ISIN - Cronaca 1999

 

La memoria e il perdono. Fatti e figure dell’Insorgenza italiana a duecento anni dal 1799

28 e 29 maggio 1999
Convegno di studi e di testimonianze
Organizzato dall'Istituto per la Storia delle Insorgenze, in collaborazione con Alleanza Cattolica, il Centro Culturale di Milano e la parrocchia di San Pio X.


Programma
L'incontro ha avuto luogo presso il «Nuovo Teatro Leonardo» e la chiesa parrocchiale di San Pio X, in piazza Leonardo da Vinci, Milano (MM2 fermata Piola, tram n. 23). In coincidenza con l'incontro è stato allestito uno stand librario.

Cronaca dei lavori

Presso l’auditorium "Nuova Sala Leonardo" di Milano, nel pomeriggio del 18 dicembre 1999, alla presenza di un pubblico di circa duecento persone, si è svolto il convegno La memoria e il perdono. Fatti e figure dell’Insorgenza italiana a duecento anni dal 1799, organizzato dall’Istituto per la Storia delle Insorgenze, in collaborazione con Alleanza Cattolica, il Centro Culturale di Milano e la parrocchia di San Pio X.

Dopo un saluto del prof. Angelo Ruggiero, Assessore alla Pubblica Istruzione e all’Edilizia Scolastica della Provincia di Milano — con il cui sostegno l’incontro è stato organizzato —, il prof. Sandro Petrucci, dell’Istituto per la Storia delle Insorgenze di Macerata ha introdotto i lavori con una relazione dal titolo "L’Insorgenza italiana, i suoi caduti, i suoi martiri". A essa è seguita la rassegna di testimonianze in programma, iniziata dalla relazione "Il saccheggio e l’incendio di Strevi (Alessandria) nel 1799", svolta dal prof. Gian Luigi Rapetti Bovio della Torre, del locale comitato di celebrazioni, che si sono svolte nello scorso settembre. La comunicazione successiva è stata del dott. Vito Cicale, di Cellole (Caserta), il quale ha trattato il tema "Un contro-rivoluzionario di Terra di Lavoro: l’abate Mattia de’ Paoli di Cellole". Nella forzata assenza del rappresentante del comitato locale, dott. Adolfo Leoni, il prof. Sandro Petrucci ha poi riferito brevemente dell’episodio e della commemorazione — avvenuta il 29 maggio 1999 — del saccheggio di Servigliano (Ascoli Piceno). Il convegno è proseguito con l’intervento del dott. Giovanni Ruffo di Milano che — intervistato dal moderatore, dott. Gabriele Fontana dell’Istituto — ha tratteggiato il profilo di "Un cardinale condottiero: Fabrizio Ruffo", alla cui biografia ha dedicato due volumi, pubblicati entrambi nel corso del 1999. Il sindaco di Tortona, dott. Giuseppe Bonavoglia, presidente dell’associazione "Pro Julia Derthona", si è quindi soffermato su episodi e figure dell’Insorgenza nell’area tortonese, che sono stati oggetto di un convegno svoltosi nell’ottobre scorso. "L’insorgenza della Riviera di Levante nel 1797-1799" è il tema affrontato da don Gianni Cogorno, docente di storia della Chiesa allo Studio Teologico di Chiavari e parroco a Portofino (Genova). Infine, ha tenuto un breve intervento — fuori programma — il prof. Giuseppe Bolognese, docente universitario e collaboratore dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione e alla Cultura del Comune di Altamura (Bari), che si è soffermato sull’insorgenza nella sua città, avvenuta nel quadro della riconquista sanfedista del Regno di Napoli, smentendo categoricamente le notizie di violenze dei "crociati" ai danni di religiose, che sarebbero avvenute nel corso del saccheggio seguito alla conquista nel maggio 1799, diffuse la scorsa estate da Il Corriere della Sera. Infine, il dott. Marco Invernizzi, presidente dell’Istituto per la Storia delle Insorgenze, ha brevemente tratto le conclusioni dell’incontro, ribadendo le finalità dell’incontro, ossia mettere in relazione fra loro differenti realtà e studiosi che si sono occupati a diverso titolo dell’Insorgenza nelle rispettive località; indicare loro un quadro d’insieme e sottolineare il carattere di chiave interpretativa del Risorgimento e di tutta la storia contemporanea italiana che l’Insorgenza riveste, nonché sollecitare pubblico e studiosi a mantenere vivo l’interesse al problema anche dopo la conclusione del secondo centenario dell’Insorgenza del Triennio Giacobino 1796-1799.

Ha concluso il convegno una Santa Messa, concelebrata da don Luigi Negri e dai sacerdoti della parrocchia ospitante, in memoria e in suffragio dei caduti dell’Insorgenza e nel segno del perdono reciproco. Nella sua omelia, don Luigi Negri, dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano e dirigente di Comunione e Liberazione, ha sottolineato, fra l’altro, come la fede sia parte indissolubile e irrinunciabile della vita del popolo cristiano, come le sue esigenze debbano prevalere per il cristiano su quelle del progresso, e, infine, come il sacrificio di moltissimi italiani protagonisti dell’Insorgenza sia avvenuto proprio in questa prospettiva, per ricuperare cioè condizioni minimali di libertà di esercizio della fede e delle pratiche religiose, che la Rivoluzione portata dall’invasore francese voleva conculcare. Inoltre, don Negri ha ricordato che lo spirito che animò un tempo gl’insorgenti italiani è quello che deve accompagnare il cristiano nel futuro, nello sforzo di rievangelizzazione dell’Italia e dell’Europa, uno spirito che trova alimento nella luce e nell’invocazione di Colei, il cui nome fu sulle labbra, nei cuori e sulle insegne di coloro che scesero in campo al grido di "Viva Maria".

Presenti fra il pubblico l’assessore all’Economato del Comune di Milano, dott.ssa Serena Manzin Maestrelli, Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità e responsabile nazionale di Alleanza Cattolica, il capo-gruppo di Alleanza Nazionale all’Assemblea Regionale Lombarda, Romano La Russa, lo scrittore dott. Rino Cammilleri, il prof. Edoardo Bressan, dell’Università degli Studi di Milano, e il prof. Cesare Alzati dell’Università di Pisa.

Del convegno, annunciato da inserti pubblicitari apparsi su il Giornale, hanno dato notizia Avvenire, il Secolo d’Italia e l’agenzia d’informazioni della Conferenza Episcopale Italiana SIR.