Il ministro degli esteri canadese
dice che il suo paese non rifiuta la possibilità
dell’ embargo contro l’Iran per l’assassinio del
giornalista Canadese Zahra Kazemi sotto la
tortura. Mentre visitava la sede di Unione Europea
a Bruxel ha detto che in Iran la situazione dei
diritti umani non è cambiato. Pier Pigro ha detto
che Canada solleciterà i paesi amici e alleati a
fare tutti insieme pressioni sull’Iran. Ha detto:
Noi abbiamo cercato d’avere un dialogo con l’Iran
ma il risultato era un ridicolo pagliacciata.
Il ministro canadese dopo la visita
con la sua collega belga parlando con i
giornalisti ha affermato: E’ chiaro che ambedue
siamo arrabbiati dal modo con cui la giustizia
iraniana ha trattato la questione della morte di
ignora Kazemi. Non perdiamo nessun occasione per
rimettere in discussione la questione. Ha
continuato: Noi vogliamo sapere che cosa è
successo in carcere. Loro dicono che è stato un
incidente, è caduta, molto bene lo capiremo.
Quando avrete la sua cadavere potete capire queste
cose.
Zahra Kazemi giornalista canadese
d’origine iraniana, 54 anni, mentre l’anno scorso
fotografava manifestazioni davanti a carcere Evin
a Teheran è stata arrestata. Dopo tre giorni è
stata trasferita in un ospedale militare in coma
ed è morta. Il governo iraniano si è rifiutata di
consegnare il corpo al figlio residente in Canada
e l’ha seppellita in fretta. La madre durante il
processo ha testimoniato d’aver visto il corpo
della figlia con segni innegabili della tortura:
l’avevano tirato le unghie e le sue mutande erano
pieno di sangue. Oltre la violenza carnale
l’avevano bruciato il corpo con le sigarette. Il
tribunale dopo la testimonianza inattesa della
madre ha sospeso il processo e ha deciso di non
procedere. Il governo canadese ha richiamato il
suo ambasciatore e ha chiesto la consegna del
corpo della giornalista uccisa richiesta dal
figlio canadese che gode dell’appoggio di intera
categoria dei giornalisti canadesi.