CHIEDIAMO LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE PER IL POPOLO PALESTINESE



Una terra vuota per l'espansione di una parte sull'altra
Parafrasando il detto sionista potrebbe essere questo uno dei risultati delle azioni militari israeliane. Almeno per quanto sta succedendo a Beit Jala e Al Bireh. Negli ultimi tempi si sono intensificati gli attacchi con mitragliatrici e colpi di cannone da parte delle esercito israeliano, anche in assenza di spari da parte palestinese come ha dovuto riconoscere il portavoce militare alcuni giorni fa. Girando per Beit Jala e' sempre piu' evidente, nella parte prospiciente l'insediamento ebraico di Gilo, come la zona stia diventando un'area fantasma. Le famiglie residenti, sottoposte al fuoco notturno continuo dalle postazioni israeliane ormai stanno abbandonando le loro case. Non possono piu' resistere. La stessa tattica israeliana si riproduce ad Al Bireh, il villaggio a fianco di Ramallah, di fronte al quale e' stato costruito l'insediamento ebraico di Psagot . Anche qui spari e cannoneggiamenti continui fanno si' che le famiglie terrorizzate abbandonino le case. Il risultato sara' che vicino gli insediamenti di Gilo e di Psagot ci sara' una terra desolata, il cui abbandono sara' imposto dalle armi israeliane e gli insediamenti illegali, invece di essere rimossi, potranno di fatto contare su un'area di dominio maggiore.

Dal JMCC:

L'autorita' palestinese ieri ha respinto le accuse israeliane di contrabbandare armi anticarro. la PNA ha detto che e' pronta a far ispezionare da esperti militari le aree sotto suo controllo. Le accuse israeliane sono parte della generale aggressione contro le aree palestinesi.
Ancora cannoneggiamenti delle aree residenziali, ad un asilo e una moschea; demolito un ufficio della sicurezza ; aggressioni e ferimenti da parte dei coloni; l'esercito israeliano cinge d'assedio le aree palestinesi;

da GUSH SHALOM - pob 3322, Tel-Aviv 61033 - http://www.gush-shalom.org/
Ancora due case palestinesi distrutte - l'ambulatorio medico del villaggio di Akaba minacciato
Comunicato stampa- 1 marzo 2001 L'altra notte gli spettatori del Canale 1 della TV istraeliana hanno potuto assistere alla demolizione da parte di buldozers militari di due case palestinesi nel villaggio di Rafat in Cisgiordania. Cosi' come per le precedenti 450 case distrutte dalla fine di settembre , gli abitanti palestinesi non sono stati avvisati e non hanno avuto possibilita' di appellarsi al tribunale ne' alcuna compensazione economica.
La motivazione ufficiale e' "sicurezza". ovvero che le case possono ospitare palestinesi armati. la stessa ragione viene addotta per il taglio di decine di migliaia di alberi in tutti i Territori Occupati, colpendo i mezzi di sussistenza di moltissimi contadini e rendendo il paesaggio un deserto.
Di fatto la stessa brutale logica che spinse i generali americani a defoliare le foreste nel Vietnam, dimostratasi poi inutile.
Nel frattempo la Amministrazione civile del governo militare continua la sua normale politica di negare i permessi di costruzione ai palestinesi e poi abbattere le costruzioni erette comunque , non avendo i palestinesi altra scelta. L'ultimo caso e' quello del piccolo villaggio di Akaba, vicino Nablus. L'altro giorno un ordine dell'esercito e 'arrivato al capo del villaggio in cui si disponeva l'abbattimento di un piccolo edificio costruito per l'ambulatorio medico del villaggio con circa 200 abitanti. Gli abitanti, tramite un avvocato israeliano per i diritti umani hanno presentato ricorso che verra' discusso dal tribunale dell'insediamento militare di Bet El martedi 13 marzo.

Dalle associazioni pacifiste israeliane
Oggetto: Fermare la vendita di armi ad Israele
Data: Mercoledì, 21 Feb 2001 17:38:11 +0200
Amici, URGENTE: Serve il vostro supporto immeditamente per impedire la vendita ad Israele di 9 elicotteri da guerra Apache. Qualunque sia la vostra opininione in merito alla situazione in Medio Oriente, una cosa è ben chiara per tutti, non ci vogliono altre armi. Gli elicotteri da guerra Apache sono stati usati dal governo israeliano per assassinare i palestinesi, per bombardare le città di Gaza, Ramallah, Bir Zeit ed altre postazioni.
Per favore, per favore, per favore, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno qui in Israele e Palestina è quello di facilitarci la possibilità di ucciderci a vicenda.
E-mail:
President Bush president@whitehouse.gov
Vice-president Cheney Vice.President@whitehouse.gov
Sec'y of State Powell secretary@state.gov
and your local Congresspeople.
Scrivete una lettera semplice e chiara, una sola frase può bastare. L'unica cosa veramente importante è poter contare quanti sono contrari e quanti sono favorevoli. Per assicurare che il messaggio venga recepito esattamente, evidenziarlo subito fin dall'oggetto della missiva.
"STOP ALLA VENDITA DI ARMI AD ISRAELE". "Stop weapons sales to Israel- Stop helicopters-Apache sales to Israel".




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