del Vescovo, si evidenzia il radicale spirito di servizio e di vigilanza sullo svolgimento della vita diocesana. In particolare, il governo del Vescovo deve esprimere nel miglior modo possibile gli stessi tratti del Buon Pastore. Sono opportunamente date indicazioni sulla responsabilità personale del Vescovo e sul ruolo degli Organismi di partecipazione alla sua funzione pastorale, quali il Sinodo diocesano, la Curia, e gli altri Consigli diocesani.

7. Un Capitolo a parte (VIII) è dedicato alla Parrocchia, chiesa presente tra le case degli uomini, ed ai Vicariati Foranei, con indicazioni anche circa l‘adattamento dell'assistenza parrocchiale a particolari necessità. Sono anche affrontate le questioni pastorali riguardanti le grandi città e l'organizzazione della pastorale di insieme. In tale contesto, si accenna anche alla Visita pastorale, la cui importanza è stata tanto rilevata dall'ultimo Sinodo dei Vescovi.

Si danno orientamenti per il piano pastorale diocesano e per l'assistenza spirituale da dedicare con particolare premura ed attenzione ad alcuni settori e categorie: la famiglia, i giovani, gli emigrati, l'azione a favore della giustizia e della pace. Sono presenti anche suggerimenti riguardanti l'esercizio della carità, il volontariato, la solidarietà tra le Chiese particolari ecc.

8. Del tutto nuovo è il Capitolo IX riguardante il Vescovo emerito. Di esso sono elencati i diritti e i doveri rispetto alla Chiesa universale e a quella particolare.

In Appendice, infine, vi è un accenno alla "sede vacante" della diocesi, con l'indicazione delle procedure in attesa della nomina del nuovo Vescovo.

 

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