La figura della Gibiana (o Giubiana o Giobiana) è una figura folcloristica molto conosciuta in Lombardia e probabilmente, sotto altri nomi, in tutto il nord Italia. Viene rappresentata solitamente come una vecchia che vive nei boschi, molto magra e molto alta, di aspetto bruttissimo; porta un paio di lunghe calze rosse ed è talmente alta che è in grado di camminare sulle cime degli alberi, tendendo tranelli e imboscate agli ignari passanti. In molti paesi della Lombardia l'ultimo giovedì di Gennaio (da cui il nome Gibiana) viene costruito un enorme fantoccio cui la sera viene appiccato fuoco; probabilmente questo falò propiziatorio ricorda antichi festeggiamenti per la fine dell'inverno. Sulla Gibiana si raccontano a livello popolare molte leggende e fiabe, quasi tutte "orrorifiche"; quella che vi presentiamo qui è una versione un po' edulcorata di un raccontino brianzolo, cui abbiamo leggermente cambiato il finale per renderlo meno truce alle orecchie dei bambini.


la Gibiana Una volta nei boschi qui intorno viveva una donna vecchissima, molto brutta, che si divertiva a far dispetti e spaventare tutti i bambini del paese, la Gibiana. Era molto alta, tanto alta che riusciva a passeggiare sulle cime degli alberi, e portava sempre un paio di buffe calze rosse. Un giorno la mamma disse a sua figlia Caterina:" Vai in paese a prendere un po' di olio per il lume". A quei tempi non c'era la corrente elettrica in casa, e per avere un po' di luce bisognava usare dei lumi che funzionavano con l'olio. Per andare in paese però Caterina sapeva che avrebbe dovuto attraversare il bosco dove viveva la Gibiana, per cui disse alla mamma:" Non voglio attraversare il bosco da sola, ho paura della Gibiana". Ma la mamma, che come tutti i grandi non credeva all'esistenza della vecchia, insistette tanto che alla fine Caterina fu costretta a cedere e si incamminò verso il paese. Aveva fatto solo poca strada dentro il bosco che subito le si parò davanti la Gibiana che le chiese:" Dove stai andando, Caterina ? ". La poverina, tremando come una foglia, le rispose che stava andando in paese a prendere un po' di olio per il lume. "Bene, al tuo ritorno voglio che ti fermi a farme vedere che cos'hai comprato", le disse la Gibiana.
Caterina arrivò fino n paese, comprò l'olio, ma pensava tra se e se;"Se mi fermo a far vedere alla Gibiana cos' ho comprato, lei sicuramente me lo ruberà... devo fare un altra strada". E infatti, dato che nel bosco passavano due sentieri, Caterina prese l'altro. Ma la Gibiana che, alta com' era poteva camminare sulla cima deglia alberi, la vide e le si parò davanti dicendo:" Volevi ingannarmi, ma io ti ho trovato lo stesso!". Le prese la bottiglia con l'olio, se lo bevve tutto e la riempì di pipì. Quindi la lasciò andare dicendo:"Bada bene di non dire niente alla tua mamma, se no stanotte verrò a portarti via". Caterina disperata andò a casa e non disse niente alla mamma, come le aveva ordinato la Gibiana. Ma la mamma naturalmente non riusciva ad accendere il lume con la pipì della vecchia, per cui alla fine Caterina fu costretta a confessare tutto piangendo. La mamma allora le disse:" Non preoccuparti, Caterina, la Gibiana ha ingannato noi, e noi inganneremo lei. Faremo così: tu stanotte dormirai nel lettone con noi, ed al tuo posto metteremo una bambola vestita di spine. E così fecero.

il falò della Gibiana

Venuta mezzanotte Caterina sentì una voce provenire da fuori che diceva:" Vengo a prenderti, Caterina... sono sul primo gradino, sul secondo, sul terzo...". Caterina, nascosta sotto le coperte nel letto del papa e della mamma, tremava come una foglia. "Arrivo, Caterina, sono sul quarto gradino, sul quinto, sul sesto...". "Chissa se la Gibiana si lascera ingannare", pensava ancora Caterina. "Ormai ti ho preso...sono sul settimo gradino, sull'ottavo, sul nono...". E così dicendo la Gibiana entrò in casa, andò al letto di Caterina, sollevò le coperte, prese la bambola ed in un sol boccone la ingoiò. Ma il vestito di spine, appena arrivato giù nella pancia, iniziò a pungerla e a pungerla, tanto che iniziò a gridare e ad ululare per il dolore, e scappò via dalla casa tanto veloce che nessuno la rivide piu da quelle parti e, chissà, forse sta ancora correndo !

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