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ANGELI AL SUD 2000       da Eolo - ETI


E finalmente gli angeli sono ritornati a Sud! Infatti dopo un anno di stasi, la bella e intrigante vetrina di teatroragazzi dedicata al Sud che per quattro anni si era tenuta a Vico Equense e per uno a Salerno, è tornata alla grande a Napoli con una formula nuova e coraggiosa che vede, alla pari, come organizzatori un ente pubblico (teatro pubblico campano) e 5 compagnie private (Teatrini, Nuvole, Sbuffi, VesuvioTeatro, Arcolaio), esperimento tentato e riuscito vista l'affluenza di pubblico e di operatori, la qualità dell'accoglienza e degli spettacoli che sono stati ospitati al Mercadante, al Nuovo e alla Città della Scienza. Dodici spettacoli di 6 regioni italiane che hanno testimoniato in molti casi la vivacità e la ricerca di un settore che nel sud dell'Italia si è molto potenziato in questo ultimo periodo, anche per l'interesse, in alcuni casi più continuo, degli enti pubblici preposti. E subito nella prima giornata, dopo una bella messa in scena del Pinocchio di Giuseppe Compagnone dovuta all'Associazione Teatro Studio, si è potuto gustare uno spettacolo di grande qualità: "La storia dei mille giuramenti" del Teatro dei Sassi, ispirato ad un racconto albanese. Il gruppo materano, dopo il successo di "Pulcina", era atteso ad una conferma che puntualmente è arrivata. Lo spettacolo, presentato nella suggestiva ambientazione di una tenda, che non suggerisce già il circo ma il senso della precarietà di gente in continuo movimento, nasce dapprima come una semplice narrazione che via via si amplia nell'accorta e complessa drammaturgia di Massimo Lanzetta, ridiventando un variopinto affresco sulla condizione di un popolo: spettacolo al femminile, sorretto dalla intensità di Luciana Paolicelli e da un gruppo di giovani attrici, tra passato e presente, in un suggestivo gioco di luci, di musiche e di semplici veli, restituisce tutta la multiformità di un popolo, troppo spesso considerato senza memoria. Testi codificati nell'immaginario dei ragazzi come il "Piccolo principe" di Scena Verticale o come il bel "Pinocchio" del "Cerchio di gesso" dove riconoscibilissima è nei suoi intenti didattici e nella messa in scena la mano del "maestro" Carlo Formigoni, si sono intervallati a testi appositamente scritti come il significativo spettacolo de "I teatrini" "Lo sguardo del cielo" scritto da Giovanna Facciolo alla sua prima regia. Continuando il proprio discorso sul cielo iniziato con " 5 centimetri da terra", la compagnia napoletana pone tre solitudini in uno spazio ai confini della terra, dove nel cielo blu non sono più visibili le stelle. Attraverso una drammaturgia non sempre calibrata, lo spettacolo pone ai giovani spettatori, in un gioco continuo di suggestioni, domande che rimandano alla perdita della nostra identità e lo fa con la leggerezza stupita che appartiene alle giovani generazioni e ad un teatro che si fonda non solo sull'intrigo di storie ma sulle emozioni, sfida difficile ma nel complesso riuscita. Alla vicenda molto nota dell'educazione di Victor, un ragazzino francese trovato in una foresta alla fine del 7OO e già trasposta in un bellissimo film di Truffaut, si rifà l'intenso spettacolo della compagnia "Le Nuvole" "Victor, storia di un ragazzo selvaggio" finalista del Premio Sregagatto. Produzione un poco anomala nell'ambito del teatroragazzi per la scelta del regista Francesco Silvestri di progettare una messainscena perfettamente naturalista con un'ambientazione contemporanea allo svolgersi della vicenda, "Victor,storia di un ragazzo selvaggio" segue a grandi linee la sceneggiatura del film sino alla felice invenzione finale dove all'eterna lotta tra scienza e natura si intromette un emozionante elogio della libertà umana e dell'immaginazione. Spettacolo forte ed esemplare che restituisce al teatro ragazzi tutte le componenti della messa in scena privandolo forse di possibili slanci di fantasia. Presente ad "Angeli a Sud " anche la tradizione dei burattini napoletani con i due Pulcinella della Compagnia degli Sbuffi e "Pulcinella di mare", entrambi di Castellammare di Stabia. Bella e piena di invenzioni la storia degli Sbuffi "Pulcinella e la cassa magica" forse fin troppo piena di situazioni e di personaggi, incantevole il Pulcinella di Gaspare Nasuto dal ritmo incalzante e divertito che fa' del suo autore il vero erede della grande tradizione di Brunello Leone. Molto particolare nell'ambito della rassegna è stata la proposta del gruppo sassarese "La botte e il cilindro" una specie di excursus storico e stilistico sul "mito" di Paolo e Francesca, spettacolo non del tutto esente da intellettualismi ma ben recitato ed in definitiva gradevole. La rassegna è terminata felicemente con una nuova produzione scritta e diretta da Mauro Maggioni per il Crest di Taranto "Cane nero" ispirata al romanzo di Elio Vittorini "Uomini e no". Lo spettacolo continua se è possibile in modo ancor più asciutto e teso la ricerca drammaturgica di Maggioni in cui la narrazione di uno squarcio di Resistenza ai nazifascisti a Milano è narrata da due personaggi che moltiplicando i punti di vista animano la scena di situazioni tra personale e politico di grande suggestione. Spettacolo coraggioso ben interpretato da Anna Ferruzzo e Pietro Minniti che parla finalmente della realtà, sempre sul filo sottilissimo del retorico ma che sino in fondo ad un pubblico di giovani suggerisce il concetto di "umanità" e una memoria che si vuole negli ultimi tempi cancellare. Da questa ricchezza di emozioni e di talenti il teatroragazzi del Sud può ripartire lieto e spedito per la prossima edizione.

Mario Bianchi

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