Ninfei ed edifici marittimi severiani del Palatium imperiale di Baia

di F. Maniscalco

Napoli 1997, Massa Editore,

pp.145, figg.93 b/n, tavv.2, 1 pianta fuori testo, £ 24.000

Finalmente è stato individuato topograficamente il Palatium imperiale di Baia appartenuto alla famiglia dei Severi (fine II inizi III sec. d.C.). Durante alcuni dragaggi nel porto di baia negli anni Venti furono recuperate in modo disordinato, distruttivo e casuale, sculture e decorazioni architettoniche di gran pregio che rimasero per lo più inedite.

Tale materiale giaceva disperso in vari depositi di Baia e del Museo Nazionale di Napoli e nel cosiddetto Tempio di Venere, fino a quando, a seguito di prospezioni subacquee e di una lunga e certosina ricerca, Fabio Maniscalco è riuscito a contestualizzare e a recare ordine e criterio ai rinvenimenti di quegli anni. L’edificio più significativo identificato dall’autore era un Ninfeo a facciata che fu quasi completamente rifatto su un’analoga costruzione domizianea. Questo era ornato da splendide decorazioni architettoniche, ma anche da una serie di sculture, tra le quali una copia romana dell’Amazzone ferita di Kresìlas, per le quali l’autore ipotizza un convincente programma iconografico.

Le appendici del volume sono di Aniello Parma, che è riuscito a recuperare ed a riordinare tutte le fistole del ninfeo, e di Fara Nasti, con un contributo sui Severi nei Campi Flegrei. Di notevole interesse una pianta aggiornata, a cura di Carmine Iuorio, di tutti i siti archeologici, sino ad oggi identificati, che sorgevano presso il Lacus Baianus.

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