LINGUA E LETTERE ITALIANE

Triennio

FINALITÀ DELL'INSEGNAMENTO

L'insegnamento di lingua e letteratura italiana nel triennio ha il compito di promuovere:

· per quanto riguarda l'educazione linguistica:

– il potenziamento delle capacità comunicative orali e scritte riferite sia ai testi propri dell'ambito professionale sia più in generale alla vita sociale e alla maturazione personale;

– l'attitudine all'autoformazione permanente, attraverso la capacità di apprendere in modo autonomo;

· per quanto riguarda l’educazione letteraria:

– il gusto e la curiosità di allargare il campo delle letture letterarie;

– la disposizione a fruire del testo letterario a diversi livelli: informativo (l’opera come veicolo di conoscenze), emotivo e cognitivo (educazione dell’immaginario, letteratura come sperimentazione di realtà possibili), estetico (apprezzamento delle qualità formali del testo);

– la capacità di storicizzare il testo letterario inserendolo in una rete di relazioni orizzontali (rapporti fra culture coeve) e verticali (rapporti di continuità e di innovazione che sostanziano la tradizione e la memoria letteraria);

– l’attitudine a misurarsi con la complessità di tali relazioni e con la variabilità degli approcci storici e critici, nella consapevolezza che nessuno schema interpretativo univoco può essere considerato esauriente;

– il possesso di un orientamento storico letterario generale, che consenta di inquadrare, anche sommariamente, autori, movimenti, epoche.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Al termine del triennio lo studente deve dimostrare di sapere:

· svolgere una relazione orale della durata di alcuni minuti, anche sulla base di appunti, su un argomento culturale o professionale appositamente preparato;

· comprendere testi con la padronanza dei relativi linguaggi specialistici;

· acquisire selettivamente, raccogliere e ordinare informazioni da testi diversi;

· redigere relazioni, intese come sintesi di conoscenze acquisite da esperienze o da fonti molteplici;

· redigere testi argomentativi su tematiche di interesse personale, culturale, sociale ed economico.

Gli obiettivi dell’educazione letteraria sono specificati in relazione alla tipologia delle unità didattiche.

ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI

Il curricolo di letteratura italiana nel triennio è impostato su un asse cronologico che non va però inteso come disposizione uniformemente sequenziale degli argomenti, ma come supporto intorno al quale si dispongono unità didattiche che vi fanno riferimento in modo flessibile con percorsi orizzontali, verticali e con raccordi anche a distanza nel tempo.

A grandi linee, la scansione cronologica nel triennio è:

· classe terza: fino a tutto il Cinquecento;

· classe quarta: fino all'Unità d’Italia;

· classe quinta: fino ad oggi.

Tale scansione consente di dare spazio adeguato alla letteratura e alla cultura del Novecento, per le quali è necessario fornire allo studente strumenti di orientamento. La presenza dei testi novecenteschi non va peraltro limitata al periodo terminale del ciclo, ma è rilevante anche nei primi due anni sia attraverso letture libere e consigliate sia attraverso l’accostamento di opere recenti ad altre del passato, in modo da stabilire continuità e differenze, rilevare la lunga durata di temi e forme, percepire l’attualità del passato.

La formazione letteraria degli studenti è opportuno che venga integrata da una serie di letture domestiche consigliate dall’insegnante, assegnate anche per i periodi di vacanza. Le scelte - in prevalenza di narrativa - devono essere compiute secondo una progressione che muova da testi di intrattenimento e “di genere”, per giungere a opere italiane e straniere, significative nella letteratura dell’Ottocento e del Novecento.

Il percorso lungo i secoli della letteratura non ha lo scopo preminente di fornire una conoscenza esauriente del vastissimo patrimonio letterario italiano, ma di compiere per suo tramite esperienze significative di lettura, interpretazione e confronto, tali da suscitare la curiosità e il gusto di allargare le proprie esplorazioni e da fornire un sommario catalogo ragionato, una sorta di scaffalatura ideale in cui collocare le future esperienze.

Una presenza di particolare rilievo va comunque accordata al poema dantesco, per il suo valore fondante della tradizione letteraria italiana e per la sua influenza sull’intera cultura occidentale:

· nel primo anno, una corposa unità didattica è dedicata alla lettura del poema attraverso le tre cantiche: l’unità può essere del tipo “ritratto d’autore”, e quindi comprendere un approccio alle opere minori, oppure del tipo “incontro con un’opera”, e in tal caso l’approccio alle opere minori avviene nel contesto di altre unità. La scelta dei canti da leggere (orientativamente dieci) dovrebbe essere tale da assicurare una ricognizione complessiva della struttura della Commedia, attraverso un percorso tematico interno al poema. Sempre nel primo anno, altri brani danteschi potranno essere presenti in unità di vario tipo;

· nel secondo e terzo anno, brani della Commedia saranno inseriti in varie unità didattiche per effettuare accostamenti e contrasti tematici con opere di altri autori.

Modularità

La vastità del patrimonio letterario italiano e la finalità di far sperimentare concretamente agli studenti la molteplicità delle prospettive secondo cui può essere considerato, impongono di dare all'insegnamento un’impostazione non uniforme ed enciclopedica, ma modulare. Il piano di lavoro di ciascun anno va articolato in unità didattiche, variamente aggregabili in sequenze purché concorrenti al conseguimento delle finalità specifiche indicate. Si può prevedere che un’unità didattica impegni da dieci a venti ore di lezione, in un periodo di uno o due mesi, per poterne svolgere cinque o sei in ciascun anno scolastico.

Ogni unità didattica fa riferimento a un periodo storico, di estensione variabile, che può anche scavalcare le tradizionali partizioni per secoli ed età o includere testi di periodi diversi, in particolare novecenteschi. Ciò per far emergere continuità e fratture, innovazioni e persistenze sottolineando così lo spessore storico dei fenomeni culturali e letterari.

La scelta degli autori e dei testi da leggere è lasciata alla libera progettazione degli insegnanti ed è soggetta al vincolo dell’organicità interna all’unità didattica.

Di seguito si indicano alcune tipologie di unità didattiche, che non vogliono avere carattere esauriente e prescrittivo, ma suggerire la necessaria pluralità di approcci e di percorsi; ciascuna tipologia è caratterizzata da propri obiettivi che nel loro insieme concorreranno al conseguimento delle finalità specifiche.

Unità storico-culturali: puntano alla ricostruzione del quadro culturale di un’epoca attraverso una campionatura di testi e brani significativi di carattere letterario, culturale, documentario o, eventualmente, di opere artistiche non letterarie.

Obiettivi caratterizzanti:

· riconoscere modelli culturali, poetiche, elementi tipici dell’immaginario collettivo in una data epoca;

· riconoscere centri, luoghi e soggetti dell’elaborazione culturale;

· individuare l’intreccio tra fattori materiali e ideali nella storia letteraria e culturale;

· individuare gli elementi di continuità e di mutamento nella storia delle idee.

Unità per generi letterari: presentano lo sviluppo di un genere letterario attraverso un arco storico abbastanza ampio. L’attenzione è portata in questo caso su permanenza e innovazione delle caratteristiche formali, sulla memoria letteraria che agisce negli autori, sul rapporto tra istituzioni letterarie e attese del pubblico.

Obiettivi caratterizzanti:

· riconoscere il rapporto fra caratteristiche di un genere e le attese del pubblico;

· riconoscere le scelte stilistiche individuali nell’ambito della codificazione del genere;

· riconoscere persistenze e variazioni tematiche e formali nell’ambito del genere attraverso il tempo;

· riconoscere analogie tematiche e di funzione tra generi del passato e generi e prodotti della cultura attuale (inclusa la cultura di massa).

Unità tematiche: sono centrate sui significati che assume uno stesso tema attraverso opere coeve o di epoche diverse, preferibilmente di generi diversi.

Obiettivi caratterizzanti:

· storicizzare il tema, comprendendone la funzione nell’immaginario collettivo e nei modelli culturali di un’epoca;

· individuare le analogie e le differenze tra opere tematicamente accostabili;

· riconoscere la continuità di elementi tematici attraverso il tempo e la loro persistenza in prodotti della cultura recente anche di massa.

Unità “ritratto d’autore”: mirano alla costruzione del profilo storico-critico di un autore maggiore, attraverso la lettura di un’ampia selezione della sua opera, inclusi esempi di documenti biografici (epistolari, testimonianze).

Obiettivi caratterizzanti:

· rilevare l’intreccio dei fattori individuali e sociali nella formazione di una personalità letteraria;

· riconoscere le fasi evolutive nell’opera di un autore;

· porre in rapporto opera e intenzioni di poetica;

· distinguere fra profilo storico e “autoritratto ideale”;

· distinguere fra una lettura storicizzante e una lettura attualizzante dell’autore.

Unità “incontro con un’opera”: sono centrate sulla lettura di un’opera integrale o di una sua selezione abbastanza ampia da darne un’idea complessiva. In questo caso l’accento non viene posto tanto sulla personalità dell’autore quanto sul testo.

Obiettivi caratterizzanti:

· individuare gli elementi che connotano la struttura del testo;

· applicare analisi tematiche, stilistiche, narratologiche;

· formulare giudizi motivati in base a un’interpretazione storico-critica o al gusto personale.

La scelta e la combinazione delle unità didattiche deve essere coerente con le finalità generali raggiungibili con il rispetto di queste due condizioni:

· svolgere, in ciascun anno, almeno due unità di tipo storico-culturale, per dare un quadro di riferimento storico sul quale innestare le altre unità;

· scegliere le altre unità in modo da garantire varietà tipologica.

Due unità storico-culturali in un anno possono, infatti, assicurare il fondamento metodologico di una visione storica della letteratura, ma non sono finalizzate a costruire una continuità storica complessiva di tipo enciclopedico. Occorre, piuttosto, fornire un quadro di riferimento cronologico e una mappa generale in cui inserire le letture compiute a scuola e quelle che lo studente farà autonomamente durante il periodo degli studi e, auspicabilmente, dopo. Tale quadro può essere fornito, in modo sintetico, come “ponte” fra un’unità e l’altra.

INDICAZIONI METODOLOGICHE

Educazione linguistica

Nel caso che all’inizio del triennio si accertino carenze linguistiche di rilievo, è necessario prevedere interventi di recupero e di rafforzamento nel corso del primo anno; è bene ricordare, d’altronde, che tutte le competenze linguistiche sono rimesse in gioco via via che aumenta la complessità delle prestazioni richieste, per cui si pone in ogni caso la necessità di ritornare ciclicamente sulle abilità di base nell’ambito delle nuove attività didattiche.

Nel triennio l’educazione letteraria, arricchita da una dimensione storica più approfondita, assume tradizionalmente una certa preminenza quantitativa, ma non deve diventare impegno esclusivo tale da relegare l’educazione linguistica a un ruolo marginale. Del resto nella pratica didattica si creeranno numerosi momenti di intersezione tra i due settori e la stessa attribuzione all’uno o all’altro delle finalità formative è da intendere come uno schema di comodo.

La riflessione sistematica su strutture, funzioni e varietà linguistiche non ha più nel triennio uno spazio autonomo, ma deve proseguire nell’analisi di testi letterari e non, come momento di esplicitazione consapevole delle varie strutture compositive.

Educazione letteraria

Il materiale di un’unità didattica deve comprendere:

· una lista di obiettivi specifici relativi a conoscenze e ad abilità;

· una serie di testi opportunamente organizzati in funzione delle “scoperte” da compiere;

· suggerimenti per le operazioni da effettuare su testi, ivi comprese tracce per discussioni guidate, questionari e griglie di analisi da usare anche per la valutazione formativa;

· suggerimenti sulla forma da dare alla sintesi finale;

· sistemazione delle conoscenze e delle interpretazioni offerte;

· indicazioni per le prove di verifica sommativa.

È opportuno che il metodo di lavoro abbia come punto di partenza la lettura e l’interpretazione di testi: testi e brani letterari, documenti, eventuali brani storico-critici. La lettura è occasione di discussione e confronto di ipotesi interpretative in quanto le caratteristiche e i significati dei testi sono meglio percepibili quando risultano dall’accostamento di testi diversi. I concetti generali emergeranno come sintesi, guidata dall’insegnante, del materiale letto e analizzato: le analisi e i confronti fra i singoli testi concorreranno a istituire una rete di relazioni utile all’inquadramento delle varie tematiche nei rispettivi contesti storici.

L’uso di testi manualistici non costituisce l’elemento centrale dell’insegnamento, ma deve servire per un approccio orientativo, per consultazioni occasionali o per fornire riscontri e integrazioni a quanto già elaborato sui testi originali.

Le attività didattiche saranno variate in funzione delle fasi di lavoro e delle opportunità offerte da ogni argomento, avendo cura in primo luogo di evitare la monotonia: si alterneranno lettura e discussione in classe, lettura individuale eventualmente guidata da questionari e griglie, lavori di gruppo e lezioni frontali, intese come introduzione e sollecitazione di interesse alla lettura, integrazione e raccordo formativo, aiuto a costruire una sintesi conclusiva.

Anche le produzioni richieste agli studenti devono essere di tipo diverso: schede dei testi letti, analisi formali sulla base di griglie, risposte a questionari (prevalentemente a risposta aperta) saggi brevi di commento a testi, schemi di sintesi, relazioni orali e scritte.

Le attività vanno progettate in modo da conciliare l’esigenza di dare organicità al lavoro con quella di stimolare negli studenti l’attitudine alla curiosità intellettuale, alla ricerca personale, all’autonomia.

Le letture domestiche consigliate possono essere oggetto di analisi e discussione, allo scopo di stabilire raccordi e confronti con quanto letto in classe; tuttavia è bene che non siano gravate sistematicamente di questionari e schede, affinché conservino il ruolo essenziale di sollecitazione alla lettura personale.

MODALITÀ DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE

Educazione linguistica

Tutte le fasi di lavoro devono essere accompagnate da una verifica attenta ed analitica, condotta attraverso apposite griglie di rilevazione, il cui scopo è di rendere lo studente consapevole delle difficoltà incontrate e dei progressi conseguiti nei diversi ambiti, in modo da orientare e motivare il proprio lavoro.

Quando le produzioni scritte e orali sono usate come prove di verifica disciplinare (relazioni, questionari), è opportuno che la misurazione della prestazione linguistica sia distinta da quella relativa ai contenuti disciplinari.

La verifica sommativa deve vertere su prove appositamente predisposte, che in parte possono coincidere con quelle richieste al termine delle unità di storia letteraria. La misurazione avviene sulla base di griglie analitiche che specifichino la qualità della prestazione ai vari livelli di competenza, da quelli comuni ad ogni tipo di testo (ad esempio correttezza ortografica e morfosintattica, adeguatezza del lessico, coesione testuale) a quelli specifici del tipo di testo richiesto volta a volta (ad esempio uso adeguato di un lessico settoriale, impostazione tecnica o soggettiva del discorso, rispetto alla consegna).

Educazione letteraria

Durante lo svolgimento delle unità didattiche di storia letteraria occorre che l’insegnante verifichi passo passo l’acquisizione degli obiettivi previsti, e la graduale sistemazione delle conoscenze (verifica formativa).

La verifica sommativa. può assumere forme diverse: dalla tradizionale interrogazione (che deve essere impostata secondo un modello omogeneo quanto a numero e tipo di quesiti per tutti gli studenti), ai questionari scritti, alle relazioni di sintesi in forma schematica o descrittiva. Particolarmente efficaci possono risultare le prove che richiedono di applicare le analisi e le interpretazioni acquisite a testi nuovi.

La tipologia di prova usata per la verifica sommativa deve essere nota agli studenti.

 

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