CHIEDIAMO
LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE PER IL POPOLO PALESTINESE
Questa mattina alle 10.30 era programmata una manifestazione di donne palestinesi per
protestare contro la chiusura dei Territori Palestinesi che, dobbiamo ricordarlo, non sono
mai stati sollevati da questa punizione collettiva, nonostante le dichiarazioni del
governo israeliano.
Le donne, circa un migliaio, si sono ritrovate al campo profughi di Kalandia e hanno
cominciato a marciare in direzione di Gerusalemme. Hanno dovuto dunque passare il nuovo
check point che nei giorni
scorsi gli israeliani hanno imposto nei pressi del campo di Kalandia. Ne avevamo gia'
scritto nei giorni scorsi. File interminabili di auto e controlli serratissimi, ma questa
volta alle donne che marciavano pacificamente non sono stati imposti troppi ostacoli.
Finalmente hanno raggiunto il check point di Al Ram, quello che separa i territori
Palestinesi dall'area considerata dagli Israeliani come parte di Gerusalemme. Li' c'era
Lino, uno di noi che stava andando in ufficio a Gerusalemme. Come in qualsiasi paese del
mondo quando si vede una maniefstazione, soprattutto se pacifica, ci si ferma, si guarda,
insomma Lino si e' messo sul marciapiede e ha guardato il corteo passare. Non appena le
donne hanno passato il posto di blocco dell'esercito israeliano e dunque si sono trovate
dentro i confini territoriali di Gerusalemme, i soldati hanno lanciato alle spalle del
corteo una decina di bombe -suono, a grappoli, in mezzo alle donne che hanno cominciato a
scappare.
Vi abbiamo gia' raccontato altre volte di queste bombe. Si tratta di granate, se non altro
all'aspetto, anche se il loro effetto e' meno devastante. Fanno un boato tremendo, un po'
come quello di un petardo gigante. Per chi abita a Napoli potrebbero ricordare le
bombe -Maradona. Fatto sta che anche se non sono letali queste bombe-suono fanno male,
soprattutto se ti scoppiano vicino. Lino nella confusione generale nemmeno si e' accorto
che gli stava arrivando addosso una di queste bomba -suono, gli e' finita in mezzo ai
piedi e l'ha ferito al polpaccio. Insieme a Lino almeno cinque donne sono rimaste ferite,
tra le quali Hanan Ashrawi.
La RAi ha riportato che la manifestazione si svolgeva a Ramallah, mentre invece e' bene
sottolineare che tutto e' accaduto a Gerusalemme, come giustamente ha riportato l'ANSA, e
non nei "sanguinosi" Territori. Non c'erano Tanzim, ma donne. Non pietre, ma cartelli e
striscioni. Come a Birzeit la scorsa settimana e mille altre volte ,anche questa volta
l'IDF non aveva scuse per attaccare.
Lino ha il polpaccio un po' gonfio, ma sta bene.
Sempre questa mattina nei pressi di Betlemme un colono israeliano del blocco di Etzion e'
stato ucciso. Sharon ha subito rinforzato la chiusura di Betlemme, che mai era stata
completamente riaperta.
E sempre a proposito di chiusure e assedio vi traduciamo quanto ci arriva dal Palestinian
Media Center:
Gli israeliani hanno rinforzato l'assedio ai villaggi opalestinesi nel nord est della
Cisgiordania. A causa di questo i villaggi palestinesi di Kardala, Bardala & Ein
El-Beida, 75 km a nord di Jericho, sono stati completamente sigillati. L'esercito
israeliano hanno chiuso con una cancellata elettrica la strada che da questi villaggi
porta al distretto di Nablus e Jenin. Il cancello viene controllato dallavicina base
militare Barak. I buldozer dell'esercito inoltre hanno scavato una profonda trincea che di
fatto sbarra la strada principale e le strade sterrate secondarie, impedendo cosi'
qualsiasi movimento dei mezzi palestinesi; il cancello serve per controllare i movimenti
della gente a piedi. Testimoni oculari hanno riferito che i buldozer dell'esercito
israeliano hanno scavato trincee larghe 4 metri, profonde 2 e lunghe almeno 5 km.
I villaggi palestinesi della valle del Giordano settentrionale sono considerati il
principale bacino per la raccolta di ortaggi e verdure destinate al mercato della
Cisgiordania durante tutto l'anno. Le misure israeliane sono state prese nonostante
nell'area dall'inizio dell'Intifada non ci siano mai stati incidenti violenti.
I contadini palestinesi della zona hanno accusato l'esercito israeliano di aver intrapreso
queste misure con il solo scopo di privarli dei loro mezzi di sostentamento. Si tratta,
hanno aggiunto, di un tentativo di evacuare l'area.
Notizie dell'ultima settimana
Amira Nassir di 50 anni, una donna palestinese del villaggio di Faqou'a, e' morta sulla
strada per l'ospedale di Jenin. A 12 minuti dalla sua casa. Amira era diabetica e dopo una
crisi la stavano trasportando in ospedale. I soldati le hanno impedito di superare il
posto di blocco. I parenti che l'accompagnavano hanno cercato di percorrere un'altra
strada sterrata ma anche qui sono stati fermati da una jeep dell'esercito. la donna e'
morta durante questo girovagare.
Ahmed Bannar, di 19 anni , abitante vicino l'incrocio di Karni, nella striscia di Gaza, e'
stato ucciso da un solo proiettile sparato da israeliani mentre camminava per strada. Non
c'erano manifestazioni o scontri.
L'autopsia prova che la polizia sparo' contro gli arabi-israeliani
dall'articolo di Baruch Kra , corrispondente di Ha'aretz
I rapporti delle autopsie condotte dal laboratorio giudiziario contraddicono le
testimonianze della polizia israeliana secondo cui non erano stati sparati colpi contro i
manifestanti arabi lo scorso ottobre. Sicuramente due civili sono stati uccisi dai
proiettili della polizia durante le manifestazioni nei villaggi di Umm al fahm e Jatt in
Israele.
Un contadino palestinese di Gaza e' stato ucciso da proiettili esplodenti che diffondono
piccoli dardi. Questo tipo di proiettili erano usati dagli israeliani in Libano. Ma
qualcosa di simile e' stato gia' usato negli ultimi mesi. Il portavoce dell'esercito ha
detto che l'uomo "era stato visto in una zona dove i terroristi avevano posto una bomba in
passato...." ( ndt: per questo e' stato ucciso? ). Ma lo stesso portavoce si e' rifutato
di confermare l'uso di quel tipo di proiettili, aggiungendo " l'esercito usa i mezzi piu'
adeguati per garantire la sicurezza e contrastare le minacce.."
Da un articolo di Amos Harel su Ha'aretz
Due ricercatori di B'Tselem, associazione israeliana per i diritti umani, hanno assistito
direttamente al pestaggio, da parte di 5 soldati, di un palestinese al posto di blocco di
Betlemme. Il palestinese portava visibili i segni del pestaggio. i soldati avevano messo
al muro 40 palestinesi. Uno di questi e' stato preso da un soldato e portato in un luogo
nascosto alla vista. altri 4 soldati si sono aggiunti. Dopo alcuni minuti il palestinese
e' stato rilasciato e aveva visibili i segni delle percosse. L'ufficiale del plotone ha
infine minacciato i due di B'Tselem, che intanto si erano qualificati, di andarsene prima
che gli "spaccassero la faccia"
B'Tselem sostiene che diversi palestinesi vengono percossi ai posti di blocco.
Il portavoce dell'esercito ha dichiarato che sara' verificata la denuncia di B'Tselem ma
che la versione dell'ufficiale non corrisponde (ndt:?!)
Una bambina di sette anni, Fatme Suleiman, del villaggio di Jabba , a sudest di
Gerusalemme , e' stata investita dall'auto di un colono mentre era in strada. la ragazza
ha riportato fratture in molte parti del corpo.
torna indietro