VIAGGIO A PECHINO
 
Parco Beihai
Ad ovest della Città Purpurea vi sono una serie di tre laghetti: a sud il lago Nanhai, al centro il Zhonghai e a nord, più o meno all'altezza della Collina del Carbone, c'è il Beihai, attrezzato a parco imperiale. Sembra sia stato costruito già al tempo della dinastia Liao (947-1125) con l'intenzione di farne un parco di piacere. Sotto la dinastia Jin (1126-1234) fu scavato il lago e col materiale da riporto sorse l'isolotto di giada che vorrebbe rappresentare l'Isola Penglai, il paradiso taoista. Khubilai Khan, che durante la dinastia mongola Yuan (1279-1368) aveva stabilito la sua capitale Dadu sui luoghi dove oggi sorge Pechino, costrui su quest'isola il suo palazzo imperiale (Guanghandian) dove fu ricevuto Marco Polo. I Ming divisero il lago in due ottenendo il lago centrale (Zhonghai) e quello settentrionale (Beihai). Il giardino cadde quindi in disuso.
Volendo costruire una pagoda in commemorazione della visita del Dalai Lama a Pechino si-scelse l'isolotto di giada nel 1651. Qianlong ridecorò i giardini e fece costruire il Padiglione dei 10.000 Buddha.
La visita
Si accede al giardino di preferenza dall'ingresso meridionale attraverso la Città Rotonda, murata nel 1417. Si incontra subito un piccolo padiglione che custodisce la grossa vasca di giada nera (1265), finemente decorata con mostri marini, che conteneva il vino per i festini offerti da Khubilai Khan. La costruzione principale della Città Rotonda è la Sala Illuminata, che ospita una splendida statua dei Buddha in giada intarsiata con pietre preziose (dono della Birmania a Cixi).
Si attraversa il ponte (splendidi loti da luglio a ottobre) per raggiungere l'Isolotto di Giada e ci si trova davanti il Tempio della Pace Senza Fine (1651). Si sale la montagnola attraverso paesaggi di rocce simboleggianti il monte cosmico Kunlun e stele commemorative di Qianlong incise in 4 lingue. lo stupa bianco (1651) è alto 40 metri e sorge sul luogo dove esisteva il palazzo imperiale mongolo.
A nord-est dell'isola c'è il Corridoio dipinto, o Galleria Coperta, e vicino all'imbarcadero l'ottimo ristorante Fangshan,che serve piatti cucinati in base a ricette imperiali Qing (carissimo, ma ottimo e con un decoro straordinario). Dall'imbarcadero si può prendere una barca (privata o collettiva) per raggiungere la sponda orientale del giardino, dove recentemente è stato attrezzato un Giardino all'interno del Giardino cui fanno da sfondo il Padiglione della Barca dipinta e il Padiglione della Pace Mentale, studi utilizzati dagli imperatori per dipingere e poetare. Sulla sponda nord c'è da vedere il Muro dei Nove Draghi (in maiolica 27x5 metri) e il Padiglione dei Cinque Draghi (1651), dove Qianlong e Cixi amavano pescare e
trascorrere le caldi notti d'estate.
Il testo di queste pagine è tratto dalla guida di Sylvio Fresco, Cina: Tibet e Hong Kong, Milano, ©Shendene e associati, 1997, pubblicato da Moizzi in collaborazione con Associazione Italia-Cina
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