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Conoscere la Cina


VIAGGIO A PECHINO

 

Musei, parchi, templi e quartieri

I musei

Biblioteca Nazionale di Pechino (a sud del parco Beihai). Contiene oltre 5 milioni di libri oltre a giornali e riviste anche in lingue non cinesi, molti dei quali già facenti parte della biblioteca gesuita. Si possono consultare anche su microfilm. C'è una copia dell'Enciclopedia di Yongle

Il Museo d'arte cineseMuseo d'Arte Cinese (a ovest del crocicchio Dongsi su Wusi Dajie). Dipinti moderni dal 1949 in poi; nel negozietto di souvenir belle carte intagliate, copie e originali.

Museo e Biblioteca della Capitale (di fronte al Tempio dei Lama). Stele, bronzi, vasi, documenti; sono ospitati nel Tempio di Confucio e nell'Università Imperiale.

Museo Militare (Fuxinlu). Traccia la storia dell'Esercito di Liberazione Popolare dal 1927 ad oggi: foto e dipinti di Mao giovane, aerei americani, carri armati e armi russe catturate in India e Vietnam.

Museo Song Qingling (Gulou Xidajie, lungo le sponde del laghetto Shinshahai a nord del Parco Beihai). E’ la residenza della moglie di Sun Yatsen, padre della rivoluzione borghese dei 1911, che fu vicepresidente della Cina. Il museo (1981) è dedicato a lei e al marito.

Museo di Storia Naturale (oltre via Qianmen, in via Yongdingmennei, a ovest del Tempio del Cielo). Vi sono le sezioni di zoologia, botanica e paleontologia.

Palazzo della Cultura delle Nazionalità (Fuxingmennei Dajie). Tutto all'insegna delle minoranze etniche, esposizioni etnologiche e artigianali e nel teatro rappresentazioni di spettacoli (opera, musica, balletto). Il ristorante annesso serve specialità gastronomiche delle minoranze etniche. Bella vista dal 13. piano.

Xu Beibong (al 53 di Xinjekou Beidajie). Dipinti cinesi tradizionali e ricordi di pittori famosi.

I parchi

ParcoParte dell'urbanistica della Città Imperiale erano i 4 parchi posti ai quattro punti cardinali rispetto alla Città Proibita, interessanti specie di primo mattino. I Pechinesi vi praticano la ginnastica Taijichuan, cantanti d'opera e musicisti studiano, ecc.

Il Parco del Tempio della Terra (Ditan) a nord sulla Andingmen Dongdajie sul lato opposto alla Yonghegong Dajie, conserva ancora il tempio, piccolo ma bello perché non ancora restaurato. Uno dei padiglioni serve da ristorante dove si serve l'anatra laccata.

Il Parco del Tempio del Sole (Ritan) a est sulla Ritan Lu, conserva ancora il suo altare completo.

Il Panda allo Zoo di PechinoIl Parco del Tempio dell'Agricoltura (Taoranting), a sud sulla Taoranting Lu, leggermente spostato a ovest per rispettare la simmetria col Tempio dei Cielo che invece è spostato a est. Conserva qualcosa delle strutture templari (uno splendido padiglione) e vi ha sede la federazione sportiva di Pechino, che però già stato annunciato che questa dovrà spostarsi in previsione di restauri.

Il Parco della Luna (Yuetan) a ovest sulla Nanlishi Lu. Poche le strutture templari rimaste.

Lo Zoo (Xizhimenwai Dajie, vicino al Palazzo delle Esposizioni in stile sovietico), nel settore nord-occidentale della città, è il più ampio e antico parco zoologico della Cina: ospita panda, leoni, tigri, anche la tigre siberiana oltre a 5000 animali di 490 specie. Nei pressi c'è il planetario.

NantangI templi

Due sono le cattedrali cattoliche. Dongtang (la cattedrale dell'est, al 74 di Wangfujing) fu fondata nel 1666 dai Gesuiti, cui succedettero i Lazaristi; oggi è una scuola ma vi si celebrano le funzioni religiose domenica di prima mattina. Nantang (la cattedrale dei sud, dedicata all'Immacolata) è situata su Qianmen angolo Xuanwumen e sorge dov'era l'abitazione di Padre Matteo Ricci (messa domenicale). La gerarchia cattolica cinese ha interrotto la sua relazione con Roma. Oggi fa capo all'Associazione Patriottica Cattolica, che non viene riconosciuta dalla maggioranza dei cattolici cinesi.

Il Tempio delle Cinque Pagode (Wutasi), in stile indiano, risale al 1473 e si trova a nord-ovest dello zoo. Ospita 5 statue in oro del Buddha. Percorrere verso nord Bashiqiao Lu per circa 1 km e girare a destra. Il tempio si trova in mezzo ai campi.

Il Tempio di Confucio (Kongmiao) è il più vasto tempio confuciano dopo quello di Qufu (Shandong). Costruito nel 1306, è stato riaperto al pubblico nel 1981 come Museo e Biblioteca della Capitale; contiene stele che elencano i candidati promossi agli esami imperiali e 8000 cubicoli di 2 mq dove gli esaminando venivano rinchiusi per tre giorni prima dell'esame. Nell'Università imperiale (Guo zijian) l'imperatore esponeva le teorie confuciane una volta l'anno in osservanza ai riti. Il Tempio Giallo (Huangsi, vi si accede da Andingmenwai Dajie, indicativamente a nord-ovest del Tempio dei Lama) ha uno stupa (Dagoba) bianco e oro. Era residenza pechinese del Panchen Lama quando questo viveva a Shigatse, in Tibet (l'ultimo Panchen abitò a Pechino); attualmente si va ricercando la sua nuova reincarnazione. E’ meglio visitarlo di domenica per non disturbare la scuola che vi alberga.

Il Tempio della Grande Campana (Dazhongsi) è a 2 km a est dell'Albergo dell'Amicizia, su Beisanhuan Xilu. Conserva una campana buddbista di 46 tonnellate incisa con Sutra (1406). La torre risale al 1733. il monastero, molto frequentato dai Pechinesi, è stato riaperto nel 1980.

Il Tempio della Nuvola Bianca (Baiyunguan), a sud dell'albergo Yanjing, fu il cuore taoista della Cina settentrionale. Varie sale sono disposte intorno a cinque cortili e contengono belle statue e decorazioni taoiste. La sala più importante è la seconda, la Sala dell'lmperatore di Giada, dio supremo del taoismo.

Il Tempio dello Stupa Bianco (Baitasi) si trova in Fuchengmennei Dajie, a ovest del tempio della Salvezza Universale (sede dell'Associazione dei Buddhisti Cinesi, contiene splendide statue buddhiste). Lo stupa somiglia a quello del Giardino Beihai, ma risale al 1272 (in precedenza già esisteva uno stupa reliquiario in epoca Liao). C'è una bella collezione di tangka, interessanti lavori di ebanistica.

Altre località interessanti

Le Torri del Tamburo e delle Campana (Gulou). Gulou Dongdajie è una struttura del 1420, restaurata nel 1986, che vale la pena di essere visitata. I tamburi battevano le ore lette su una clessidra ad acqua; ospita anche la grande campana in quanto la torre della campana (Zhonglou), che le stava a nord, è stata seriamente danneggiata dal terremoto del 1976. Se ne vedono le rovine a nord. Oggi ospitano negozi di artigianato e un buon negozio di filatelia. L'Antico Osservatorio Astronomico dei Gesuiti sorge su una porta delle mura della Città Imperiale in via Jianguomennei Dajie (proseguimento est della grande arteria Changan) all'incrocio con Jianguomennan Dajie. Risale all'epoca Yuan ma fu trasportato qui sotto i Ming (1437). Si è già parlato dell'importanza che le stelle esercitarono sulla scelta delle date e dei luoghi in epoca imperiale. I Gesuiti (arrivati in Cina nel 1601) soppiantarono i Musulmani nella redazione del calendario e ricevettero il controllo dell'osservatorio.

Al primo piano vi sono strumenti cinesi utilizzati per la navigazione, al secondo sono conservati recipienti in ceramica che risalgono a 5000 anni fa, trovati nel Henan, tegole Han che rappresentano i quattro punti cardinali, i busti di sei importanti astronomi cinesi e una mappa astronomica ottagonale Ming ripresa dall'originale della dinastia Tang. Sul tetto otto strumenti astronomici in bronzo disegnati dai gesuiti Matteo Ricci, Ferdinand Verbiest e Bernard Stumpf alla maniera occidentale ma decorati alla cinese (sfere armillari, altazimuth, teodoliti, ecc.): furono rubati dai Francesi e dai Tedeschi durante la Rivolta dei Boxer e successivamente restituiti tra il 1902 e il 1919.

Gli Hutong, gli antichi quartieri di BeijingLE VIE DI PECHINO

Il quartiere delle Legazioni si trova a est (destra) di piazza Tiananmen, confinante a nord con Dongchangan Jie, compreso fra l'asse degli antichi muri della Città Tartara e via Hata Men. Sono due isolati che contrastano con lo stile dei resto del centro: vi sono case che scimmiottano lo stile gotico, lo stile barocco e quello moderno; oggi ospita anche la sede pechinese del Partito Comunista, ma fino al 1949 nessun cinese vi poteva mettere piede (a meno che fosse un domestico). Vi si erano stabiliti dei russi sin dal XIV secolo, quindi, a partire dal 1860, francesi e inglesi; quando, nel 1900, il quartiere fu oggetto dell'attacco dei Boxer (Società dei Pugni Armoniosi), vi si trovavano italiani, austro-ungarici, francesi, inglesi, tedeschi, russi, giapponesi e statunitensi. Dopo che fu domata la rivolta, divenne Concessione Internazionale e decadde da questo statuto solo nel 1949. Le legazioni delle nazioni che non riconobbero allora la Cina di Mao furono occupate dai cinesi, le altre rimasero di proprietà delle nazioni che le occupavano (Romania, Birmania, India, ecc.).

Beijing di seraChangan

Changan è la strada più lunga e importante di Pechino (44 km) e taglia la città in due (nord e sud). Lungo di essa si trovano, all'interno di quella che fu la città imperiale, da est verso ovest, a sinistra il Museo Militare, l'albergo Yanjing e di fronte a questo, sulla destra, il Tempio Taoista della Nuvola Bianca; più avanti, sempre sulla destra, il Palazzo della Radio e Televisione Cinese, quindi sulla sinistra l'Ufficio telefonico internazionale e più avanti il Palazzo delle Nazionalità (Minzu) e il telegrafo internazionale. Subito dopo si vede un bel cancello guardato da militari e miliziani: si tratta dei Giardini dell'Ovest, un'ala della Città Proibita adibita a zona di diletto per gli imperatori. Non è aperto al pubblico in quant o ospita uffici statali, la sede nazionale del PCC, la sede del Governo e le abitazioni dei massimi esponenti politici e militari. Sulla destra il Grande Palazzo del Popolo annuncia Piazza Tienanmen con alla sinistra Porta Tienanmen e sulla destra il Monumento agli Eroi del Popolo davanti al Mausoleo di Mao. Chiude la piazza a destra il Museo della Rivoluzione. Sulla destra appare quindi l'Hotel Pechino (ala vecchia, ala mediana e ala moderna), all'angolo la commerciale via Wangfujing, più avanti sulla destra il piazzale della stazione ferroviaria, l'osservatorio astronomico sull'antica porta della Città Imperiale. Poi a sinistra il Club Internazionale e il negozio dell'Amicizia.

Dazhalan

E’ uno dei vicoli più caratteristici di Pechino, subito a sud di via Liulichang, e vi si accede da Qianmen Dajie subito dopo Porta Qianmen a destra. Ci sono case del XVII secolo, alcune delle quali con facciate decorate con stucchi multicolori. In mezzo e negozietti molto caratteristici ospita un teatro dove vengono spesso rappresentate opere di Pechino e spettacoli teatrali. Vi sorse il primo cinema cinese (1913).

Liulichang

Vi si accede da Nanxinghua Jie (dietro all'hotel Qianmen) è nota come la strada degli antiquari. Da quando è stata restaurata (1986), le antichità sono quasi scomparse. Vi sono molti negozi anche di artigianato, carta di seta, pennelli per scrivere. Il colpo d'occhio vale la pena. Sembra di essere in una strada "bene" in epoca Ming.

Niu Jie, la Via della Mucca

Un paio di isolati a sud di Guanganmennai Dajie, è la zona islamica. Prende il nome dal fatto che non potendo mangiare il maiale, i Musulmani (minoranza Hui) mangiano carne di mucca. Vi si trova una graziosa moschea (XII secolo) con torre esagonale per l'osservatorio astronomico e minareto. Gli stili combinano motivi decorativi cinesi e islamicí. Conserva delle stele che oggi però sono rese illeggibili. Qui sorge anche il Tempio della Sorgente della Legge (Fayuansi), risalente al VII secolo, oggi scuola buddhista.

Il testo di queste pagine è tratto dalla guida di Sylvio Fresco, Cina: Tibet e Hong Kong, Milano, ©Shendene e associati, 1997, pubblicato da Moizzi in collaborazione con Associazione Italia-Cina


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