Negli anni 60-70 c’era una grande richiesta di sgarza e canneggia, e siccome il nostro lago ne era ricco molte persone nel tempo libero si dedicavano alla loro raccolta.

La sgarza era alta circa un metro e aveva le foglie più sottili e veniva usata per fare sporte, berretti e per impagliare le sedie.

La canneggia era alta circa 3 metri e veniva usata per fare stuoie, zerbini e coperture per i soffitti che poi venivano intonacati.

Nella credenza popolare la sgarza veniva considerata la pianta femmina e la canneggia il maschio, infatti dove cresceva la canneggia non poteva svilupparsi la sgarza perché veniva soffocata, come avveniva per la donna che era spesso sottomessa all’uomo.Dal fiore della sgarza si facevano i piumini e con il frutto di una pianta simile alla canna palustre, la Typha si imbottivano i cuscini e i materassi. 

La raccolta avveniva da agosto a settembre e le piante venivano tagliate a mezzo metro sott’acqua, per questo bisognava lavorare a piedi nudi stando immersi nell’acqua fino alla cinta.

Venivano raccolte in fasci e trasportate a riva o sulle barche o caricate sulle spalle e portate a nuoto.

La sgarza si stendeva al sole per sei giorni poi veniva caricata sul camion di Natalino e portata a Lugo, a Ravenna e a Firenze. Per la raccolta della sgarza si ricavavano circa £ 300 o 400, se si pensa che un caffè costava £ 30 possiamo immaginare che guadagno!

Per impagliare le sedie la sgarza già seccata veniva reidratata e divisa in striscioline e attorcigliata,veniva a mano a mano avvolta intorno allo schienale della sedia che si voleva impagliare.Quando lo schienale era completamente avvolto si aveva la quantità di sgarza utile a impagliare il piano della sedia.

ATTREZZI USATI PERLA COSTRUZIONE DELLE SEDIE :

lo scaranaio tipha fasi di lavorazione filastrocca

home