CHIEDIAMO
LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE PER IL POPOLO PALESTINESE
Comunicato
di B'Tselem associazione israeliana per i diritti umani
Fermiamo l'uccisione dei bambini
Sabato un bambino di nove anni e' stato ucciso dall'esercito israeliano
ad Al Bireh. Nella settimana precedente l'esercito aveva ucciso un ragazzo
di 15 anni, Husam, a Qalandia. Secondo testimoni raccolti da B'Tselem
Husam e' stato ucciso da 4 pallottole, di cui tre lo hanno colpito alla
schiena. Il ragazzo e' stato colpito mentre tirava pietre da una distanza
di circa 100 metri.
Dal 29 settembre 2000 l'esercito israeliano ha ucciso 88 bambini e ferito
circa 4000. Questi in aggiunta ai 281 bambini uccisi dal 1987.
Il metodo israeliano per disperdere le manifestazioni e' alla base del
perche' tanti bambini sono colpiti da proiettili letali e di gomma. Regole
di fuoco : B'Tselem ha ripetutamente messo in guardia contro il fenomeno
del "grilletto facile" dei soldati che sparano anche quando le loro vite
non sono in pericolo. Lanciare pietre a soldati protetti (ndt: da blocchi
cemento, giubbotti e caschi) da una distanza di 100 metri non puo' essere
considerata una minaccia alla vita. "Proiettili di gomma" : B'Tselem rinnova
la propria richiesta che le forze di sicurezza israeliane usino mezzi
non letali per disperdere le manifestazioni e mettere fine all'uccisione
dei bambini.
Commento del traduttore: L'approccio "legalitario" e quasi asettico di
questa associazione e' alle volte sconcertante. Ma rimanendo in questo
ambito ,senza osservazioni ulteriori, e' risaputo che i proiettili cosiddetti
di gomma hanno un anima di acciaio e su un bambino hanno effetti devastanti..!
Sabato sera, sempre ad al Bireh , i soldati posizionati nell'insediamento
di Psagot hanno ucciso Ayda Daoud Fteiha, di 43 anni, madre di tre bambini.
E' stata colpita al petto da un proiettile sparato da circa 500 metri.
Questa e' la distanza che separa la postazione dei soldati dalla Friends
school, dove la donna e' stata uccisa. Fuoco a casaccio come abbiamo gia'
scritto in precedenza. La donna usciva da un negozio di abiti dove aveva
fatto compere. Come nel villaggio di Qaryout e' morto Ahmad Hasan Allan
di 25 anni, padre di 3 bambini, ucciso con un proiettile in testa mentre
tornava tranquillamente a casa.
Cosi' si muore in Palestina.
Dunque non e' un problema di struttura ma di giornalisti. Domenica 4 al
TG3 della RAI delle 22 circa , abbiamo ascoltato il servizio di Stefano
Pizzetti. Ha raccontato della bomba a Netanya in Israele, del tentato
linciaggio e di altro che e' accaduto nei Territori. In modo chiaro e
secondo noi equilibrato dal punto di vista giornalistico. Quindi si puo'
fare, signor Bonavolonta' ; prenda esempio !
E legga questo articolo:
ISRAELE CONFERMA
di Haggai e Irit Katriel
3 marzo 2001
Nascosti agli occhi del mondo, oscurati dalla cortina di fumo dei problemi
interni ad Israele, riportati come "scambi di fuoco" e " manovre di sicurezza"
i buldozer e i carri armati israeliani hanno per mesi evacuato ampie aree
della striscia di Gaza dagli abitanti palestinesi. Le aree interessate
sono innanzitutto quelle adiacenti agli insediamenti e ai posti militari
o lungo le strade che conducono ad essi.
Per la prima volta oggi una fonte israeliana conferma cio' che chiunque
abbia seguito i fatti sa gia'. Il canale 1 israeliano ha trasmesso : "l'esercito
israeliano sta attuando la presa di territori come obiettivo strategico
dell'attuale conflitto. Cio' e' stato rivelato da una autorevole fonte
militare. Secondo la fonte l'esercito sta acquisendo territori nelle zone
A per rafforzare le posizioni e chierire ai palestinesi che c'e' un prezzo
territoriale da pagare al conflitto" (traduzione dall'ebraico) Il sito
web del Jerusalem Post fornisce altre informazioni : " la fonte autorevole
dell'esercito ha detto che l'esercito sta lavorando per allargare i confini
degli insediamenti nella striscia di Gaza per rinforzare la sicurezza
dei coloni e dare ai palestinesi il messaggio che la loro violenza produrra'
solo danni " Estendere i confini degli insediamenti dice il pulito linguaggio
della propaganda. In termini crudi vuol dire espulsioni, evacuazioni,
pulizia etnica. Case abbattute , senza dare avvisi e con gli abitanti
terrorizzati sorpresi nella notte e mandati nelle tende della croce rossa.
Terre agricole spianate per circa 1000 chilomentri quadrati lasciando
i contadini senza proprietas' e mezzi di sussitenza. " I bombardamenti
israeliani hanno lasciato circa 4000 persone senza casa e oltre 500 case
sono state completamente demolite" scriveva il giornale Ha'aretz il 30
gennaio.
La situazione a Gaza e' spaventosa, e peggiora di giorno in giorno. I
militari hanno distrutto qualunque cosa, la gravita' di queste distruzione
ha bisogno di essere vista per crederci. Tutta la vegetazione, incluso
alberi di olivo e limoni, piante di banane, mango, capannoni agricoli,
serre e alberi di palma, lungo la strada dalla citta' di Gaza a Khan younis,
e' stata decimata. (...) Questa e' la realta' che "l'autorevole fonte
militare" chiama " allargare i confini degli insediamenti".
E i media stanno zitti, il mondo sta zitto, e "le necessita' di sicurezza"
giustificano ogni male. e i commenti di questa " autorevole fonte" andranno
sbiadendosi, senza proteste e senza alzare alcun dibattito in Israele
o in ogni parte dell' " illuminato occidente", che sta leggendo sui suoi
giornali che Israele SUL SERIO sta perdendo la pazienza e inizia il contrattacco.
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