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Politica estera


La politica estera indipendente e pacifica

La Cina conduce una politica estera indipendente e pacifica i cui punti essenziali sono:

  • la Cina si attiene ad una politica indipendente. La Cina determina essa stessa i suoi indirizzi politici e le sue politiche nei confronti di problemi internazionali, non partecipa ad alleanze, non si coordina in strategie con nessuna grande potenza o con alcun gruppo di Stati e si oppone all'egemonismo e a qualsiasi volontà di supremazia;
  • la Cina ha fissato come scopo della sua politca estera quello di mantenere la pace mondiale e di creare un'atmosfera internazionale di pace per favorire lo sviluppo e la modernizzazione;
  • la Cina vuole sviluppare delle relazioni con tutti i paesi sulla base dei Cinque principi seguenti: rispetto reciproco della sovranità e dell'integrità territoriale, non aggressione reciproca, reciproca non ingerenza in tutti gli affari interni, uguaglianza e vantaggio reciproco e coesistenza pacifica;
  • la Cina fonda la sua politica estera sul rafforzamento della solidarietà e della cooperazione con i paesi in via di sviluppo del Terzo mondo e sullo sviluppo di relazioni amichevoli e pacifiche con i paesi confinanti della Cina;
  • la Cina prefigura, sulla base dei Cinque principi di coesistenza pacifica, una politica per la stabilizzazione delle relazioni internazionali, per un nuovo ordine politico e economico internazionale.


I Cinque principi di coesistenza pacifica

La Cina sostiene sempre di prendere i Cinque principi di coesistenza pacifica come guida per regolare le relazioni tra i paesi senza tenere conto della differenza di sistema sociale e ideologico.

Dal dicembre 1953 Zhou Enlai, il famoso primo ministro cinese, ha sostenuto per la prima volta durante il ricevimento di una delegazione indiana i Cinque principi di coesistenza pacifica, quali rispetto reciproco della sovranità e dell'integrità territoriale, non aggressione reciproca, reciproca non ingerenza in tutti gli affari interni, uguaglianza e vantaggio reciproco e coesistenza pacifica.

Nel giugno 1954, Zhou Enlai ha preannunciato durante le sue visite in India e Birmania, questi famosi Cinque principi nelle dichiarazioni congiunte rispettivamente pubblicate con i primi ministri indiano e birmano.

Nell'aprile 1955, Zhou Enlai li ha riaffermati nel suo discorso alla Conferenza dei paesi dell'Africa e dell'Asia tenutasi a Bandung. Grazie agli sforzi congiunti di tutti i paesi, lo spirito di questi principi si è espresso nelle dichiarazioni finali della conferenza. Nel 1982, i Cinque principi sono stati inscritti parola per parola nella Costituzione cinese. Essi sono divenuti dei principi fondamentali della Cina per stabilire e sviluppare relazioni amichevoli con tutti i paesi.


Il principio che sostiene
le relazioni diplomatiche della Cina
con i paesi stranieri

Il primo ottobre 1949, data della fondazione della Repubblica popolare di Cina, il governo cinese ha proclamato solennemente: "Il presente governo è l'unico governo legale rappresentante del popolo della Repubblica popolare cinese. Esso desidera stabilire delle relazioni diplomatiche con tutti i governi stranieri che vorranno osservare il principio di uguaglianza, d'interesse reciproco e di mutuo rispetto della sovranità territoriale".

Non vi è che una Cina nel mondo. La provincia di Taiwan fa parte integrante del territorio della Repubblica popolare di Cina. Tutti i paesi che intrattengono delle relazioni di plomatiche con la Cina devono dichiarare la rottura di tutte le loro relazioni diplomatiche con le autorità di Taiwan e riconoscere il governo della Repubblica popolare di Cina come l'unico governo legale della Cina.

Il governo cinese non permette a nessun paese di creare confusione a proposito di "due Cine" o "una Cina e Taiwan" e di tentare azioni scorrette; esso non permette ai paesi che hanno stabilito delle relazioni diplomatiche con la Cina di intrattenere delle relazioni ufficiali sotto qualsiasi forma con le autorità di Taiwan.