Weekend in Liguria 2 |
Per chi abita in Piemonte o in
Lombardia, la Liguria rappresenta il mare più
vicino...tanto vicino da poterci trascorrere un weekend,
non necessariamente d'estate, ma anche fuori stagione,
quando tutto costa meno, non c'è molta gente in giro e
tutto sembra più bello. E' precisamente quello che abbiamo fatto noi, che abitiamo in Lombardia, un weekend di Gennaio, quando abbiamo deciso di visitare due borghi antichi, Cervo Ligure e Triora, il paese delle streghe, e le Grotte di Borgio Verezzi. Per il soggiorno abbiamo scelto un residence di Loano, a circa 60 km da Genova, molto bello ma decisamente poco caro, data la stagione. Scriveteci per conoscere il suo indirizzo, ne vale la pena! |
CERVO LIGURE
Si esce dall'Autostrada a
San Bartolomeo al mare e si fanno pochi chilometri di
Aurelia. Conviene lasciare la macchina lungo la strada e
iniziare la salita verso la Chiesa, che si vede dominare
il paese, da una qualsiasi delle stradine che si
affacciano sull'Aurelia. Il paese è veramente
incantevole, le case lungo le viuzze ripide e strette
sono restaurate, curate e ben tenute. Si arriva alla Piazza della Chiesa di San Giovanni Battista, barocca e grandiosa, con la facciata tutta dipinta a tinte pastello (più bella dell'interno, piuttosto spoglio). Dalla balconata della piazza si ha una stupenda vista sul Golfo d'Imperia. Proseguendo la salita si arriva alla sommità del borgo, dove si trova il Castello dei Clavesana, sull'omonima piazzetta, sede del Museo Etnografica del Ponente Ligure; purtroppo versa in uno stato disastroso: manichini che cadono a pezzi, polvere sovrana e poco ordine nella sistemazione dei pezzi...un'aria di trascuratezza che non gli fa per niente onore; per fortuna l'ingresso è gratuito! Si può anche salire sul terrazzo panoramico. Per le vie del borgo ci sono alcune (non troppe, ma belle!) bottegucce di artigianato: legno, ceramica, vetro, cuoio; niente corallo, come invece ci aspettavamo di trovare, essendo Cervo conosciuto nell'antichità per la pesca e la lavorazione di questo materiale. Bellissimo concludere la mattinata mangiando (all'aperto anche a Gennaio!) sulla piazzetta della Chiesa. |
TRIORA
Uscita dall'Autostrada ad
Arma di Taggia e risalita della Valle Argentina: sono 30
chilometri un po' lenti ma abbastanza panoramici; la
valle è quasi disabitata e coperta di boschi. Arrivati a
Triora si può parcheggiare appena fuori dal centro
abitato e si incontra subito il Museo Etnografico
della Stregoneria: già, perchè qui a Triora nel
1500 furono processate e condannate al rogo delle donne
del luogo, ritenute responsabili di una prolungata
siccità con le loro arti malefiche. L'ingresso al Museo costa 2 euro agli adulti ed 1 euro ai bambini di età superiore ai sei anni. Si sviluppa su tre piani, scendendo: i primi due sono dedicati alla fauna locale, a piccoli ritrovamenti dell'Età del Rame e all'etnografia, con allestimenti molto curati. al terzo piano si entra finalmente nell'Antro delle Streghe: qui sono raccolti i documenti del processo, oltre a piccole ricostruzioni con personaggi di legno dell'attività giornaliera delle cosidette "streghe". C'è anche una ricostruzione, per i bambini piccoli piuttosto impressionante, di due sale dell'Inquisizione, con una strega legata su un tavolo di tortura ed un Inquisitore. Il borgo è meno conservato di Cervo, ma molto suggestivo, tutto un susseguirsi di carrugi stretti e bui, che creano un vero e proprio labirinto. Nel complesso una vera ambientazione "da streghe". |
Arriviamo, seguendo le
indicazioni, fino alla Cabotina, casolare ormai in
rovina (ma restaurato) dove si diceva si tenessero le
riunioni delle streghe, cioè i sabba. Poco oltee c'è un negozietto che vende gnomi e fate di terracotta realizzati a mano, un po' cari ma molto belli. Per le vie del paese si trovano poi molti altri negozietti che vendono streghe in tutte le salse. |
LE GROTTE DI BORGIO VEREZZI
Aperte solo nel 1970, hanno
una parte visitabile lunga circa 800 metri, e un
dislivello di circa 28 metri. Sono formate da saloni
molto ampi intervallato da brevi tratti stretti. La
caratteristica di queste grotte è di essere molto
colorate: rosso, dovuto all'ossido di ferro, grigio,
dovuto al manganese, giallo-arancio, dovuto all'idrossido
di ferro. Le stalattiti hanno poi la caratteristica di
essere quasi tutte "a filo", con effetti
scenografici molto suggestivi, tipo ghiaccio. Le sale finali, alla fine dell'inverno (quando la stagione è molto piovosa), sono quasi tutte invase da laghi cristallini. Quando le abbiamo visitate noi c'era solo un fondo di acqua. L'ngresso per due adulti e tre bambini ci è venuto a costare 29 euro. |