Lezione del 28 aprile 2004

 

 

VETTORI E LAYER

 

C/text/A1/codice

Con il sistema raster, quello che si comunica è sempre una porzione dello schermo. Utilizzando, invece, un sistema basato sul testo, possiamo idealmente operare come per le immagini attraverso una griglia, ogni lettera della quale, contraddistinguente una certa colonna, corrisponde ad una cifra del distema binario. Il ragionamento potrebbe avere a che fare con le stringhe [vai all'approfondimento]. Vediamo ora un'altra convenzione oltre a quella raster e a quella text:

Convenzione vettoriale. Il sistema vettoriale utilizza un codice che prevede una precostituzione di una serie di enti geometrici i quali facilitano il lavoro. I fondamentali sono: il punto, la linea l, il poligono PL, bezier BE, la spezzata s. Utilizzare il codice vettoriale è un sistema molto più efficiente, in quanto più avanzato, e utilizza le risorse del computer in maniera migliore.

1] indipendentemente dalla grandezza del dato, occupa sempre la stessa quantità di memoria, poichè utilizza un codice

2] E' possibile editare una linea come entità complessiva ed è possibile applicare al dato una serie di altre informazioni

Attraverso il sistema raster per duplicare una linea la si poteva copiare nella forma. Il codice, al contrario, non si rivolge a singole e limitate porzioni di schermo ma a delle vere e proprie entità. Un problema di questo sistema risiede, infatti, nello spezzare ad esempio delle linee, poichè con questa operazione, viene a variare il codice intero e mi rende impossibile continuare ad operare per punti.

C/vector/Pl 4 B2,G2,G6,B6. Questa è un'entità poligono: non è possibile cancellare uno dei punti che lo costituiscono mentre ciò sarebbe facilmente fattibile in ambiente raster. Per passare molte informazioni di tipo vettoriale, posso utilizzare i Layer: concetto efficiente e facilmente manipolabile. Posso raggruppare questi per famiglie. Posso scrivere : C/vector/layer/1: |____|/B1,B2,G2,G6,B6. Il layer nasce solo all'interno del mondo vettoriale, solo successivamente viene trasportato nel sistema raster con il programma Photoshop. I meccanismi mentali facilitati dal mondo vettoriale hanno delle influenze molto profonde nella progettazione architettonica moderna.

Il layer, dunque, è uno strumento di progettazione contemporaneo. Un'esempio della sua applicazione può essere il progetto per il Parco de La Villette di Tschumi. Egli crea delle partizioni differenti all'interno dell'area di progetto. Si muove attraverso un concetto di zonizzazione: il concetto progettuale del layer, invece, si muove in maniera completamente opposta: i vari sottosistemi (spaziale, decorativo, etc.) sono organizzati per formare un sistema corrente ed hanno un grado di interdipendenza recioproca, sono liberi di slittare. Si insinua, così, il ragionamento che introduce al mondo dei layer e che va verso un sistema compatto ma confuso poichè segue direzioni differenti le une dalle altre. Il layer è una visione parziale di alcuni aspetti del mondo: esso ha valore conoscitivo e quindi progettuale. Il layer è concepito come una stratificazione anche in maniera psicologica. Peter Eisenman alla fine degli anni Settanta ragiona su questi elementi di disgiunzione al fine di creare uno spazio urbano non tramite elementi di parcellizzazione ma sistemi autonomi l'uno dall'altro, tramite meccanismi di disgiunzione . Tschumi ragiona in questo modo: con il concorso per La Villette si muove sul discorso dei layer mettendolo in evidenza nei suoi disegni, che tra l'altro, appartengono ancora ad un'era PRE-CAD. I frammenti divengono una serie di eventi diversi singolarmente. Abbiamo, perciò diversi livelli di layer:ù

1] layer del verde

2] layer degli edifici

3] layer degli elementi di connessione

Ciascuno si questi possiede una logica costitutiva differente che trova la sua espressione non solo nel disegno.

Rem Koolhaas, sempre per il concorso de La Villette, ragiona con un sistema di layer verticali anzichè orizzontali.

Libeskind presenta un'immagine che può risultare caotica quasi a richiamare le opere di Pollock. Le stesse operazioni di Pollock sono proprio delle operazioni di layer: egli procede per colori tramite leggi generative molto forti.

Affioramenti. Questo indica la tecnica dal basso verso l'alto di scorrimento dei layer. La natura dei codici ha alla sua base una grande ricerca che non presuppone la progettazione tramite computer, come è evidente del progetto di Tschumi.

 

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