Molti  intellettuali europei conoscono Zarathustra in riferimento alla dottrina del superuomo elaborata dal filosofo tedesco Friedrich Nietzsche e il suo saggio Così parlò Zarathustra inconsapevole che l'interesse di Nietzche per Zarathustra non ha nessun nesso con il pensiero e la religione di Zarathustra.

 Quando gli arabi conquistarono l’Iran (la Persia) imposero la proprio religione a forza di spada. Appoggiavano la testa degli iraniani sul tronco di legno e dicevano o ti converti in Islam o ti taglieremo la testa nel nome di Dio. Ovunque passavano lasciavano una piramide costruita da teste tagliate; uccidevano pure i gatti e gli animali domestici. Bruciavano libri e biblioteche ribadendo che tutto ciò che c’è da leggere è stato detto da Dio in Corano. Per questo i seguaci di Zartosht (Zaratustra) oggi sono appena 300 mila persone, la maggioranza di essi residenti in India dai tempi di colonialismo arabi-islamico e gli indiani li chiamano Parsi che significa persiano. D’altra parte i seguaci di Zartosht non hanno mai tentato di convertire gli altri alla propria religione. Per il pensiero zaratustriano non è necessario propagandare la propria religione ma i propri principi che sono accettabili universalmente da chiunque e da qualunque fede religiosa.

Molti principi teologici delle religioni maggioritarie del mondo odierno sono stati delineati negli scritti di Zartosht. E’ vero che il numero dei seguaci di Zartosht è così poco da poter giustificare indifferenza e disattenzione ma zaratusrianismo non è una religione morta al quanto i suoi principi sono presenti in tutte le altre religioni monoteistiche e sono accettabili pure dai laici. Il punto di partenza di Zartosht è affermare che l’uomo nella vita non fa altro che ricercare la felicità, naturalmente ciascuno a modo suo e con le sue convinzioni. Secondo la fede zaratustriana questa ricerca è possibile soltanto in condizioni di pace e prosperità e per vivere in pace con gli altri è indispensabile “il rispetto” per altrui, per il suo modo di pensare e vivere. Proprio per questo nessun Re persiano ha tentato di propagandare la propria religione che era quella zaratustriana e nessun seguace di Zartosht tenta di convertire le persone di altre fedi alla propria. Gli zoroastriani sostengono la libertà di pensiero, di parola e di azione. Quindi la libertà individuale e la parità assoluta tra l’uomo e la donna sono sacri e inviolabili. Viviamo in un mondo, secondo zaratustra, dove la lotta cosmica tra il bene e il male è perenne e si rispecchia in ogni nostra azione. La scelta del bene porterà alla pace e alla libertà (in rispetto per le diversità) e l’amore mentre la scelta del male porterà alla guerra, alla distruzione, alla povertà, all’odio e alla tirannia. Il mondo è luogo di attività dell’uomo e la religione è l’armonia dell’essere umano con le forze dell’esistenza e con la legge di natura. Il concetto di rispetto si allarga a tutto l’universo, rispetto alla vita si allarga al mondo animale e vegetale. Acqua, terra, luce e aria devono essere rispettate e mantenute integre.

In breve l’insegnamento di Zartosht si condensa in tre precetti: buoni pensieri, buone parole, buone opere. Verità, giustizia e onestà sono i parametri per distinguere il bene dal male. Gli uomini sono tutti uguali senza alcun differenza. L’uomo non è un peccatore, ne schiavo e sottomesso al Dio ma se vuole può assomigliargli perché Dio è l’intelligenza pura. L’uomo è libero ed è padrone del suo destino. L’uomo e la donna sono uguali e di pari dignità e le donne possono essere sovrani, sacerdotesse, guide spirituali e comandanti. Tutti devono impegnarsi a migliorare la qualità della propria vita e con onesta, costruttività e allegria cercare il benessere.

Zartosht non ha mai parlato di “Aldilà” e i suoi seguaci ritengono che il Paradiso e l’Inferno sono concetti della mente e la coscienza e sono risultati del nostro operato e possiamo vederli realizzati durante la propria vita. Zartosht ha operato per la soppressione di templi, clero, preghiere, riti e sacrifici d’animali. Per un seguace di Zartosht la migliore preghiera è la vita vissuta con rispetto e onestà sostenendo la giustizia e la pace. Non ci sono santi, ne miracoli, ne l’odio e ne il fanatismo.

Il libro dello zoroastrismo si chiama Avesta di cui ci è rimasto un quinto. E’ diviso in cinque parti; 21 libretti in versi e prosa.

Zartosht deve essere vissuto tra 1750 e 500 anni prima di Cristo. La maggioranza dei ricercatori sono concordi che nell’ anno 630 a.C. nacque Zartosht in una località dell’Iran orientale probabilmente a Batteria città del Khorasan dell’epoca.

Questo testo è soltanto un cenno introduttivo, in seguito sono indicati fonti bibliografiche e siti web per coloro che desiderano approfondire la propria conoscenza in merito. E’ da sconsigliare per le prime letture evitare le opere scritte da ricercatori tedeschi o di lingua tedesca perché spesso anche inconsapevolmente ci sono tracce delle ideologie pseudo-ariane e pangermanismo di questi autori che involontariamente offendono il pensiero di Zartosht. I seguaci di Zartosht sono lontani da ogni pensiero ambiguo che possa portare alle conclusioni razziste. Questi autori vengono disdetti dalla storia perché nessuno può mettere in dubbio che dalla conquista di Babilonia ebbe inizio l’splendore del primo impero persiano ed universale, zoroastriano. Da quel momento iniziò l’amicizia tra gli iraniani e gli ebrei e il profeta Daniel come consulente di Ciro è testimone di una amicizia antica quanto la storia.

 

Lo zoroastrismo di Paul du Breuil - il melangolo, oppure Così parla Zaratustra a cura di Daryush (Hossein) Bakhtiari - Settimo sigillo

Babak Parsi

 

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