Lezione del 14 aprile 2004

 

 

 

LA LUNGA CRISI DELL' OTTOCENTO

L'ampiezza della crisi alla nascita del mondo industriale. Vi fu un lungo travaglio che va dall'inizio dell' Ottocento fino all'inizio del Novecento. Oggi siamo in una fase di ricerca che è paragonabile a quella che ha investito l'Architettura in questi 120 anni. Le tappe del percorso sono segnate da questi elementi: primi germi di inizio di un cambiamento di paradigma dell'Architettura, sono eccezioni, non la norma, le più cariche di significato.

Lo schema a priori boullee/durand. Nascono queste punte rivoluzionarie di Architettura in Francia: il tema proposto è rivoluzionario, illuminista. Esso tende a porre la ragione al primo posto: sono tutti enzimi che arano un terreno. Un altro processo dell'inizio dell' Ottocento si basa sulla logica di tipo classificatorio dell'Architettura, fissando proporzioni tra le parti, classificando tipi edilizi; l'Architettura tende ad assimilare alcuni processi prevalenti nella società dell'industria: questi sono piccolissimi avvicinamenti, sono fenomeni diversi l'uno dall'altro nemmeno collegati tra loro.

La logica della costruzione. Prende piede la figura dell'ingegnere, inventore dotato di raziocinio. Egli è in grado di supportare con il calcolo questa creatività nelle macchine e nelle grandi costruzioni (macchine e ponti) che servono alla società industriale. La figura propulsiva è proprio quella dell'ingegnere, mentre l'architetto è "impellicciatore di facciata", è una figura di retroguardia, attardato e legato unicamente ad un discorso puramente stilistico.

L'artigianato totale. Cominciano, a questo punto, ad emergere separatamente la ricerca verso la totalità. Di contro all'industrializzazione compaiono temi culturali che riecheggiano quelli del passato, i quali, hanno al centro dei loro contenuti la produzione artigianale e pittorica. Morris, da una parte, sposa temi antiindustriali ed innesca ragionamenti fondamentali per quello che verrà in seguito. E' un movimento continuo che fa parte di un mondo unico e totalizzante che avrà una parte importante solo successivamente innescando un modo di pensare globale che pone in primo piano il momento medievale, creando un'attenzione implicita verso i fenomeni di astrazione, un rapporto meno formalizzato con l'architettura. Questi piccoli fenomeni erodono il modello dell'architettura tipicamente quattrocentesco e legato alla nascita della prospettiva, ora, con la nascita del mondo industriale, non più valido.

Interscambiabilità e poi lo stile. Nell'ultimo decennio dell'Ottocento vince uno stile sugli altri. Per la prima volta in tutto il mondo si afferma l'Art Nouveau. Vengono utilizzati materiali di origine industriale unitamente a strutture moderne, tutto ciò in un contesto romantico-floreale. E' uno stile ambiguo che evoca un mondo antiindustriale e fortemente legato all'artigianato in contrasto con i fenomeni portati dalla rivoluzione del Settecento. Per la prima volta, con la comunicazione, lo stile conquista il mondo.

Il simbolo della contraddizione. L'Architettura vive una contraddizione. L'edificio simbolo della rivoluzione industriale è la stazione. Questa porta una serie di contraddizioni non in una zona marginale ma al centro della città. Contraddizioni anche dal punto di vista costruttivo-architettonico: si scontrano il mondo dell'efficienza industriale con le sue strutture in ferro e vetro, che non viene rilevato ma nascosto, mascherato da un'Architettura che sembra appartenere ancora al tardo Quattrocento. Questo luogo della contraddizione in Italia mostra il suo primo esempio moderno di stazione differente dal tipo di edificio di cui sopra. L'Art Nouveau racconta un'altra storia, non quella reale che preannuncia alla Prima Guerra Mondiale: esso crolla immediatamente.

Fermenti nuovi: i nuovi P. Un settore fondamentale è quello legato alle ricerche letterario.figurative che partono dal 1870. Avviene una drastica rottura della visione, nella maniera di percepire i fenomeni. Nella città vi è un nuovo paesaggio: questa nasce dalle modifiche imposte dal modello industriale, dove comincia ad arrivare l'illuminazione: non ci si trova più in una condizione buia. Nasce un sentire in cui, all'idea di quadri controllati e statici dipercepire il mondo con la simmetria e la staticità dei punti di vista, si sostituisce il concetto di simultaneità, frammentarietà come maniera di indagare, conoscere, raffigurare e poi progettare.

La logica A. La parola guida del mondo industriale è l' analiticità. Nel mondo industriale tutto è analitico: la base su cui si regge il modo di ragionare legato al mondo dell'industrialesimo è quella di isolare le parti costituenti il problema e, solo allora, risolverlo. Il processo procede dagli elementi parziali e diviene base del processo scientifico. Fino a che il problema non divenne eccessivamente complesso. Da questo nasce l'analisi ed il pensiero matematico. Mentre la produzione artigianale è di tipo sintetico, in quanto tutto è prodotto da un individuo, l' industrializzazione si basa esclusivamente sull'analiticità, la suddivisione dei compiti. Da una parte c'era un sentire dinamico della città contemporanea, dall'altra la tendenza della società industriale a gravare sull'analisi e sull' individualizzazione. Cezanne lavora sull'analiticità, egli apre una delle grandissime porte su cui verterà l' Architettura. L'artista riduce i soggetti alle forme primarie, poichè l'analiticità non può essere che astratta. Gli oggetti della composizione hanno un proprio valore autonomo, esprimono l'analiticità degli elementi costituenti.

Verso l' I. Il fenomeno dell'individualizzazione porta alla scelta di determinati punti di vista.

La logica S e quindi di nuovo A. Caillebotte è ossessionato dal problema della serie.

No Pa del B, Arte è D e quindi la Ar come N. L'astrazione arriva alle estreme conseguenze con Picasso in cui, se tutto è analitico e astratto, tutto diviene oggetto --> avviene una spersonalizzazione: l'estetica nata dall'analiticità industriale tende a portare ad una distanza, ad una differenza tra rappresentazione e rappresentato. La figura, in Picasso è conformata da una lettura analitica di piani; essa è resa solida.

Questa linea oggettiva si scontra con qualche altra linea che appartiene al periodo dell'Ottocento: il programma personale di Van Gogh, non può essere compreso se non soggettivamente. Questo fenomeno, che lega Van Gogh all'Espressionismo è assolutamente minoritario e non darà la nascita al modello vincente della società industriale. Il processo arriva ad un compimento soltanto nel 1925 quando nasce un'architettura rivoluzionaria che ribatte i fenomeni attraverso i quali l'architettura del rinascimento era concepita. L'architettura di cui stiamo parlando è rappresentata dall'edificio del Bauhaus di Walter Gropius, edificio spartiacque.

Ecco le categorie di analisi dell'architettura:

ARCHITETTURA RINASCIMENTALE <----------------------->ARCHITETTURA INDUSTRIALE

STRUTTURA ___________continua____________________________discontinua

UTILIZZO______________ rappresentativo____________________sociale

VISIONE_______________ sintetica e prospettica_____________analitica e antiprospettica

CITTA'__________________ chiusa______________________________aperta

COMUNICAZIONE_____ figure con significato_____________ figure senza significato

L'architettura del modello rinascimentale era basata su delle figure con significato simbolico: oggi, invece, si basa su figure senza significato. Gli elementi che componevano l'architettura del Rinascimento erano nominabili, all'interno del modello creano un'architettura con valori di rappresentatività. Oggi, di contro, si tende a parlare in termini sempre più astratti: le figure, le immagini, non hanno più significato nella loro singolarità ma soltanto nel loro insieme.

Catalizzatore. E' un elemento che fa sì che tutti gli altri siano tenuti insieme come da un legame chimico. Il Bauhaus rappresenta per ogniuno di quei punti una rivoluzione pazzesca; la tipologia: il processo di progettazione sui modelli rinascimentali parte da una tipologia edilizia, adesso, si parte dall'organizzazione delle funzioni a partire dalle quali si struttura tutto l'edificio. Trovandoci in una logica atipologica vengono studiate le ottimizzazioni delle funzioni, tanto da portare progressivamente e con logica analitica a compimento il processo. L'edificio ingloba e supera lo strato esistente: è libero. Vince una logica frammentaria, una lettura superficiale del relativismo di Einstein trovando, così, delle pseudogiustificazioni. Il paesaggio è dinamico: il Bauhaus si ricompone con un paesaggio d'architettura completamente mutevole, che non è mai fissato in un solo punto di vista. Tende a rompere quello che prima era un diaframma fortissimo: la differenza tra interno ed esterno. Qui tutto sembra appartenere ad un unico mondo: le grandissime superfici vetrate permettono il libero e continuo fluire dell'esterno all'interno e viceversa. Il catalizzatore è la trasparenza. La trasparenza è catalizzatore del mondo industriale, è un elemento di nuova visione, di rapporto tra interno ed esterno; essa attraversa tutti gli altri parametri e li tiene insieme. In definitiva, ci sono voluti ben 120 anni per far trasmigrare le grandi modifiche nell'architettura contemporanea.

 

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