FLUIDITY

 

 

 

Fluidità è la parola chiave. Fluidità in quanto lo stesso termine informazione può essere inteso come qualcosa che è continuamente in-formazione, plasmabile in ogni momento e per questo fluido. Questo concetto appare oggi importante come non lo era stato mai, prima della venuta, appunto, dell'Era dell'Information Technology. La nostra epoca è fortemente segnata dal suo interno, infatti, dal metabolismo delle informazioni e degli scambi comunicativi. "Nascono in questo contesto le figure dei flussi, dell'onda, dei gorghi, dei crepacci, dei cristalli liquidi [...] [fluidità] Descrive il costante mutare delle informazioni e mette l'architettura a confronto con le frontiere di ricerca più avanzate..." [1]. Fluidità insieme a complessità. E' possibile, ora, riflettere su questo tema che, a mio parere, si rende universalmente valido dal macroscopico al microscopico. Appare evidente che la tendenza contemporanea, per quello che riguarda l'urbanscape, sia quella dell' infiltrare nella città consolidata, al liberarsi delle sue maglie, una volta occupate dalle attività produttive, oggi in disuso, la società dell'informazione (quello che accade a Bilbao con il museo Guggenheim ne è un chiaro esempio). La città è resa complessa e risulta permeata e attraversata dal suo interno dal flusso delle informazioni, delle comunicazioni, delle connessioni. Anche per quanto riguarda il paesaggio avviene lo stesso procedimento: questo è permeato dalla fluidità dell'informazione, la città è integrata con la società caratteristica di quest'era nuova. Passando dal macroscopico al microscopico, ci si rende conto di come, la tecnologia stessa si stia insinuando nelle nostre architetture come avviene per l'informazione, il paesaggio e l'urbanscape. Lo sparire e il progressivo miniaturizzarsi della tecnologia ha liberato progressivamente l'architettura dalle limitazioni spaziali che aveva un tempo, causate, dalle sue componenti tecnologiche. L'architettura diviene reattiva grazie alle nuove tecnologie informatiche , può proiettarsi nello spazio urbano interagendo con l'ambiente di quest'ultimo non in modo statico, ossia con la sua semplice presenza puramente volumetrica, ma attraverso la sua capacità di farsi fluida e generare una risposta dinamica.

L'architettura, dunque, rinnova dal suo interno il significato: ora è intesa come spazio fluido e performAtivo.

 

[[1] Antonino Saggio, da "Nuove sostanze. L'informatica e il rinnovamento dell'architettura".

 

 

BACK