CHIEDIAMO
LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE PER IL POPOLO PALESTINESE
COMUNITA'
INTERNAZIONALE SVEGLIA !
CAIRO, 11 marzo (Reuters)
- Il capo dell'UNRWA, l'agenzia per i rifugiati in medio oriente, Peter
Hansen, in un intervista alla Reuters ha dichiarato: " E' veramente difficile
sapere quanto i palestinesi possano resistere a questa chiusura. Le misure
israeliane non fanno che aumentare la poverta', la frustrazione e la violenza.
Per qualsiasi altro popolo del mondo potrei dire ancora molto poco ma
i palestinesi sono un popolo resistente per le sofferenze subite negli
anni. Non posso prevedere nulla ma sicuramente una corda tirata, anche
la piu' elastica, prima o poi si spezza. C'e' un limite alla resistenza
umana e per l'umanita' palestinese questo limite si sta tremendamente
avvicinando.
"Secondo l'Unrwa e la Banca Mondiale il numero di palestinesi da considerare
poveri e' aumentato del 50 % da settembre ad oggi, ora un terzo della
popolazione e' colpita dalla poverta'.
A RAMALLAH
Questa notte un altro passo nell'assedio totale. Dopo la strada da Ramallah
a Birzeit, Israele ha spostato il posto di blocco posizionato a sud di
Ramallah, sulla strada da e per Gerusalemme, ancora piu' a sud. In questo
modo anche il villaggio e il campo profughi di Kalandia sono presi nella
morsa. Di fronte al campo profughi, subito prima del villaggio di Al Ram,
sono stati posizionati anche dei carri armati. I veicoli che usavano strade
sterrate laterali per aggirare il blocco sono stati presi di mira dai
fucili israeliani. Veramente la situazione peggiora di giorno in giorno.
Allo stesso patriarca latino Michel Sabbah e' stato impedito dai soldati
israeliani l'ingresso al villaggio di Ein Arik vicino Ramallah dove avrebbe
dovuto svolgere una funzione religiosa cristiana. I soldati hanno rifiutato
l'ingresso anche se il patriarca ha lo status di diplomatico.
LUNEDI MATTINA ALLE 10 CORTEO CHE SI DIRIGERA' VERSO IL BLOCCO SULLA STRADA
DI BIRZEIT. TENTEREMO DI ESSERCI SE RIUSCIREMO A SUPERARE I CARRI ARMATI
A KALANDIA.
ABBIAMO TRADOTTO DUE APPELLI - CHIEDIAMO CHE VENGANO
DIFFUSI IL PIU' POSSIBILE
Appello urgente dall'Università di Birzeit, Palestina
CHE LA NOSTRA GENTE SIA LASCIATA VIVERE!
10 Marzo 2001
Noi, insegnanti e personale dell'Università di Birzeit, facciamo
appello ai nostri colleghi e agli amici nel mondo affinché divulghino
il nostro semplice, ma urgente messaggio: che la nostra gente sia lasciata
vivere!
Invieremo questo messaggio durante una pacifica marcia di protesta contro
i soldati israeliani e i loro carri armati che ad oggi ci impediscono
di raggiungere la nostra Università attraverso l'unica strada di
accesso che recentemente è stata bloccata. E' acuta anche la sofferenza
dei palestinesi che vivono nei villaggi circostanti che non hanno più
accesso ai mezzi di sussistenza e sono stati tagliati fuori dai servizi
sanitari, dalle scuole e dai posti di approvvigionamento.
Fino ad oggi chi ha protestato si è trovato di fronte solo a pallottole
e gas lacrimogeni. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per fare arrivare
il nostro messaggio a tutto il mondo. L'ondata di violenza contro la popolazione
palestinese è arrivata a dei livelli mai raggiunti prima. La politica
di assedio dell'esercito israeliano realizzata con la chiusura delle strade
e lo scavo di trincee intorno ai villaggi e alle città (palestinesi
N.d.Tr.) si è fatta sempre più dura, fino a rendere praticamente
impossibile per la gente soddisfare anche i più elementari bisogni.
Questa politica di assedio ora ha raggiunto anche l'Università
di Birzeit, impedendo a noi e ai nostri studenti di raggiungere il campus
universitario, fare le lezioni, continuare le nostre attività di
laboratorio e tutto ciò che concerne la vita accademica. Il 7 Marzo
2001 in piena notte l'esercito Israeliano ha distrutto una parte della
strada che collega l'Università con Ramallah, scavando trincee
e distruggendo almeno 400 metri di asfalto.
Questo danno all'unica strada di collegamento tra Ramallah e il villaggio
di Birzeit e altri 33 villaggi, con una popolazione di oltre 65000 persone,
ha comportato la totale interruzione della normale vita quotidiana.
Ad oggi le auto, le ambulanze, i mezzi di rifornimento provenienti da
Birzeit e dai villaggi vicini non possono passare da una parte all'altra
(degli sbarramenti e delle trincee N.d.TR.). Molte aree palestinesi abitate
sono già state ermeticamente sigillate nei giorni scorsi, nel pieno
disprezzo di tutte le regole di comportamento verso la popolazione civile,
in contravvenzione alle leggi internazionali e in particolare alla IV
Convenzione di Ginevra.
Queste misure sono veri e propri crimini di guerra, nel pieno senso della
parola. Con queste azioni diviene chiaro che tale politica di intervento
fa parte di una strategia a lungo termine che Israele sta attuando sia
nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania. Questa strategia è
stata portata avanti da ciascun governo israeliano, sia da quello di Barak
che da quello di Sharon, allo scopo di soggiogare l'intera popolazione
(palestinese N.d.Tr.) e rendere accettabile ciò che è inaccettabile.
Facciamo dunque appello a voi affinché AGIATE ORA:
1. Richiedete l'immediata fine delle politiche di chiusura
2. Fate richiesta per una protezione internazionale per la popolazione
palestinese.
3. Pretendete che Israele si adegui alle leggi internazionali.
Chiamate la più vicina ambasciata israeliana della vostra zona,
oppure mandate le vostre proteste al governo israeliano a questi indirizzi:
Benjamin Beneliazer, Israeli Minister of Defense: sar@mod.gov.il
Shimon Peres, Israeli Foreign Minister: sar@mofa.gov.il
Per ulteriori notizie consultate il Website di Birzeit: www.birzeit.edu
Appello del Coordinamento Palestine Monitor
9 Marzo 2001
Il primo giorno dopo l'insediamento del governo Sharon e' stato intensificato
l'assedio alle citta' e villaggi palestinesi. Ora sono completamente isolate
le une dalle altre. Le citta' diventano sempre piu' prigioni.
La strada chiusa il 7 marzo era l'unica che collegava Ramallah con diverse
zone intorno. Birzeit e Ein Arik sono isolate da fossati, barriere di
pietre e carri armati. i soldati impediscono di attraversare i blocchi
anche a piedi.
Questo significa che il 68% della popolazione che vive in aree rurali,
incluso i 90 villaggi attorno Ramallah, non possono raggiungere gli ospedali.
Gli operatori sanitari non possono entrare nei villaggi e svolgere i servizi
medici. Migliaia di persone non possono andare a lavorare. I contadini
sono di fronte ad una catastrofe per l'assenza di acqua e concimi. Gli
studenti e i professori non possono raggiungere l'universita' di Birzeit.
Nel pomeriggio dell'8 marzo chi partecipava alla marcia per la giornata
della donna ha tentato di rimuovere le barriere ma i soldati hanno aperto
il fuoco con proiettili e gas. Quello che sta succedendo non e' nulla
di meno che una guerra contro l'economia palestinese e un'aggressione
contro la popolazione civile.
Mai durante gli scorsi 34 anni di occupazione la situazione e' stata peggiore
per i palestinesi. Facciamo appello perche' ognuno chieda ai propri governi
di premere su Israele perche' metta fine all'assedio e all'occupazione.
Perche' si inviino proteste alle ambasciate israeliane per l'uso delle
punizioni collettive contro la popolazione palestinese cosi' come ai ministri
della difesa e degli esteri israeliani.
Benjamin Beneliazer, Israeli Minister of Defense: sar@mod.gov.il
Shimon Peres, Israeli Foreign Minister: sar@mofa.gov.il
altre informazioni al sito www.palestinemonitor.org
VORREMMO CHE LE ONG ITALIANE SI ATTIVASSERO CON PIU' VIGORE. TRA POCO
ANCHE I PROGETTI SARANNO COMPLETAMENTE BLOCCATI E VERRA' IMPEDITO AD ALTRI
DI INIZIARE !!!
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