INTERVISTA A NINO CANNATA,

AUTORE DI SADIK

 

Sadik era uno dei tanti fumetti neri nato sulla scia di Diabolik e che negli anni Sessanta ha avuto un buon successo di pubblico e di vendite. Quali caratteristiche diversificavano il personaggio di Sadik con Diabolik?

Sadik come Diabolik era un ladro e un assassino, compiva vendette, era il personaggio negativo, il cattivo a tutti i costi. Come ho detto altre volte Sadik lo realizzavo con la mano sinistra, mi commissionavano un fumetto con determinate caratteristiche e io lo realizzavo senza starci su a pensar tanto. Sadik era piuttosto buttato lì senza tanti ripensamenti. Tant’è vero che nel primo numero c’è pubblicata una sciocchezza, il covo di Sadik è un castello ed è in America, dove i castelli non ci sono.

Sadik, da spietato assassino è diventato, come del resto tutti i personaggi dei fumetti neri, un giustiziere, la cosa ha contribuito a renderlo più simpatico ai lettori o era indifferente?

No, il cambiamento lo rese più antipatico ai lettori. Questa trasformazione fu voluta dall’editore Bianconi. Come prima cosa raccomandò ai disegnatori di modificare il personaggio, infatti se si esaminano i primi episodi e quelli successivi, pubblicati dalle Edizioni Bianconi, Sadik è diventato un bell’uomo, biondo, viso regolare, di bell’aspetto.

Prima era volutamente brutto?

Prima era brutto e doveva essere orribile fino al parossismo perché doveva far ridere, doveva essere una presa in giro delle situazioni che avvenivano nelle storie. Oltre alla parte estetica l’editore Bianconi volle farne una cosa diversa. E’ vero che l’autore ero io, ma seguivo le indicazioni precise dell’editore. Bianconi aveva delle sue idee, mi chiedeva di usare parole come agente invece di poliziotto. Perché poliziotto si interpretava come forza dell’ordine mentre agente poteva essere come privato. Se il poliziotto faceva un brutta figura era direttamente una critica fatta alle forze dell’ordine, per evitare questo bastava agente.

Sadik, inoltre, doveva avere sempre o quasi delle giustificazioni sui crimini che compiva.

             

 Un’immagine del fumetto e la copertina del primo numero

Dopo 62 numeri Sadik ha chiuso, secondo te quali sono state le carenze che hanno portato la cessazione della pubblicazione?

Senz’altro le trasformazioni del personaggio imposte dall’editore. Il personaggio fu così snaturato che non era più il mascalzone dei primi fascicoli e il lettore se ne disinnamorò. Infatti la pubblicazione che andava bene, subì un veloce calo nelle vendite che la portò alla chiusura.

Tu hai scritto sceneggiature anche per Walter Sten e per Genius?

Per Genius non ho mai scritto né soggetti né sceneggiature. Per Walter Sten invece ho realizzato tutti i numeri pubblicati, sette mi pare.

Quali analogie avevano i personaggi di Sadik e Walter Sten?

Nessuna. Sadik era il mascalzone che abbiamo detto, Walter Sten era invece un agente segreto ispirato ai vari 007 del periodo.

Tu hai scritto molti polizieschi su Audax, Corrier Boy e altre pubblicazioni, chi ricordi con piacere?

Al momento Savane, che era nato da un’idea di Raffaele D’Argenzio e ora è ritornato in edicola. D’Argenzio ripubblica le storie che sono apparse sul Corrier Boy e se la pubblicazione va bene si potrà continuarla.