IL MONDO ANIMALE: REALTA' E IMMAGINAZIONE

“ L'oste, nella sua bottega, ch'è di faccia al monumento di Cristo Pescatore, alleva un gufo, legato, per una catenella, a un'asse che sporge in alto dal muro. Il gufo ha piume nere e grige, delicate, un elegante ciuffetto in testa, palpebre azzurre, e grandi occhi di un colore rosso - oro, cerchiati di nero, ha un'ala sempre sanguinante, perché lui stesso continua a straziarsela col becco.” (PAG. 23 ).

“...... il penitenziario potrebbe sembrare un amniero abbandonato, come se ne trovano in tante città antiche. Una rovina fantastica, abitata solo dai serpi, dai gufi e dalle rondini” (PAG. 25 )

“........il fianco del monticello è rafforzato da una vecchia muraglia fatta di pezzi di roccia; qui abita la lucertola turchina ( che non si può incontrare altrove, in nessun altro luogo del mondo ).” (PAG. 26 ).

“ Altri gufi e civette partivano da lontano per venire a caccia nel nostro terreno, come in una foresta. Una notte, sulla mia finestra so posò un gufo immenso, di razza reale. Alla grandezza, per un momento l'avevo creduto un'aquila; ma aveva le piume molto più chiare, e, poi, lo riconobbi dai suoi piccoli orecchi dritti.” (PAG. 34 ).

“ Una mattina, stavo seduto sul terreno dietro la casa, a picchiare delle mandorle con una sasso, quando vidi sbucare, su dalla frana, un piccolo animale molto grazioso, di una specie fra il gatto e lo scoiattolo. Aveva una grossa coda, il muso triangolare coi baffi bianchi, e mi osservava con attenzione. Io gli buttai una mandorla sgusciata, sperando di accattivarmelo. Ma il mio gesto lo impaurì, e fuggì via.......... Un'altra volta, di notte, vidi, affacciandomi sull'orlo dello sconscendimento, avanzare su dalla marina verso casa nostra, un quadrupede bianchissimo, grosso all'incirca come un tonno mezzano, col capo armato di corna ricurve, che parevano spicchi di luna. Appena si accorse di me, tornò indietro, e sparì fra gli scogli. Sospettai che si trattasse d'un bove marino, una rara specie di ruminanti anfibi, che alcuni dichiarano mai esistita, altri, scomparsa. Parecchi marinai, però, assicurano di aver veduto più volte uno di questi bovi, che abita nelle vicinanze della Grotta Azzurra di Capri. Vive nel mare come i pesci, ma è ghiotto di ortaggi, e durante la notte emerge dall'acqua per andare a rubare nei poderi”. (PAG. 35 ).

“ .....un giorno mi portò al podere, , dove la cagna pastora del colono allattava i suoi cuccioli d'un mese, perché me ne scegliessi uno. Io scelsi quello che mi pareva più indiavolato, con gli occhi più simpatici. Si rivelò che era una femmina; e siccome era bianca come la luna, fu chiamata Immacolatella”. (PAG. 40 )

“……Qui, a Procida, soggiunsi, da quando ero nato, io facevo la vera vita del marinaio. E un marinaio, secondo una sentenza da me letta in un libro d'avventure, deve possedere l'agilità della scimmia, l'occhio dell'aquila e il cuore del leone” (PAG.202).

“……Hai da sapere che io non ci tengo a mangiare una cosa o un'altra, io so vivere di gallette e di carne salata, per esempio! E se pure tu cucinassi per esempio ali di struzzo, pinne di pescecane o lingue d'ippopotamo, io non me ne accorgerei neanche, perché tanto il mangiare che tu fai mi riesce sempre dello stesso sapore!”. (PAG.168).