MORSE/DIGITALE

 

 

 

 

L' alfabeto Morse rappresenta in embrione quello che oggi è noto come codice binario, cioè l'alfabeto basato sull'utilizzo di due soli simboli. Esso non è stato inventato con l'elaboratore elettronico, ma con questo fu solo enfatizzato il suo utilizzo. L'alfabeto Morse si basa sulla rappresentazione di ciascuna lettera dell'alfabeto mediante una sequenza composta da due tipi di segnali, "punto" [segnale elettrico di breve durata] e "linea" [segnale elettrico di lunga durata]. Contemporaneamente anche l'impiego di nastri e schede perforati compare per la prima volta in ambiente telegrafico, quando, nel 1846 Alexander Bain usa un nastro perforato per trasmettere telegrammi: il sistema rende le trasmissioni molto più veloci e sarà usato fino al XX secolo. Questo stesso tipo di nastro perforato sarà usato come output nei computer: nel 1857 Sir Charles Wheatstone introduce la prima applicazione di un nastro perforato come supporto per la preparazione , la memorizzazione e la trasmissione di dati. Il suo nastro usa due righe di fori per rappresentare le linee ed i punti del codice Morse. Il sistema di perforazione delle schede subirà pochissime innovazioni nell'arco dei successivi ottanta anni.

 

 

 

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