C'erano una volta quattro re, che vivevano in un paese chiamato Il Paese delle Carte; il Paese delle Carte era diviso in quattro regioni, su ognuna delle quali regnava uno dei quattro re.A nord c'era il Regno delle Picche, freddo e ventoso; il suo re, sempre accigliato e scuro in volto, governava con durezza, e aveva il cuore gelido come un pezzo di ghiaccio. A sud si stendeva invece il Regno dei Cuori, caldo e pieno di sole; qui regnava il Re di Cuori con sua moglie la Regina, a detta di tutti la più bella Regina che si fosse mai vista nel Paese delle Carte. A est si trovava il Regno dei Fiori, in cui crescevano le rarissime e stupende rose nere, governato con saggezza dal suo re. Ed infine ad ovest il Regno degli Ori, dove le strade erano lastricate di oro e oro liquido scendeva dalle fontane; il suo re aveva un figlio bellissimo e molto fortunato, il Principe Settebello.
il Re di Picche Questi quattro re non avevano niente da desiderare e, direte voi, avrebbero potuto benissimo vivere in pace da buoni vicini; e invece erano anni e anni che erano in guerra tra loro, per il possesso del Castello delle Carte, che sorgeva proprio nel mezzo del Paese delle Carte, costruito da qualcuno di cui si era ormai perso anche il ricordo.I quattro re passavano tutto il loro tempo pensando a come conquistare il Castello delle Carte. "Domani manderò i miei fanti ad invadere il Regno dei Fiori", pensava il Re di Picche, "e da lì marcerò alla volta del castello". "Ho già messo in allerta tutta la mia guarnigione", meditava il Re di Cuori,"Se solo il Re di Ori provasse ad attaccarmi ci troverebbe preparati"E così, tra continui intighi e scaramucce il tempo passava, e nessuno dei quattro re riusciva a conquistare l'agognato castello.
Finchè, dopo molti anni, ormai vecchi, i quattro re decisero d'incontrarsi e presero una solenne decisione: si sarebbero giocati il Castello...naturalmente a carte!"Propongo di giocarcelo a scopa", disse il Re di Ori. "E già, così tu puoi far intevenire tuo figlio Settebello e vicere!|", protestarono gli altri Re. "E se ce lo giocassimo a briscola ?", propose il Re di Cuori. "Mi rifiuto decisamente", ribattè il Re di Picche."Ho io una proposta da fare", intervenne allora il Re di Fiori; "Propongo di giocarcelo a passalacarta". "Passalacarta...e che gioco è?", chiesero in coro gli altri tre Re. "Ognuno di noi avrà dieci carte; a turno pescheremo una carta dal nostro vicino e vincerà quello che per primo avrà tutte e dieci le carte dello stesso seme".La proposta sembrò a tutti accettabile, perchè si trattava di un gioco di pura fortuna; il giorno e l'ora stabilite iniziò quindi solennemente, nella sala centrale del Castello delle Carte il grande torneo di Passalacarta.

il Re di Cuori

il Re di Ori La sera del primo giorno nessuno dei quattro Re aveva ancora vinto, per cui decisero di fare una pausa per la cena; dopo cena ripresero a giocare e giocarono tutta la notte, ma il mattino dopo nessuno ancora aveva vinto; e così continuarono per tutta la settimana seguente, e nessuno riusciva a vincere, perchè vincere a passalacarta è proprio impossibile!Riscoprirono però il piacere di stare insieme a giocare e chiacchierare, tanto che a poco a poco anche il vincere diventò poco importante; anzi, i quattro Re speravano in cuor loro che nessuno vincesse, in modo da poter prolungare ancora il piacere dello stare insieme.Insomma, dopo un mese i quattro Re, ormai ritornati amici come un tempo, proclamarono solennemente che d'ora in avanti non ci sarebbero mai più state guerre nel Paese delle Carte.E il Castello? Beh, decisero di comune accordo che non sarebbe stato di nessuno, ma tutti l'avrebbero usato per organizzare grandi tornei di scopa, briscola, scala 40 e rubamazzetto.E da quel momento la pace regnò indisturbata nel Paese delle Carte!

il Re di Fiori

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