INTERVISTA AD IYYAD AL-SARRAJ
(Gaza, 12 Novembre 2000)



Il Dr. Iyyad al-Sarraj e' il fondatore e direttore del "Programma di Igiene Mentale della Comunitˆ di Gaza" (GCMHP), inoltre dirige la "Commissione Palestinese Indipendente per i Diritti Umani". Vive a Gaza e ha piu' volte pagato con larresto la sua attivita' politica.

La rivolta scoppiata il 28 settembre ha visto una partecipazione di massa e lassenza delle organizzazioni islamiche: che ne pensi?

Molti hanno notato la mancata partecipazione attiva delle organizzazioni islamiche e in maniera continuativa nelle attivita dellIntifada. Probabilmente cio deriva dal fatto che queste organizzazioni scommettono sul fallimento dellIntifada in quanto sanno che essa esegue gli ordini di Yasser Arafat; daltra parte le organizzazioni islamiche palestinesi non vogliono essere parte di un gioco politico che, alla fine, si conclude con un accordo politico come fu per la prima Intifada.

In occidente questa rivolta viene paragonata all Intifada del 1987: e possibile un paragone del genere?

Questa Intifada si distingue dalla prima in quanto possiede una dose di rabbia maggiore e duplice a causa del perdurare delloccupazione militare, politica ed economica israeliana con la copertura di quel grande inganno che si chiama "processo di pace". E il sentirsi ingannati che, questa volta, fa si che la rabbia sia cosi forte.

E' corretto dire che l'Autorita Nazionale Palestinese dirige la rivolta oppure tutto cio e solo un modo per riacquistare credibilita presso le masse deluse dai compromessi subiti?

Non posso affermare che lAutorita dirige lIntifada, ce anche il movimento al-Fatah che ha basi popolari ed e legato allAutorita Palestinese e anche al Movimento per la Liberazione; comunque sembra chiaro che lIntifada, fin dal suo esordio, ha avuto una leadership popolare dai quadri di al-Fatah. Non sappiamo di quale portata sia il coordinamento e lintesa tra questa leadership rappresentata da Marwan Barghuthi e Yasser Arafat, ma si parla della probabilita di uno scontro nel caso in cui Arafat decidesse di liquidare lIntifada. Da avvenimenti precedenti e risultato chiaro che lAutorita Nazionale si e salvata dalla rabbia popolare grazie al fatto che il potenziale di rabbia delle masse e stato dirottato sul nemico israeliano, anche se una parte considerevole di questa rabbia era causata proprio dallAutorita stessa. Spero che le leadership popolari abbiano imparato la lezione.

Che lettura offri del fatto che, dopo molti anni, anche i Palestinesi israeliani scendono in campo?

La partecipazione dei Palestinesi del 48 e levento piu stimolante e importante Ciosignifica riappropriarsi dello spirito di patria e dellidentita nazionale da parte di questa classe e significa anche accumulare rabbia a causa delle politiche razzistiche israeliane. Indubbiamente questo argomento preoccupa lestablishment militare al governo in Israele. Ma questo argomento puo essere sfruttato anche per mostrare la portata del pericolo che minaccia lo Stato di Israele al fine di rafforzare il proprio predominio.

In occidente e convinzione diffusa che gli Accordi di Camp David siano falliti per il nodo irrisolto della sovranita su Gerusalemme. Concordi?


La questione implica varie teorie: Lestablishment militare israeliano non vuole assolutamente la pace e per rafforzare il proprio potere strumentalizza la continua ostilita che circonda Israele. Lestablishment militare israeliano vuole un tipo di pace che garantisca che la terra rimanga sotto la sovranita israeliana, sebbene ci sia una polizia palestinese per la tutela degli interessi israeliani. Lestablishment militare israeliano vuole la pace e linstaurazione dello Stato Palestinese, ma teme di affrontare le questioni relative al diritto al ritorno dei profughi palestinesi e non si fida del fatto che gli Arabi, una volta divenuti potenti, non distruggano Israele. Prescindendo dai commenti psicologici e storici di ognuna di queste teorie, sembra chiaro che la questione del pane, nonostante la sua importanza simbolica, diventa marginale: la cosa piu importante e il desiderio, la volonta ed il coraggio di prendere decisioni che riguardino la pace.

Pensi ci sia un legame tra il rifiuto di Arafat di firmare gli "accordi" di Camp David e il fatto che egli abbia, almeno apparentemente, preso la testa della rivolta?

Arafat ha potuto recuperare un po di credibilita presso le masse palestinesi grazie alla fermezza del suo atteggiamento verso gli Accordi di Camp David. Probabilmente il fatto di sentire il consenso delle masse ha fornito ad Arafat loccasione di concentrare le pressioni politiche contro il governo israeliano grazie alla sua nota perizia nel gestire le crisi .. tuttavia cio non significa che Arafat - anche se ha mobilitato le piazze - possa oggi reprimere o liquidare lIntifada, anzi ce il rischio che questa si rivolti contro la stessa Autorita. Esponendo questi fatti non dobbiamo dimenticare che la causa principale della mobilitazione delle masse e stata la visita di Sharon alla moschea di al-Aqsa; allora la domanda e: quella visita era stata pianificata insieme allestablishment militare israeliano per minare il processo di pace? I governi israeliani che si sono succeduti avevano vietato agli Ebrei di visitare i luoghi religiosi islamici per evitare la provocazione. Perche questa visita di Sharon arriva proprio un momento prima degli accordi di pace?

Come pensi che cambieranno, se cambieranno, i rapporti con gli israeliani pacifisti?

Il confronto dovra essere civile, pacifico e mondiale e poi bisogna distinguere tra "ebraico" nel senso della religione e "sionista" colonialista e razzista. Bisogna operare insieme agli Ebrei che sostengolno la pace, la giustizia e il diritto. Cio che e evidente e lassenza di una proposta, da qualunque parte, che indichi una via duscita. Intendo non solo diplomatica. Alla luce di cio, come interpreti il cessate il fuoco ordinato da Arafat mentre continuano le morti e il `blocco di Gaza e Cisgiordania? E possibile che allimprovviso esca un coniglio da qualche cappello, come fu nel 1993? I palestinesi temono che ci possa essere la possibilita di una soluzione improvvisa derivante da nuove trattative, il che significherebbe uccidere lIntifada cosi come fu uccisa la prima con il malfamato Trattato di Oslo.

Quale la reale situazione a Gaza e Ramallah dopo i bombardamenti israeliani?

Il sentimento generale e che bisogna perseverare ed insistere nel procedere nel cammino dellIntifada, finche termini loccupazione e si concretizzi la liberta. Ma la gente teme anche leventualita che Israele entri in guerra per sterminare il popolo palestinese e distruggerne le istituzioni. La gente e afflitta anche per coloro che sono morti e coloro che sono stati feriti e non vuole che quel sangue sia stato versato invano. La gente e altresi indignata con quei vandali che usurpano le proprieta palestinesi. E fortemente critica nei confronti del Vertice Arabo e dellAutorita Palestinese, ma la rabbia, in maggior parte, e rivolta verso la politica israeliana, larroganza e la fallacia delle maniere forti, come anche verso una certa ferocia. Infine, la gente e sconvolta per il fatto che lAmerica rimane al fianco di questo regime razzista colonialista mentre il mondo sta a guardare.

Intervista raccolta e curata da C. Nachira e B. Palombo







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