L'isola di Arturo (1957)

E' il secondo romanzo della Morante. Ebbe il massimo riconoscimento, il Premio Strega dagli “Amici della domenica”:
l'atmosfera di arcano sortilegio presente nel primo romanzo, viene ripresa in questa opera, trasformandosi nel cerchio incantato di un adolescente alla ricerca della propria identità, da raggiungere attraverso gli ineluttabili passaggi dell'innamoramento e del rifiuto del padre.

Il libro è ambientato negli anni in cui il mondo attraversa uno dei suoi periodi più bui, avvelenato dal nazismo, dal fascismo - in Spagna e in Italia - e con l'ombra cupa della seconda guerra mondiale: Arturo, il protagonista, vive invece a Procida dove la Storia appare lontana.
Questa lontananza permette al ragazzo di condurre un'esistenza spensierata, all'interno di una comunità la cui vita è scandita da ritmi naturali. Come per tutti gli uomini, lo aspetta, però, l'iniziazione alla vita, con l'abbandono dell'innocenza primitiva attraverso la scoperta dell'amore, il tarlo della gelosia e il dolore della separazione.
Infine, dopo un'ultima e più terribile prova, Arturo decide di allontanarsi definitivamente dall'isola, arruolandosi come volontario nella guerra che intanto si era scatenata sul mondo.