Lezione del 29 aprile 2004

 

 

IL MOTIVO DEL TRE

 

 

 

Novecento. Questa parola parla del clima culturale all'interno del quale si trova a lavorare Terragni. Parla dell'esplosione della grande corrente del Futurismo negli anni a ridosso della Prima Guerra Mondiale. Questo, in modo particolare, fu un movimento che legò la cultura alla politica, alla storia. Dopo la guerra ci fu un cosiddetto ritorno all'ordine con una conseguente ripresa dei temi più classicheggianti, e con un inevitabile ritorno all'antico. In Italia, il centro di questo movimento è un ensamblement chiamato, appunto, Novecento. Questo mondo guarda a Giotto, al tardo medioevo; ha delle ripercussioni anche nel mondo dell'architettura, anche grazie all'opera di Margherita Sarfatti che segue le vicende di Mussolini ed è un personaggio dalla grande influenza. Ella è punto di coagulo di gran parte dei pittori che fanno parte di questo novecento. All'interno di questo clima, l'architettura ha i suoi protagonisti: Muzio ad esempio. Accanto a questo mondo, in netta contrapposizione, vede la luce un filone atto a recepire le ricerche astratte di clima internazionale che hanno come protagonisti Mondrian, Klee, il Bauhaus, etc. Radice, amico di Terragni, fa parte di questo mondo in opposizione al Novecento di cui fa parte, ad esempio Sironi. Ma i pittori comaschi come Radice, si esprimono in un clima difficile che non li accoglie. Satoris nasce come architetto futurista, è grande amico di Terragni ed è sposato con Carla Prina pittrice. Importante fu un allestimento, realizzato proprio all'interno della Casa Del Fascio e progettato da Radice. Como, in questo periodo storico, si trova ad essere il centro delle arti applicate. Un'altra fortissima presenza è quella di De Chirico e della metafisica.

Marcherita Sarfatti entra in contatto con Terragni a cominciare dall'incarico per la progettazione della tomba per il proprio figlio Roberto, morto sul fronte a soli 17 anni. La Sarfatti fa parte dell'entourage accademica, politica italiana e segue Terragni nelle varie edizioni del progetto per la tomba. Dal primo di questi, Terragni, raffredda progressivamente la composizione.

Il motivo del tre nasce in questo contesto, ed è motore, insieme ad altri dei ragionamenti dell'architetto, nonchè meccanismo generatore della forma.

La Casa del Fascio, Como. L'idea di lettura non è quella della tipologia a corte. L'operazione progettuale nasce dal problema dell'organizzazione spaziale: come fare ad entrare in contatto il mondo esterno con il mondo interno? Vede la luce, da questa domanda, l'idea di tripartizione dell'edificio proprio per permettere il fluire dello spazio all'esterno e far entrare l'esterno all'interno.

Casa Rustici, Milano. Anche in questo edificio la logica della casa a corte è sbagliata: nei disegni di progetto, Terragni, volutamente cancella il simbolo di suddetta tipologia abitativa. L'interscambio avviene tra lo spazio intercluso di natura collettiva e la città.

L' Asilo Sant'Elia. Vede il ritorno dello schema tripartito. Proprio questa tripartizione sancisce una zona centrale, che proprio per la sua unicità ed eccezionalità, vede il succedersi di episodi strepitosi.

 

La Casa del Fascio

 

Il progetto per il Vitreum, negozio di grandissima importanza, ha una enorme influenza sulla città di Como. Questo vede la realizzazione dopo il Novocomum: è di grande modernità per l'uso dei materiali che divengono anche artificiali e della trasparenza. A como si determina un clima culturale di artisti, designer, proprio attorno alla magnetica figura di Terragni: che diviene catalizzatore della scuola degli astrattisti. Il clima Novecento è fortemente permeato dalla presenza del volume e della massa: di contro, vi è l'opposizione di Terragni affascinato dall' asimmetria e dal movimento. Egli non riesce a pacificare quegli elementi in contraddizione, ma ne diede delle chiavi di lettura possibili. La presenza della storia nel contesto in cui si colloca la casa è presente e molto influente. L'edificio è lontano dal volersi mimetizzare al fine di non coprire il Duomo; si presenta, al contrario, come una forma primaria ben riconoscibile, ben meno statica di un semplice cubo; un semicubo, implicitamente dinamico che crea un'alterità in rapporto al Duomo. La Casa del Fascio presuppone il coinvolgimento di un grande numero di persone tanto da influenzare il progettista nella disposizione planimetrica che è tripartita e crea un continuo flusso che lega interno ed esterno, impiegando tutti i sistemi più aggiornati per facilitare questo libero fluire, impiegando, ad esempio delle porte automatiche. L'idea di pensare l'edificio tripartito anche in sezione rimanendo in scala umana e puntando l'attenzione sull'orizzontalità fu geniale. Decise di coprirlo al secondo piano al fine di creare un mondo interno proporzionato sempre sulla base del rapporto i:2.

I prospetti. Ma come fare a creare questo semicubo all'interno del credo degli astrattisti senza tradire il mondo del volume? La sovrapposizione degli ordini è il tema, ben noto a Terragni, del palazzo rinascimentale, che vede come presenza importante anche quella della simmetria. Questo, in effetti, è un sistema fortemente bloccato e statico. Nell'interpretazione di Michelangelo e Palladio è molto importante il chiaroscuro e la facciata sembra organizzata sulla base di layer. Avviene dunque un ribaltamento logico: i partiti architettonici sono organizzati lungo l'orizzontale anzichè la verticale per creare movimento: ma i partiti devono sempre essere compatti e non bisogna mai rompere la regola. Prende il via una rotazione dinamica dell'architettura che fa muovere gli elementi in maniera astratta; Terragni sfrutta piccoli trucchi per invitare alla rotazione inserendo, ad esempio, delle asole negli angoli. A questo punto subentra il gioco del chiaroscuro, completamente esterno, allora, al vocabolario dell'architettura contemporanea.

 

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