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Cenni storici su Arlena Di Castro

E' opinione corrente che il nome di Arlena sia stato dato al paese da alcune famiglie che nel XVI secolo vi si trasferirono da Allerona , comune in provincia di Terni che un tempo veniva chiamato anche Lerona, Allerano, Arlona. Tuttavia esiste un documento dell'823 nel quale si fa menzione, tra alcune altre terre del circondario tuscanese, di un villaggio denominato " Arnena ", e nella bolla pontificia che eresse il ducato di Castro, il Castello è chiamato "Arleum ". Sulle origini di Arlena ben poco si conosce. Secondo alcuni storici nel suo territorio doveva sorgere l'antica città etrusca di Contenebra come è supposto da numerosi rinvenimenti archeologici avutisi nella zona, tra cui resti di terme con mosaici e tubi di stagno per condottare le acque. In questo caso Arlena avrebbe forse potuto avere origine proprio da Contenebra, sia come " pagus " da questa dipendente, sia come rifugio per gli abitanti scampati a un attacco saraceno che distrusse la città stessa. Il primo documento nel quale si parli di Arlena è un'antica pergamena dell'823 conservata nel monastero di S. Salvatore, sul Monte Amiata: è un atto di donazione ai monaci, da pane di Walperto di Rofano, di alcuni territori posti nella zona di Tuscania e di Viterbo, tra i quali il villaggio di "Arnena ". E tale nome è ripetuto in una bolla di Alessandro IV del 1258 con la quale viene soppresso il monastero toscanese di S. Giuliano e trasferiti alle monache di S. Chiara i relativi beni, tra cui appunto " terras et vineas in Arnena ". Nel XV secolo gli abitanti, per ragioni che s'ignorano completamente, abbandonarono le loro case e si rifugiarono su un vicino colle ove sorgeva un castello che venne denominato Civitella d'Arlena. Il borgo perciò rimase spopolato e in seguito il cardinale Alessandro Farnese fece venire per ripopolarlo, come se già detto, alcune famiglie di Allerona; le quali " vennero a vedere il luogo, ed essendogli piaciuto, se gli dettero terreni per piantar vigne, e per sementare a lor sufficenza, e siti per fabbricar case, con esentarli per 10 anni di non pagar cosa alcuna, quali passati dovessero delle vigne, che delle case fabbricate, pagare il doppio, a riconoscimento, siccome pagano; e tuttavia si va fabbricando, concorrendo sempre gente di quel Paese ad abitarvi; e vi sono buonissime possessioni e vigne, e vi si raccolgono buonissimi vini " . Nel 1537 Arlena entrò a far parte del Ducato di Castro, e quando questo scomparve in seguito ai noti avvenimenti che culminarono con la distruzione della sua capitale, venne nuovamente incamerata dalla S. Sede. Nell 1788 Pio VI la concesse in enfiteusi al conte Alessandro Cardelli e nel 1808 la Camera Apostolica la vendette al principe polacco Poniatowski. Arlena è un paesino di 900 abitanti, situato tra Tuscania e Canino. Arrampicato su un colle a 260 m. sul livello del mare, guarda timidamente l'aspro paesaggio che lo circonda: macchie, come quella di Pantalla, che lo separano dal territorio di Tuscania; boschi, nidi di animali selvatici (la zona è molto ricca di selvaggina e pertanto è meta preferita di cacciatori, soprattutto ternani e fiorentini); qua e là fette di terreno fertile, brillante al sole di giugno di alte spighe, o in autunno verdeggiante di ulivi carichi di drupe. Nel suo territorio fossi e ruscelli si intrecciano fra loro formando una rete gorgheggiante: l'Infernetto, il fosso della Vena (che insieme danno origine all'Arrone), più ad est il Pellicone, a nordovest il Cappellaro, che divide il territorio da quello di Tessennano. Arlena è circondata ancora dai territori di Piansano e di Cellere. La parte sud del paese è denominata " Castelvecchio" ed occupa l'area dell'antica "Rocca", di cui rimangono notevoli avanzi e della quale le abitazioni hanno utilizzato le spesse mura del perimetro esterno; (il fossato del ponte levatoio, riempito dalle macerie, costituisce oggi un tratto dellà rete stradale della provinciale Tuscania-Canino). Nel territorio affiorano o vengono alla luce spesso tombe etrusche a grotta e a fossa. Esistono anche cunicoli lunghi diversi chilometri, ma sono troppo bassi per poterne effettuare una ricognizione. La popolazione è dedita come la maggior parte degli abitanti dei paesi vicini, all'agricoltura e alla pastorizia; non vi sono industrie, ma il territorio è ricco di pomice e si ha una abbondante spedizione di tal materiale verso i centri del Nord. S. Rocco è il patrono, festeggiato ogni 16 agosto; un tempo e tutt'oggi in questo giorno la festa è movimentata dal celebre " Palio "; e gli Arlenesi in questa occasione mostrano i loro vestiti più belli, e sgranocchiano noccioline americane e partecipano in massa alla entusiasmante Tombola che si gioca nella piazza. Ancora sentita è la ricorrenza di S. Antonio Abate, il 17 gennaio; per l'occasione si celebra una messa cantata, si accende un grande " fuoco " e si dà il via alla tradizionale benedizione delle bestie. La chiesa parrocchiale, in stile barocco, è dedicata a S. Giovanni Battista.

Cenni generali su Arlena Di Castro

Arlena Di Castro,è un ridente paesese della provincia di Viterbo,situata in una zona particolarmente felice per quanto riguarda la vicinanza,sia dal mare che dalla montagna. Infatti la costa tirrenica con Montalto Di Castro e Tarquinia dista una trentina di km,mentre percorrendo la cassia in direzione nord ci troviamo, a circa 60 km alle pendici del Monte Amiata (1814 m),dalla cui sommita'si scorge un meraviglioso panorama,al centro del quale possiamo notare il Lago Di Bolsena;che dista da questo paese,solo 15 km.la vicinanza da Roma (100 km),fa si che durante il periodo estivo,e nei fine settimana di primavera,il piccolo borgo viene popolato da villeggianti.Arlena,è un paesino situato a circa 265m sopra il livello del mare,con una superficie totalmente pianeggiante,ad eccezzione di una zona collinare denominata Civitella;sulla cima del quale sono ancora visibili i ruderi di un antico castello.gli abitanti di questo paese,circa 850 sono dediti in parte all'agricoltura,in parte nel settore impiegatizio,e una piccolissima parte lavora nel commercio e nell'artigianato.anticamente il territorio di Arlena di Castro ,faceva parte del Ducato Di Castro,e gia'dal 1630 Arlena è descritta in una relazione,redotta da Benedetto Zucchi per il duca Odoardo Farnese,come un piccolo borgo di circa 300 abitanti,la cui massima rendita economica era rappresentata, dalla possibilita' di seminare le terre della Tenuta Di San Giuliano,proprieta' della mensa vescovile di Tuscania e Viterbo.

Oggetto archeologico del territoriodi Arlena Di Castro

Nel territorio di Arlena Di Castro,è da notare la presenza di tombe etrusche,aree di frammenti fittili,necropoli di tombe a fossa,e ruderi di antiche fortificazioni murarie e resti di un castello medievale.Tutto questo lo possiamo trovare, in localita' vicine al centro abitato.Vanno ricordati i ruderi della rocca di Castelvecchio, la chiesa di San Rocco,attualmente inserita nel contesto urbano,ma al momento della sua fondazione,sorgeva isolata in campagna;la costruzione di questa chiesa risale al 1460.in fine va ricordata la chiesa di San Giovanni Battista, e l'oratorio del santo sepolcro,edificio risalente dalla trasformazione di una struttura settecentesca,e a sua volta ripresa da un edificio piu'antico.le ristrutturazioni degli ultimi anni,di questo centro un luogo ideale, per poter trascore serenamente giorni di riposo,per chi vive continuamente nel trambusto delle grandi citta'.

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Ultima modifica: 25 giugno 1999